Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'La famiglia teneva ferma' la paziente che non voleva più l'iniezione letale

Un'inchiesta in Olanda ha rivelato che una donna di 74 anni con demenza ha dovuto essere tenuta ferma dai suoi famigliari mentre sembrava lottare contro un'iniezione letale. La paziente aveva redatto una 'direttiva anticipata', chiedendo di essere uccisa se la malattia fosse diventata troppo grave, ma ogni volta che veniva sollevata la questione di chiedere la morte, lei rispondeva: "Non adesso".


Tuttavia, dopo essere stata ammessa in una casa di cura, il suo medico specialista è stato persuaso dal marito della donna olandese che lei voleva l'iniezione letale. Ora un pubblico ministero in Olanda sta aprendo un'inchiesta penale su un "possibile caso di punizione per eutanasia", aggiungendo che "c'è il grave sospetto che il medico abbia commesso un reato".


Nel giorno scelto per la morte, il medico (una donna) ha dato alla paziente un sedativo in una tazza di caffè, spiegando in seguito che il farmaco è stato nascosto nel caffè perché la paziente "avrebbe probabilmente rifiutato se le fosse stato chiesto di assumere il farmaco lei stessa". Circa 40 minuti più tardi, la donna ha ricevuto l'iniezione di un'ulteriore dose di sedativo perché il primo aveva avuto un effetto 'insufficiente'.


Il rapporto afferma che la donna sembrava non essere consapevole del suo ambiente e il medico si è preparato ad iniettarle una dose letale del farmaco tiopental. E' scritto: "Quando il medico ha cercato di amministrare il tiopental, la paziente si è alzata. Questo è ciò che il medico aveva precedentemente indicato come resistenza fisica. La famiglia l'ha quindi tenuta ferma e il medico ha amministrato rapidamente il resto dell'eutanasiaco".


Il caso è stato reso noto in una rapporto del gruppo olandese di vigilanza sull'eutanasia, i Regional Euthanasia Review Committees, pubblicato 18 mesi dopo la morte della donna, nella primavera del 2016. Nelle conclusioni che condannano la dottoressa, il gruppo ha detto che lei avrebbe potuto non essere più sicura che la donna volesse morire. Aggiungendo che nell'eseguire la decisione di uccidere la paziente, il medico "ha superato un limite".


Dando un sedativo nascosto in una tazza di caffè aveva "voluto privare la paziente della possibilità di resistere ... [e poi] quando la paziente ha risposto negativamente, il medico ha erroneamente evitato di considerare se questo poteva essere interpretato come un segno importante che non voleva che venisse effettuata l'iniezione".


La morte violenta della donna è al centro di una grande inchiesta penale che può portare alla prima incriminazione di un medico per il trattamento di un paziente in base alle leggi dell'eutanasia in vigore nei Paesi Bassi da 15 anni. Non sono stati diffusi i nomi né della donna, né del medico della struttura che le ha fatto l'iniezione con lo stesso farmaco letale utilizzato per giustiziare i detenuti condannati a morte negli Stati Uniti.


Il rapporto aggiunge che "quando si esegue l'eutanasia, deve essere evitata la coercizione e tutto ciò che potrebbe suggerirla", e che la pretesa che la morte della donna è stata eseguita con una corretta assistenza medica è "indifendibile".


La dottoressa ha detto che ha eseguito la procedura perché la demenza ha reso 'insopportabile' la sofferenza della paziente, il criterio per la morte previsto dalla legge olandese. Ma l'autorità giudiziaria olandese, il consiglio dei Procuratori generali, ha dichiarato che la 'direttiva anticipata' o il testamento biologico elaborato dalla donna, che ha portato alla sua morte, era "ambiguo e contraddittorio".

 

 

 


Fonte: Steve Doughty su The Daily Mail (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.