Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Verso uno strumento di diagnosi precoce dell'Alzheimer

Nonostante tutte le ricerche fatte sull'Alzheimer, non esiste ancora un strumento diagnostico precoce per la malattia.


Osservando le componenti delle onde cerebrali di individui con la malattia, il professor Tiago H. Falk del Centre Énergie Matériaux Télécommunications dell'INRS ha individuato una strada promettente di ricerca che può non solo aiutare a diagnosticare la malattia, ma anche a valutarne la gravità.


Questo metodo non invasivo e obiettivo è l'oggetto di un articolo sulla rivista PLoS ONE.


I pazienti con Alzheimer sono attualmente sottoposti a test neuropsicologici per rilevare i segni della malattia. I risultati del test sono difficili da interpretare e sono insufficienti per fare una diagnosi definitiva. Ma, come gli scienziati hanno già scoperto, l'attività in certe aree della corteccia cerebrale è influenzata anche nei primi stadi della malattia. Il Professor Falk, specializzato nell'acquisizione di segnali biologici, ha esaminato questo fenomeno e ha confrontato gli elettroencefalogrammi (EEG) di individui sani (27), di individui con Alzheimer lieve (27), e persone con casi moderati della malattia (22). E ha trovato differenze statisticamente significative tra i tre gruppi.


Collaborando con altri neurologi e con Francisco J. Fraga, un visiting professor dell'INRS specializzato in segnali biologici, il professor Falk ha usato un algoritmo che analizza le onde cerebrali di frequenze variabili. "Ciò che rende innovativo questo algoritmo è che caratterizza i cambiamenti nelle dinamiche temporali delle onde cerebrali dei pazienti", spiega il professor Falk. "I risultati mostrano che gli individui sani hanno modelli diversi rispetto a quelli con Alzheimer lieve. Abbiamo anche trovato una differenza tra pazienti con livelli lievi della malattia e quelli con Alzheimer moderato".


Per validare il modello e sviluppare infine uno strumento di diagnosi precoce per l'Alzheimer, il team del professor Falk sta condividendo l'algoritmo sul portale on-line di analisi dei dati NeuroAccelerator.org. E' il primo algoritmo open source pubblicato sul portale e può essere utilizzato dai ricercatori di tutto il mondo anche per produrre risultati di altre ricerche.


L'Alzheimer rappresenta dal 60% all'80% dei casi di demenza in Nord America ed sta crescendo molto. Questo passo verso lo sviluppo di uno strumento di diagnosi precoce non invasivo, oggettivo, e relativamente poco costoso è quindi una buona notizia per la comunità di ricerca.

 

 

 

 

 


Fonte: INRS. Articolo originale scritto da Stéphanie Thibault.

Riferimento: Francisco J. Fraga, Tiago H. Falk, Paulo A. M. Kanda, Renato Anghinah. Characterizing Alzheimer’s Disease Severity via Resting-Awake EEG Amplitude Modulation Analysis. PLoS ONE, 2013; 8 (8): e72240 DOI: 10.1371/journal.pone.0072240

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.