Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gruppo di Lavoro Internazionale pubblica nuovi criteri diagnostici per l'Alzheimer

logo alzheimer europe

Venerdì 1 novembre scorso il prof. Howard Feldman ha presentato criteri diagnostici rivisti per il morbo di Alzheimer (MA) alla conferenza Clinical Trials on Alzheimer’s Disease (CTAD) a Madrid, per conto dell'International Working Group (IWG).


L'IWG, guidato dal prof. Bruno Dubois e dal dott. Nicolas Villain (Hôpital Universitaire Pitié-Salpêtrière-Sorbonne Université di Parigi), dal prof. Howard Feldman (Università della California, San Diego) e dal prof. Giovanni Frisoni (Hôpitaux Universitaires De Genève, Svizzera) e composto da 46 esperti internazionali di 17 paesi, compreso un rappresentante di Alzheimer Europe, ha esaminato le prove disponibili sul ruolo e l'influenza dei biomarcatori sulla diagnosi e sulla definizione del MA.


L'IWG ha proposto una serie di raccomandazioni importanti che sono state pubblicate nel contempo su JAMA Neurology:

  • Il MA dovrebbe essere definito come un'entità clinica-biologica in cui viene effettuata la diagnosi in considerazione sia di un disturbo clinico che del supporto di biomarcatori amiloide e tau positivi.
  • Questa definizione supporta una diagnosi di MA in uno stadio prodromico precoce una volta che sono in atto caratteristiche cliniche lievi, ma definite.
  • Per le persone che sono cognitivamente normali con solo biomarcatori positivi correlati all'amiloide, l'IWG propone il termine 'asintomatico a rischio di MA', poiché questi individui hanno un aumento del rischio per tutta la vita di sviluppare il MA sintomatico.
  • L'IWG propone inoltre la categoria 'MA presintomatico' per quelle persone con mutazioni genetiche autosomiche dominanti, con sindrome di Down e con altri profili distinti di biomarcatori che li mettono a un rischio estremamente elevato di esprimere il disturbo clinico (es.: combinazione di positività amiloide con accumuli di tau nelle regioni neocorticali).


Nel presentare queste raccomandazioni, il prof. Feldman ha sottolineato:"Le raccomandazioni dell'IWG pubblicate oggi sostengono la diagnosi del MA come quella che viene stabilita clinicamente con il supporto dei biomarcatori che riflettono la patologia della malattia. Noi consideriamo che da soli questi biomarcatori riflettono diversi livelli di rischio di sviluppare malattie nelle persone senza sintomi clinici".


Nelle sue raccomandazioni, l'IWG prende anche una posizione sui recenti 'Criteri rivisti per la diagnosi e la stadiazione del MA' del gruppo di lavoro dell'Alzheimer Association. L'IWG evidenzia che una definizione puramente biologica del MA, che estende una diagnosi di MA a persone cognitivamente normali con un biomarcatore di base, potrebbe portare a falsi positivi e persone che vivono potenzialmente con un'etichetta di MA senza mai sviluppare alcun sintomo (pazienti-in-attesa) con grandi ramificazioni sociali.


Il dottor Nicolas Villain ha commentato: “Man mano che la nostra comprensione del MA si evolve, i progressi nei biomarcatori stanno consentendo una diagnosi precedente, anche prima che appaiano sintomi. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che il nostro obiettivo principale dovrebbe essere sui potenziali rischi futuri del declino cognitivo associati a questi biomarcatori, piuttosto che solo sui cambiamenti biologici stessi".


Il prof. DuBois ha aggiunto: "Queste raccomandazioni sono lo sforzo collaborativo di 46 esperti internazionali che sottolineano che la diagnosi di MA dovrebbe basarsi principalmente sulla valutazione clinica supportata dai biomarcatori. È importante sottolineare che stiamo distinguendo tra due gruppi: coloro che mostrano i sintomi tipici di MA e hanno biomarcatori positivi con la malattia, mentre coloro che hanno biomarcatori positivi ma nessun sintomo tipico di MA sono considerati a rischio. Questa distinzione è cruciale in quanto apre la strada a ricerche più mirate, valutazione del rischio e sviluppo di trattamenti personalizzati per coloro che sono a rischio".


L'IWG ha anche sottolineato l'importanza di una continua ricerca sulle persone asintomatiche a rischio di MA per comprendere, misurare e ridurre meglio i rischi individuali. Il prof. Frisoni ha commentato: "Sviluppare ulteriormente servizi sanitari cerebrali per la prevenzione della demenza potrebbe portare a valutare meglio il rischio, a comunicarlo, e a strategie di riduzione del rischio puntando i fattori modificabili".


Jean Georges, direttore esecutivo di Alzheimer Europe e uno dei coautori ha accolto con favore le raccomandazioni: "Le raccomandazioni IWG sono in linea con l'attuale posizione di Alzheimer Europe contro i test di biomarcatori di routine per scopi diagnostici negli individui senza alcun sintomo cognitivo. Etichettare le persone positive all'amiloide come se avessero il MA preclinico può avere conseguenze psicologiche negative significative. Invece, noi raccomandiamo di rivelare il rischio di un individuo, garantendo che siano forniti supporto adeguato, consulenza e piani di riduzione del rischio personalizzati per aiutarlo a elaborare e gestire queste informazioni".

 

 

 


Fonte: Alzheimer Europe (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Dubois, [+43], GB Frisoni. Alzheimer Disease as a Clinical-Biological Construct—An International Working Group Recommendation. JAMA Neurol., 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.