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Donne che si prendono cura
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Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Mer, 15 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
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[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Sostegno Psicologico Ottobre 2023

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vegan plantbased vegetables

Le persone che mangiano o bevono più alimenti con un antiossidante flavonolo, che si trova in quasi tutta la frutta e la verdura, nonché nel tè, possono avere meno probabilità di sviluppare demenza da morbo di Alzheimer (MA) anni più tardi, secondo uno studio pubblicato il 29 gennaio 2020, on line su Neurology®.


“Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questa scoperta, ma questi sono risultati promettenti”, ha detto il primo autore dello studio Thomas M. Holland MD, della Rush University di Chicago. “Mangiare più frutta e verdura e bere più tè potrebbe essere un modo abbastanza economico e facile per aiutare ad evitare la demenza di MA. Con la popolazione anziana in aumento in tutto il mondo, qualsiasi diminuzione del numero di persone con questa malattia devastante, o anche il suo ritardo di alcuni anni, potrebbe avere un enorme beneficio per la sanità pubblica“.


I flavonoli sono un tipo di flavonoidi, un gruppo di sostanze fitochimiche presenti nei pigmenti vegetali, noti per i suoi effetti benefici sulla salute.


Lo studio ha coinvolto 921 persone con un'età media di 81 anni che non avevano la demenza di MA, e hanno compilato un questionario ogni anno sulla frequenza con cui mangiavano certi cibi. Sono stati interpellati anche per altri fattori, come il livello di istruzione, quanto tempo avevano trascorso facendo attività fisica e quanto su attività mentalmente coinvolgenti come la lettura e i giochi.


Le persone sono state testate ogni anno, per un periodo medio di sei anni, per vedere se avevano sviluppato la demenza di MA. I ricercatori hanno usato vari test, stabilendo che 220 persone hanno sviluppato la demenza di MA nel corso dello studio.


Le persone sono state divise in 5 gruppi, in base a quanti flavonoli c'erano nella loro dieta. La quantità media di assunzione di flavonoli degli adulti statunitensi è di circa 16/20 milligrammi al giorno. Nello studio, il gruppo più basso ha assunto circa 5,3 mg al giorno e il gruppo più alto ne ha consumato in media 15,3 mg al giorno.


Lo studio ha trovato che le persone del gruppo più alto avevano il 48% in meno di probabilità di sviluppare successivamente la demenza di MA, rispetto alle persone del gruppo più basso, dopo l'aggiustamento dei dati per la predisposizione genetica e per i fattori demografici e di stile di vita. Delle 186 persone del gruppo più alto, 28 individui (15%) hanno sviluppato demenza di MA, rispetto alle 54 (30%) su 182 del gruppo più basso.


I risultati sono rimasti gli stessi dopo che i ricercatori hanno regolato i dati per tenere conto di altri fattori che potrebbero influenzare il rischio di demenza di MA, come ad esempio, il diabete, un infarto precedente, un ictus e l'ipertensione arteriosa.


Lo studio ha anche suddiviso i flavonoli in quattro tipi: isoramnetina, kaempferolo, myricetina e quercetina. I primi cibi per contenuto di flavonoli, per ogni categoria, sono stati:

  • pere, olio d'oliva, vino e salsa di pomodoro per l'isoramnetina;
  • cavoli/ravizzoni, fagioli, tè, spinaci e broccoli per il kaempferolo;
  • tè, vino, cavoli, arance e pomodori per la myricetina;
  • pomodori, cavoli/ravizzoni, mele e tè per la quercetina.


Le persone che avevano un elevato apporto di isoramnetina avevano un 38% in meno di probabilità di sviluppare li MA. Quelli con elevato apporto di kaempferolo avevano il 51% in meno di probabilità di sviluppare la demenza. E anche quelli con elevato apporto di myricetina avevano un 38% in meno di probabilità di sviluppare la demenza. La quercetina non era legata a un minor rischio di demenza di MA.


Holland ha osservato che lo studio mostra un'associazione tra flavonoli alimentari e rischio di MA, ma non dimostra che i flavonoli provocano direttamente una riduzione del rischio della malattia.


Altri limiti dello studio sono che il questionario di frequenza alimentare, anche se valido, era auto-riferito, e le persone possono non ricordare con precisione ciò che hanno mangiato, e la maggior parte dei partecipanti erano bianchi, quindi i risultati potrebbero non essere validi per tutta la popolazione.

 

Quindi, per schematizzare:

Tipo flavonolo Contenuto principalmente in Riduzione rischio
di Alzheimer
 Isoramnetina pere, olio d'oliva, vino e salsa di pomodoro  38%
 Kaempferolo cavoli/ravizzoni, fagioli, tè, spinaci e broccoli  51%
 Myricetina tè, vino, cavoli/ravizzoni, arance e pomodori  38%
 Quercetina pomodori, cavoli, mele e tè  -

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Thomas M. Holland, Puja Agarwal, Yamin Wang, Sue E. Leurgans, David A. Bennett, Sarah L. Booth, Martha Clare Morris. Dietary flavonols and risk of Alzheimer dementia. Neurology, 29 Jan 2020, DOI

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