Ricerche
Nuovo metodo con grande potenziale per trattare l'Alzheimer (dei topi)
Nel morbo di Alzheimer (MA), una proteina (un peptide) forma dei grumi nel cervello e provoca la perdita della memoria delle persone colpite. In uno studio pubblicato di recente, un gruppo di ricerca dell'Università di Uppsala ha descritto un nuovo metodo di trattamento che aumenta il degrado eseguito dal corpo stesso dei mattoni che portano a questi grumi di proteine.
Nel MA il peptide amiloide-beta (Aβ) inizia a formare grumi nel cervello. Questo processo è chiamato aggregazione e i grumi così creati sono chiamati 'aggregati'. I metodi di trattamento per la malattia, attualmente negli studi clinici, sono tentativi di legarsi a questi aggregati che causano la malattia. Ma non sono in grado di legarsi agli aggregati più piccoli, che molti ora credono siano più tossici per i neuroni.
Il metodo di trattamento sviluppato nel nuovo studio (sui topi) di Uppsala degrada i mattoni da cui si formano questi grumi, prima che abbiano la possibilità di aggregarsi. Questo metodo di trattamento riduce quindi la formazione di tutti i tipi di aggregati.
Sappiamo da tempo che il peptide somatostatina, che è stato usato dai ricercatori del gruppo di Uppsala, può attivare il degrado del corpo stesso dell'Aβ. Tuttavia, finora non è stato possibile usare la somatostatina come farmaco, perché ha una emivita nel sangue di soli pochi minuti, e non attraversa la barriera emato-encefalica nel cervello in cui si formano gli aggregati.
“Quindi, per usare la somatostatina come trattamento, l'abbiamo fusa con una proteina di trasporto del cervello che permette alla somatostatina di entrare nel cervello. Questo si è dimostrato molto efficace. Quando abbiamo usato la proteina di trasporto, abbiamo anche visto che il tempo di permanenza nel cervello della somatostatina è aumentato a più giorni, il che è fantastico“, dice Fadi Rofo, dottorando del Dipartimento di Bioscienze Farmaceutiche e primo autore dello studio.
Nella ricerca, gli autori hanno visto il più grande effetto nell'ippocampo, la parte del cervello che forma i ricordi e la prima parte a essere colpita dal MA.
“Il fatto che abbiamo visto che l'effetto è più evidente nell'ippocampo in particolare va molto bene. La nostra speranza è che questo metodo sia in grado di agire in modo molto mirato e di avere pochi effetti collaterali, che sono stati un problema in altri studi“, dice Greta Hultqvist, l'autrice senior.
Lo studio è stato condotto sui topi, ma i ricercatori ritengono che la somatostatina avrebbe lo stesso effetto negli esseri umani e che questo tipo di trattamento potrebbe essere più efficace di quelli sperimentati finora.
Fonte: Uppsala University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Fadi Rofo, Canan Ugur Yilmaz, Nicole Metzendorf, Tobias Gustavsson, Chiara Beretta, Anna Erlandsson, Dag Sehlin, Stina Syvänen, Per Nilsson, Greta Hultqvist. Enhanced neprilysin-mediated degradation of hippocampal Aβ42 with a somatostatin peptide that enters the brain. Theranostics, 2021, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Annuncio pubblicitario
Privacy e sicurezza dati - Informativa ex Art. 13 D. Lgs. 196/03
Gentile visitatore,
l'Associazione tratterà i Tuoi dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/G3 (Codice della privacy), garantendo la riservatezza e la protezione dei dati.
Finalità e modalità del trattamento: I dati personali che volontariamente deciderai di comunicarci, saranno utilizzati esclusivamente per le attività del sito, per la gestione del rapporto associativo e per l'adempimento degli obblighi di legge. I trattamenti dei dati saranno svolti in forma cartacea e mediante computer, con adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge. I dati non saranno comunicati a terzi né saranno diffusi.
Dati sensibili: Il trattamento di dati sensibili ex art. 1, lett. d del Codice sarà effettuato nei limiti di cui alle autorizzazioni del Garante n. 2/08 e n. 3/08, e loro successive modifiche.
Diritti dell'interessata/o: Nella qualità di interessato, Ti sono garantiti tutti i diritti specificati all'art. 7 del Codice, tra cui il diritto di chiedere e ottenere l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali che Ti riguardano.
Titolare del trattamento è l'Associazione di volontariato "Associazione Alzheimer o.n.l.u.s.”, con sede a Riese Pio X – Via Schiavonesca, 13 – telefax 0423 750 324.
Responsabile del trattamento è la segretaria dell’Associazione in carica.
Gestione «cookies»
Un cookie è una breve stringa di testo che il sito web che si sta visitando salva automaticamente sul computer dell'utente. I cookies sono utilizzati dagli amministratori di molti siti web per migliorarne funzionamento ed efficienza e per raccogliere dati sui visitatori.
Il nostro sito non utilizza i cookies per identificare i visitatori, ma per raccogliere informazioni al fine di arricchirne i contenuti e rendere il sito più fruibile.
Come cambiare le impostazioni del browser per la gestione dei cookies
È possibile decidere se permettere ai siti web che vengono visitati di installare i cookies modificando le impostazioni del browser usato per la navigazione. Se hai già visitato il nostro sito, alcuni cookies potrebbero essere già stati impostati automaticamente sul tuo computer. Per sapere come eliminarli, clicca su uno dei link qui di seguito: