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Questa roba nel tuo cervello potrebbe prevenire l'Alzheimer

blood cells

Con un nuovo studio, dei ricercatori hanno scoperto che una versione poco comune della proteina CD33 svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle cellule del sistema immunitario del cervello umano. Questo potrebbe avere importanti implicazioni nella lotta contro il morbo di Alzheimer (MA).


Lo studio, condotta da un team dell'Università di Alberta, si basa su ricerche precedenti che avevano identificato la proteina come un fattore che potrebbe ridurre la probabilità di una persona di contrarre il MA. Tuttavia, meno del 10% della popolazione ha quella versione di CD33 invece di quella più comune.


Secondo il team, le cellule del cervello chiamate microglia, hanno un ruolo fondamentale nel MA: possono essere dannose o protettive. La presenza di CD33 sulla microglia suggerisce che le cellule immunitarie possono proteggere il cervello dal MA, nelle giuste circostanze.


Se gli scienziati riuscissero a puntare la versione più comune di CD33 per influenzare le microglia a diventare più simili a quelle che hanno la versione protettiva e rara di CD33, potrebbero rendere le microglia protettive anziché dannose, ed essere una chiave per il trattamento della malattia.


Questi risultati preparano il terreno a futuri test di una relazione causale tra CD33 e MA, oltre a testare strategie terapeutiche per indurre le microglia a passare da dannose a protettive contro la malattia, puntando la CD33.


Le microglia hanno il potenziale di 'ripulire' le placche neurodegenerative, attraverso un processo chiamato fagocitosi, quindi si può immaginare una terapia per sfruttare questa capacità per rallentare o invertire il MA.


L'autore senior dello studio è Matthew Macauley, chimico e immunologo dell'Università di Alberta.

 

 

 


Fonte: Knowridge (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Abhishek Bhattacherjee, Emily Rodrigues, Jaesoo Jung, Matthew Luzentales-Simpson, John Enterina, Danny Galleguillos, Chris St. Laurent, Maryam Nakhaei-Nejad, Felix Fuchsberger, Laura Streith, Qian Wang, Norihito Kawasaki, Shiteng Duan, Arjun Bains, James Paulson, Christoph Rademacher, Fabrizio Giuliani, Simonetta Sipione, Matthew Macauley. Repression of phagocytosis by human CD33 is not conserved with mouse CD33, Communic. Biology, 3 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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