Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovata risposta a questione irrisolta da decenni sulle placche di Alzheimer

amyloid plaque

Il cervello affetto da morbo di Alzheimer (MA) è pieno di placche chiamate amiloidi: aggregati proteici costituiti principalmente da amiloide-β. Tuttavia, questa amiloide-β è un frammento prodotto da una proteina precursore la cui funzione normale è rimasta enigmatica per decenni.


Un team di scienziati della VIB e KU Leuven guidato dai professori Joris de Wit e Bart De Strooper ha ora scoperto che questa proteina precursore dell'amiloide modula la trasmissione del segnale neuronale attraverso il legame con uno specifico recettore. La modulazione di questo recettore potrebbe potenzialmente aiutare a curare il MA o altre malattie del cervello. I risultati sono pubblicati su Science.


Sono trascorsi più di 30 anni dall'identificazione della proteina precursore dell'amiloide. Alla fine degli anni '80, diversi gruppi di ricerca di tutto il mondo hanno rintracciato il frammento proteico presente nelle placche amiloidi in un gene situato sul cromosoma 21. Il gene codifica una proteina più lunga che viene scissa in diversi frammenti, uno dei quali finisce nelle placche amiloidi.


Decenni di ricerca si sono concentrati sul processo di taglio che porta alla formazione del frammento di amiloide-β e alla sua successiva aggregazione, nella speranza di identificare nuove vie terapeutiche per il MA. Nel frattempo, una domanda importante è rimasta senza risposta: cosa fa in realtà il resto della proteina precursore dell'amiloide?

 

Alla ricerca di un partner vincolante

Per rispondere a questa domanda, la dottoressa Heather Rice, ricercatrice postdottorato nei laboratori di Joris de Wit e Bart De Strooper al Vib-KU Leuven Center for Brain & Disease Research, ha cercato di identificare il recettore delle cellule nervose che interagisce con la proteina precursore dell'amiloide.


"Sapevamo che la proteina precursore dell'amiloide esercita il suo ruolo attraverso la parte della proteina che viene rilasciata al di fuori della cellula.Per capire la sua funzione, dovevamo cercare i partner di legame situati sulla superficie cellulare", spiega la Rice.


I ricercatori hanno identificato un recettore presente sulla sinapsi, la struttura in cui due diversi neuroni si collegano per trasmettere segnali. "Abbiamo scoperto che la parte secreta della proteina precursore dell'amiloide interagisce con un recettore chiamato GABABR1a, e che questo a sua volta sopprime la comunicazione neuronale alla sinapsi", dice la Rice.

 

Trasmissione del segnale modulante

Bart De Strooper, convinto che le nuove scoperte aggiungano una nuova prospettiva agli studi precedenti sulla proteina precursore dell'amiloide e sul MA, afferma:

"Sebbene tutte le mutazioni nella proteina precursore dell'amiloide nei casi familiari di MA influenzino la produzione di amiloide-β, non sappiamo se anche altri aspetti della funzione della proteina contribuiscano al MA.

"Il ruolo recentemente identificato della proteina precursore dell'amiloide può essere alla base delle anormalità della rete neuronale che vediamo nei topi modelli di MA e dell'inizio dell'esordio clinico nei pazienti umani ed è interessante considerare che una terapia mirata a questo recettore potrebbe attenuare queste anomalie nelle persone con MA".


De Wit aggiunge che le implicazioni cliniche possono arrivare molto oltre il solo MA:

"È interessante notare che la segnalazione GABABR è stata implicata in una vasta gamma di disturbi neurologici e psichiatrici, compresi epilessia, depressione, dipendenza e schizofrenia.

"Ora che sappiamo come parte secreta della proteina precursore dell'amiloide modula la segnalazione neuronale attraverso il recettore GABAB, potremmo pensare a nuovi modi per sviluppare farmaci in grado di ripristinare questo tipo di segnalazione neuronale in altri contesti clinici".

 

 

 


Fonte: VIB - the Flanders Institute for Biotechnology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Heather C. Rice, Daniel de Malmazet, An Schreurs, Samuel Frere, Inge Van Molle, Alexander N. Volkov, Eline Creemers, Irena Vertkin, Julie Nys, Fanomezana M. Ranaivoson, Davide Comoletti, Jeffrey N. Savas, Han Remaut, Detlef Balschun, Keimpe D. Wierda, Inna Slutsky, Karl Farrow, Bart De Strooper, Joris de Wit. Secreted amyloid-β precursor protein functions as a GABABR1a ligand to modulate synaptic transmission. Science, 11 Jan 2019, DOI: 10.1126/science.aao4827

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.