Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova bioterapia potenziale per l'Alzheimer

Nuova bioterapia potenziale per l'AlzheimerRispetto a un controllo (a sinistra), una versione solubile di TLR5 (a destra) riduce la formazione di placche amiloidi (marrone) nel cervello di topi che producono grandi quantità di amiloide-β umano. Fonte: Chakrabarty et al., 2018

Ricercatori dell'Università della Florida hanno scoperto che una versione modificata di un'importante proteina delle cellule immunitarie potrebbe essere usata per trattare il morbo di Alzheimer (MA).


Lo studio, pubblicato il 29 agosto sul Journal of Experimental Medicine, rivela che le versioni solubili della proteina TLR5 possono ridurre l'accumulo di placche amiloidi nel cervello dei topi modello del MA e impedire al peptide tossico che forma queste placche di uccidere i neuroni.


Il MA è caratterizzato dalla formazione di placche amiloidi contenenti aggregati di un frammento di proteina tossico chiamato amiloide-β che causa la degenerazione e la morte delle cellule nervose nel cervello. Il sistema immunitario del corpo può influenzare la progressione del MA, da un lato, riducendo l'accumulo di amiloide-β o, dall'altro, rispondendo al danno neuronale inducendo un'infiammazione che può portare a un'ulteriore neurodegenerazione.


I toll-like receptor (TLR) o recettori toll-simili, sono una famiglia di proteine presenti ​​sulla superficie delle cellule immunitarie, che riconoscono le molecole rilasciate da agenti patogeni o cellule danneggiate e quindi fanno partire una risposta immunitaria appropriata.


Un gruppo di ricercatori dell'Università della Florida, guidato da Paramita Chakrabarty e Todd E. Golde, ha scoperto che il cervello dei pazienti con MA aveva più TLR, in parte a causa dell'aumento del numero di cellule immunitarie cerebrali specializzate chiamate microglia.


I ricercatori hanno ipotizzato che staccando una parte di questi TLR dalla superficie delle microglia si potrebbe ridurre la formazione di placche amiloidi. Questi TLR solubili potrebbero agire come 'recettori esca' legandosi all'amiloide-β e limitando la sua aggregazione senza avviare i percorsi di segnalazione cellulare che possono portare all'infiammazione.


Chakrabarty e colleghi hanno scoperto che le versioni solubili di un TLR in particolare (il TLR5) potrebbero prevenire o addirittura invertire la formazione di placche amiloidi nei topi che producono grandi quantità di amiloide-β umana. Chakrabarty dice:

"Questo topo modello è ben riconosciuto come modello primario per la deposizione di placca amiloide di tipo MA, ma non riproduce l'intera cascata neurodegenerativa del MA. Pertanto, il potenziale del TLR5 solubile di attenuare l'attivazione immunitaria e i relativi percorsi neurotossici deve essere ulteriormente esplorato in più modelli del MA".


I ricercatori hanno determinato che il TLR5 solubile potrebbe legarsi agli aggregati amiloide-β e migliorare il loro assorbimento nelle microglia. Esso riduce anche la capacità dell'amiloide-β di uccidere i neuroni coltivati ​​in laboratorio.


Golde afferma:

"Interagendo direttamente con l'amiloide-β e attenuandone i livelli nei topi, il recettore esca TLR5 solubile rappresenta una nuova classe potenzialmente sicura di agenti immunomodulatori per il MA".

 

 

 


Fonte: Rockefeller University Press via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Paramita Chakrabarty, Andrew Li, Thomas B. Ladd, Michael R. Strickland, Emily J. Koller, Jeremy D. Burgess, Cory C. Funk, Pedro E. Cruz, Mariet Allen, Mariya Yaroshenko, Xue Wang, Curtis Younkin, Joseph Reddy, Benjamin Lohrer, Leonie Mehrke, Brenda D. Moore, Xuefei Liu, Carolina Ceballos-Diaz, Awilda M. Rosario, Christopher Medway, Christopher Janus, Hong-Dong Li, Dennis W. Dickson, Benoit I. Giasson, Nathan D. Price, Steven G. Younkin, Nilüfer Ertekin-Taner, Todd E. Golde. TLR5 decoy receptor as a novel anti-amyloid therapeutic for Alzheimer’s disease. The Journal of Experimental Medicine, 2018; jem.20180484 DOI: 10.1084/jem.20180484

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)