Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Solo 10 minuti di interazione sociale al giorno migliorano il benessere nella demenza

Un programma di e-learning (apprendimento via computer), che addestra il personale della casa di cura a impegnarsi in una interazione sociale significativa con le persone che hanno la demenza, migliora il benessere e ha benefici sostenuti.


I ricercatori hanno scoperto che la persona media con demenza in una casa di cura vive solo 2 minuti di interazione sociale al giorno. Hanno anche dimostrato che su 170 programmi di formazione disponibili per il personale delle case di cura, solo 3 sono basati sull'evidenza, e nessuno di loro migliora la qualità della vita.


Il programma WHELD - Wellbeing and Health for people with Dementia (Benessere e salute per le persone con demenza) ha addestrato il personale di assistenza ad aumentare l'interazione sociale da 2 a 10 minuti al giorno, in combinazione con un programma di assistenza personalizzata. Implica cose semplici, come parlare ai residenti dei loro interessi e coinvolgerli nelle decisioni relative alle loro cure.


Lo studio tEACH - Improving Staff Attitudes and Care for People with Dementia e-Learning (e-Learning per migliorare atteggiamenti e cura per le persone con demenza), condotto all'Università di Exeter e al King's College di Londra, in collaborazione con il Social Care Institute for Excellence (SCIE), è stato presentato all'Alzheimer's Association International Conference 2018. Lo studio ha coinvolto 280 tra residenti e personale di assistenza in 24 case di cura per 9 mesi.


I caregiver hanno preso parte a un programma WHELD di e-learning basato sull'allenamento, con o senza supervisione su Skype. Hanno confrontato i risultati con le cure abituali. Entrambi rami del trattamento hanno migliorato il benessere dei residenti e l'atteggiamento del personale nei confronti delle cure centrate sulla persona. Il ramo con supporto Skype ha continuato a migliorare il benessere dei residenti 4 mesi dopo il completamento del processo.


Joanne McDermid, del King's College London, che ha presentato la ricerca, ha dichiarato:

"Il personale delle case di riposo è sottoposto a molte pressioni: è un lavoro davvero difficile. È un ambiente stimolante sia per i residenti che vivono con demenza sia per il personale. Il nostro programma ha indotto il personale a vedere la demenza attraverso gli occhi di coloro che la vivono.

"Abbiamo scoperto che un approccio semplice, fornito come e-learning, migliora l'atteggiamento del personale nei confronti dell'assistenza e il benessere dei residenti, migliorando in definitiva la vita delle persone affette da demenza.

"In un ambiente di lavoro tradizionalmente incentrato sui compiti, il nostro programma ci ricorda il lato umano; la piena esperienza di vita di chi vive con demenza che si assiste".


Il professor Clive Ballard, dell'Università di Exeter, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato:

"Prenditi un momento per immaginare la vita con solo due minuti di interazione sociale al giorno. Accettare questo è discriminare le persone con demenza. Abbiamo urgentemente bisogno di fare meglio. La maggior parte dei programmi di formazione per le case di riposo non sono basati sull'evidenza. Sappiamo che il nostro programma funziona a lungo termine e ora sappiamo che può essere consegnato in remoto. Ora abbiamo bisogno di distribuirlo alle case di cura".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)