Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Neuroscienziati canadesi dicono che l'ibuprofene quotidiano può prevenire l'Alzheimer

Un gruppo di ricerca di Vancouver, guidato dal neuroscienziato più citato del Canada, il dott. Patrick McGeer, ha condotto con successo studi che suggeriscono che, se iniziato abbastanza presto, un regime giornaliero di ibuprofene, un farmaco antinfiammatorio non steroideo senza prescrizione, può prevenire l'insorgenza dell'Alzheimer.


Ciò significa che, con un farmaco da banco, le persone possono scongiurare una malattia che, secondo il World Alzheimer Report 2016 di Alzheimer's Disease International, colpisce circa 47 milioni di persone nel mondo, costa al sistema sanitario globale oltre 818 miliardi di dollari all'anno ed è la quinta causa di morte tra gli over-65.


Il Dr. McGeer, che è presidente e amministratore delegato della Aurin Biotech di Vancouver, e sua moglie, la dottoressa Edith McGeer, sono tra i neuroscienziati più citati al mondo. Il loro laboratorio è famoso per i suoi 30 anni di lavoro nella neuroinfiammazione e nelle malattie neurodegenerative, in particolare sul morbo di Alzheimer (MA). Un documento che illustra le scoperte più recenti del Dr. McGeer è stato pubblicato sul prestigioso Journal of Alzheimer's Disease.


Nel 2016, il Dr. McGeer e il suo team hanno annunciato di aver sviluppato un semplice test della saliva in grado di diagnosticare il MA e di prevedere il suo esordio futuro. Il test si basa sulla misurazione della concentrazione del peptide della proteina amiloide-beta (Abeta 42) secreta nella saliva.


Nella maggior parte degli individui, il tasso di produzione di Abeta 42 è quasi identico, indipendentemente dal sesso o dall'età. Tuttavia, se il tasso di produzione è da due a tre volte superiore, questi individui sono destinati a sviluppare il MA. Questo perché l'Abeta 42 è un materiale relativamente insolubile, e sebbene sia prodotto ovunque nel corpo, i suoi depositi si formano solo nel cervello, causando la neuroinfiammazione, che distrugge i neuroni nel cervello delle persone con MA.


Contrariamente alla credenza diffusa che l'Abeta 42 sia prodotto solo nel cervello, il gruppo del Dr. McGeer ha dimostrato che il peptide è prodotto in tutti gli organi del corpo ed è secreto nella saliva dalla ghiandola sottomandibolare. Di conseguenza, con un solo cucchiaino da tè di saliva, è possibile prevedere se un individuo è destinato a sviluppare il MA. Questo dà l'opportunità di iniziare a prendere misure precoci preventive tipo i farmaci non steroidei non soggetti a prescrizione (FANS) come l'ibuprofene.


Il Dr. McGeer afferma:

"Quello che abbiamo imparato attraverso la nostra ricerca è che le persone che sono a rischio di sviluppare il MA mostrano gli stessi livelli elevati di Abeta 42 delle persone che già lo hanno; inoltre, esibiscono questi livelli elevati per tutta la vita, e quindi, in teoria, potrebbero essere testati in qualsiasi momento.


"Sapendo che la prevalenza del MA inizia a 65 anni, raccomandiamo che le persone vengano testate dieci anni prima, a 55 anni, quando in genere inizia l'insorgenza del MA. Se mostrano livelli di Abeta 42 elevati, allora è il momento di iniziare a prendere l'ibuprofene ogni giorno per scongiurare la malattia.


"Sfortunatamente, la maggior parte degli studi clinici fino ad oggi si è concentrata su pazienti già con deficit cognitivi da lievi a gravi, quando le opportunità terapeutiche in questo stadio avanzato della malattia sono minime. Di conseguenza, ogni esperimento terapeutico non è riuscito ad arrestare la progressione della malattia.


"La nostra scoperta è un punto di svolta. Ora abbiamo un semplice test che può indicare se una persona è destinata a sviluppare il MA molto prima che inizi a svilupparsi. Gli individui possono impedire che ciò accada attraverso una soluzione semplice che non richiede alcuna prescrizione o visita da un medico. Questa è una vera svolta dal momento che punta in una direzione in cui il MA può finalmente essere eliminato".

 

 

 


Fonte: IOS Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Patrick L. McGeer, Jian Ping Guo, Moonhee Lee, Krista Kennedy,  Edith G. McGeer. Alzheimer’s Disease Can Be Spared by Nonsteroidal Anti-Inflammatory Drugs. J Alzheimers Dis 62 (3) 1219–1222 DOI: 10.3233/JAD-170706.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)