Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una dieta ricca di sale aumenta il rischio di Alzheimer togliendo nutrienti al cervello

Il sale fa più che aumentare la pressione sanguigna; potrebbe anche aumentare il rischio di morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio appena pubblicato su Nature Neuroscience.


Le placche o i grovigli di proteine amiloide-beta sono noti marcatori di MA. Tuttavia, il cervello di chi ha una demenza ha anche problemi con i vasi sanguigni nel cervello, che "non sembrano normali", come ha detto il ricercatore senior Dr Constantino Iadecola della Weill Cornell University.


Nello studio, dei topi hanno avuto una dieta ad alto contenuto di sale, paragonabile a più di un cucchiaino al giorno nella dieta umana. L'assunzione giornaliera raccomandata in genere è di 5g (circa un cucchiaino) al giorno, anche se l'assunzione media reale di sale di un adulto medio è circa il doppio.


Nel giro di poche settimane, la dieta ricca di sodio ha portato alla disfunzione delle cellule endoteliali che foderano i vasi sanguigni e un afflusso ridotto di sangue al cervello. Non solo, i topi hanno faticato a trovare la via d'uscita da un labirinto, indicando anche una perdita di memoria spaziale.


Hanno pure dimenticato come costruire un nido. "La costruzione di nidi e di tane sono comportamenti spontanei dei roditori e sono affini alle attività della vita quotidiana che di solito sono alterate nei pazienti con compromissione cognitiva", ha affermato il dott. Iadecola.


I ricercatori hanno scoperto che, in risposta al sale, l'intestino invia una risposta del sistema immunitario che aumenta il numero di cellule immunitarie chiamate 'T helper 17' (TH17). Queste cellule potenziano una sostanza chimica pro-infiammatoria chiamata interleuchina 17 (IL17).


La IL17 è ciò che danneggia le cellule endoteliali nei vasi sanguigni e, a sua volta, crea una reazione che sopprime l'ossido nitrico. L'ossido nitrico "aiuta i vasi sanguigni a rilassarsi. È anche necessario perché l'ippocampo produca nuovi ricordi, ed è importante per la funzione cognitiva", ha affermato il dott. Iadecola.


In alcuni tipi di demenza, come l'MA, si ritiene che il flusso di sangue al cervello sia ridotto. Il dott. Iadecola ha dichiarato: "La normale funzione cognitiva richiede un flusso sanguigno adeguato e ben regolato". Inoltre, i neuroni hanno bisogno di cibo specifico per funzionare. "I neuroni sono molto schizzinosi, come i bambini piccoli, vogliono solo un tipo di cibo: solo glucosio e ossigeno", ha detto il dott. Iadecola.


Però la buona notizia è che, una volta che i topi sono stati tolti dalla dieta salata per quattro settimane, le scansioni del loro cervello hanno mostrato un flusso sanguigno normale e una funzione endoteliale sana. Ciò ha dimostrato che un cambiamento nello stile di vita potrebbe contribuire a invertire o prevenire tali effetti, ha affermato il dott. Iadecola.


"Questa ricerca non mette in luce solo l'importanza del sistema immunitario per la salute del cervello, ma suggerisce anche che i cambiamenti nell'intestino possono avere un ruolo", ha affermato la dott.ssa Sara Imarisio, responsabile della ricerca di Alzheimer's Research UK, che non era coinvolta nello studio. "I risultati evidenziano l'importanza di tagliare l'eccesso di sale nella nostra dieta, oltre a identificare possibili nuove vie nella ricerca di trattamenti per aiutare chi ha problemi di memoria o demenza".


Oltre a gestire l'assunzione di sale, il dott. Iadecola ha anche suggerito che i farmaci che bloccano gli effetti dell'IL17 potrebbero aiutare a proteggere il cervello molto prima che i sintomi si manifestino e che sia troppo tardi.

 

 

 


Fonte: Weill Cornell University via Channel News Asia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Giuseppe Faraco, David Brea, Lidia Garcia-Bonilla, Gang Wang, Gianfranco Racchumi, Haejoo Chang, Izaskun Buendia, Monica M. Santisteban, Steven G. Segarra, Kenzo Koizumi, Yukio Sugiyama, Michelle Murphy, Henning Voss, Joseph Anrather & Costantino Iadecola. Dietary salt promotes neurovascular and cognitive dysfunction through a gut-initiated TH17 response. Nature Neuroscience (2018), Published online: 15 Jan 2018 doi: 10.1038/s41593-017-0059-z

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)