Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato nuovo potenziale biomarcatore dell'Alzheimer

Identificato nuono potenziale biomarcatore dell'AlzheimerL'acido antranilico al microscopio (Fonte: Florida State University)In uno dei più grandi studi eseguiti finora che fanno uso della metabolomica (lo studio dei composti creati da varie reazioni chimiche nel corpo), i ricercatori sono riusciti a identificare nuovi composti circolanti associati al rischio di sviluppare demenza e Alzheimer (AD).


I risultati, che appaiono nella rivista Alzheimer's & Dementia, indicano nuovi percorsi biologici che possono essere implicati nell'AD e che potrebbero diventare biomarcatori del rischio della malattia.


L'AD è la forma più comune di demenza, responsabile di un lento e progressivo deterioramento della memoria, che porta alla fragilità e alla dipendenza degli anziani. Nonostante i continui sforzi di ricerca e la migliore conoscenza della malattia, attualmente non esiste un trattamento efficace, preventivo o curativo, per l'AD, malattia che potrebbe causare una crisi sanitaria pubblica a causa dell'invecchiamento progressivo delle popolazioni in tutto il mondo.


Usando dati del Framingham Heart Study (FHS), ricercatori della Boston University hanno osservato un'associazione specifica tra i livelli di acido antranilico misurati nel plasma e un rischio più elevato di demenza e AD dopo 10 anni di studio.


Anche se i ricercatori sono cauti sui loro risultati, hanno identificato diversi risultati che trovano promettenti. L'autore corrispondente Sudha Seshadri MD, professore di neurologia alla BU e ricercatore senior del FHS, ha spiegato:

"Primo, l'acido antranilico viene prodotto durante il degrado del triptofano, un aminoacido essenziale. È interessante notare che altri composti prodotti attraverso le stesse reazioni sono stati considerati protettivi o deleteri per i neuroni e potrebbero costituire preziosi bersagli farmacologici.

"Secondo, questo indicatore potenziale potrebbe essere usato anche per identificare gruppi di persone con un rischio più elevato di sviluppare la demenza, potendo quindi migliorare l'efficacia delle sperimentazioni cliniche e individuare in futuro le persone che avrebbero un maggiore beneficio da un trattamento preventivo".


Da un punto di vista metodologico, questo studio è uno dei primi ad usare una coorte prospettica come il FHS per cercare composti associati al rischio di AD e demenza. Il dottor Vincent Chouraki MD/PhD, ex ricercatore della BU e ora docente di epidemiologia all'Università di Lille in Francia, ha dichiarato:

"Poiché il campo dell'epidemiologia di AD comincia solo ora ad integrare l'approccio metabolomico, è probabile che seguiranno fruttuose collaborazioni e modi innovativi per l'analisi di questi dati".

 

 

 


Fonte: Boston University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Vincent Chouraki, Sarah R. Preis, Qiong Yang, Alexa Beiser, Shuo Li, Martin G. Larson, Galit Weinstein, Thomas J. Wang, Robert E. Gerszten, Ramachandran S. Vasan, Sudha Seshadri. Association of amine biomarkers with incident dementia and Alzheimer's disease in the Framingham Study. Alzheimer's & Dementia, 2017; DOI: 10.1016/j.jalz.2017.04.009

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)