Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli antidepressivi in Alzheimer aumentano il rischio di fratture dell'anca

L'uso di antidepressivi raddoppia quasi il rischio di frattura dell'anca nelle persone con Alzheimer che vivono a casa propria, secondo un nuovo studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale. L'aumento del rischio è massimo all'inizio dell'uso di antidepressivi e rimane elevato anche 4 anni più tardi. I risultati sono stati pubblicati nel Journal of Geriatric Psychiatry.


I ricercatori hanno abbinato a ogni persona con Alzheimer due controlli coetanei dello stesso sesso, senza la malattia. L'uso di antidepressivi si è associato a un rischio doppio di frattura dell'anca rispetto ai controlli. Tuttavia, anche il numero relativo di fratture dell'anca era più alto nelle persone con Alzheimer, rispetto ai controlli.


L'aumento del rischio è stato associato a tutti i gruppi di antidepressivi usati più di frequente, che sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), la mirtazapina e gli inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (SNRI).


L'associazione tra antidepressivi e aumento del rischio di frattura dell'anca persisteva anche dopo aver aggiustato i risultati per l'uso di altri farmaci che aumentano il rischio di caduta, per l'osteoporosi, per lo stato socio-economico, per la storia di malattie psichiatriche, e per le malattie croniche che aumentano il rischio di caduta o frattura.


Gli antidepressivi sono usati non solo per il trattamento della depressione, ma anche per il trattamento del dolore cronico e dei sintomi comportamentali e psicologici della demenza, inclusi insonnia, ansia e agitazione. Se l'uso di antidepressivi è necessario, i ricercatori raccomandano che il farmaco e la sua necessità siano monitorati regolarmente. Inoltre, devono essere attentamente valutati gli altri fattori di rischio per cadute durante il trattamento antidepressivo.


Lo studio si è basato sulla coorte MEDALZ, le cartelle cliniche con i dati relativi a tutte le persone residenti in comunità con diagnosi di Alzheimer in Finlandia tra il 2005 e il 2011, ed i loro controlli appaiati. La popolazione dello studio comprendeva 50,491 persone e 100,982 persone senza la malattia. Il follow-up è stato di 4 anni dalla data di diagnosi di Alzheimer o la data corrispondente per i controlli. L'età media della popolazione studiata era di 80 anni.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sanna Torvinen-Kiiskinen, Anna-Maija Tolppanen, Marjaana Koponen, Antti Tanskanen, Jari Tiihonen, Sirpa Hartikainen, Heidi Taipale. Antidepressant use and risk of hip fractures among community-dwelling persons with and without Alzheimer's disease. International Journal of Geriatric Psychiatry, 2017; DOI: 10.1002/gps.4667

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)