Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I rischi ambientali della demenza: carenza di vitamina D, inquinamento, ...



Sappiamo già che la genetica di una persona è in grado di aumentare il suo rischio di demenza, come fa il fumo o il sovrappeso.


Ma un nuovo studio dell'Università di Edimburgo ha trovato che anche una mancanza di sole potrebbe aumentare il rischio.


In tutto il mondo le persone con livelli bassi di vitamina D hanno un rischio maggiore di sviluppare la demenza, e i ricercatori suggeriscono che potrebbero in futuro essere invitati a prendere integratori o a trascorrere più tempo fuori per proteggersi.


La vitamina, che la gente ottiene quando la pelle è esposta alla luce solare, aiuta a eliminare l'accumulo di proteine ​​che possono causare l'Alzheimer. La carenza di vitamina D è una potenziale causa ambientale della demenza insieme con l'esposizione all'inquinamento atmosferico, ai pesticidi e a livelli eccessivi di minerali, come l'alluminio nell'acqua potabile.


Il Dr Tom Russ, dell'Alzheimer Scotland Dementia Research Centre all'Università di Edimburgo, ha detto: "Il nostro obiettivo finale è prevenire o ritardare l'insorgenza della demenza. I fattori di rischio ambientale sono una nuova importante area da considerare qui, soprattutto perché potremmo essere in grado di fare qualcosa". Se la ricerca dimostra senza dubbio che la carenza di vitamina D provoca la demenza, ha aggiunto, "Potremmo aiutare le persone a prevenire l'insorgenza della demenza attraverso l'assunzione di integratori, uscendo di più all'aperto o limitando l'inquinamento atmosferico".


Circa un terzo dei casi di Alzheimer sono stati in precedenza addebitati al nostro modo di vivere, che aumenta il rischio con il diabete, il fumo, l'ipertensione e l'obesità. Un altro terzo deriva dai geni, e gli esperti considerano più vulnerabili le persone i cui genitori hanno la demenza. Il restante terzo del rischio si crede dipenda dall'ambiente in cui viviamo, e la prove più forti sono quelle sulla vitamina D e sull'inquinamento atmosferico.


L'anno scorso gli scienziati di Edimburgo hanno riferito la scoperta che vivere più a nord potrebbe aumentare il rischio di demenza. Le persone in Scozia e Svezia hanno più probabilità di averla, se vivono al nord piuttosto che al sud, suggerendo che vivere più lontano dall'equatore, con meno sole, danneggia la salute del cervello.


L'ultima ricerca combina tre studi su quasi 1.200 persone, che hanno rilevato un rischio più alto di demenza tra quelli con livelli bassi di vitamina D. Non è ancora chiaro se è la mancanza di vitamina D che provoca l'aumento nella demenza, ma i ricercatori affermano che ha numerosi effetti collegati all'Alzheimer.


La vitamina 'della luce del sole' aiuta a mantenere sani i vasi sanguigni nel cervello, che causano la demenza vascolare quando sono danneggiati. Sono i vasi sanguigni bloccati e che perdono a causare la perdita di memoria, impedendo al sangue di raggiungere le cellule del cervello, che poi muoiono. La vitamina D stimola anche i globuli bianchi chiamati macrofagi, che aiutano a eliminare anche l'accumulo di amiloide che provoca la perdita di memoria.


La Dr Rosa Sancho, responsabile della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha detto: "Questo studio indica un'associazione tra carenza di vitamina D e aumento del rischio di demenza. Anche se le ragioni di questa relazione non sono chiare, i consigli dell'attuale governo raccomandano che le persone considerino di assumere ogni giorno integratori di vitamina D, in particolare se è improbabile che ottengano abbastanza vitamina dalla loro dieta e dall'esposizione quotidiana alla luce del sole".


Lo studio dell'Università di Edimburgo, pubblicato sulla rivista BMC Geriatrics, ha rivisto 60 studi precedenti sulle cause ambientali. Ha anche trovato prove che gli ossidi di azoto nell'aria alzano il rischio di demenza, insieme con il monossido di carbonio e anche con il fumo di tabacco, in uno studio cinese. Le persone nei centri urbani possono avere tassi più alti di demenza rispetto a quelli in periferia, mettendo in evidenza l'effetto dell'inquinamento.


Lo studio ha trovato evidenze non omogenee che i minerali presenti nell'acqua di rubinetto possono essere collegati alla malattia; un ampio studio francese ha trovato che più di 0,1 mg al giorno di alluminio nell'acqua potabile triplicano il rischio di Alzheimer.


Potrebbero essere a rischio anche le persone esposte ai pesticidi, attraverso il lavoro nell'agricoltura per esempio.

 

 

 


Fonte: Victoria Allen su The Daily Mail (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lewis O. J. Killin, John M. Starr, Ivy J. Shiue and Tom C. Russ. Environmental risk factors for dementia: a systematic review. BMC Geriatrics, 12 October 2016. DOI: 10.1186/s12877-016-0342-y

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.