Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Obiettivo: trattare SOLO gli effetti negativi degli enzimi dell'Alzheimer, conservando quelli positivi

Gli enzimi raramente fanno un solo lavoro.


Quindi i tentativi di arrestare l'enzima che provoca le caratteristiche dell'Alzheimer spesso generano effetti collaterali, perché queste terapie impediscono all'enzima di svolgere le sue molte altre funzioni.


Uno studio apparso il 25 Febbraio su Cell Reports introduce una nuova strategia terapeutica: bloccare i comportamenti più dannosi dell'enzima, consentendo agli altri di funzionare normalmente. Questo approccio potenziale deve ora essere ulteriormente sviluppato e testato in studi pre-clinici.


Nel cervello dei pazienti con Alzheimer (AD), viene spezzata la proteina precursore dell'amiloide, e i frammenti risultanti (peptidi amiloide-beta, o peptidi Aβ) si aggregano per formare le placche.


I peptidi Aβ sono prodotti dall'azione dei due enzimi chiamati beta-secretasi e gamma-secretasi. Inibendo uno di questi enzimi si potrebbe bloccare la produzione di peptidi Aβ tossici; tuttavia, i tentativi di inibire la gamma-secretasi hanno causato problemi negli studi clinici in quanto l'enzima scinde anche più di 20 altre proteine ​​importanti per la fisiologia normale.


La β-secretasi è ora considerata un bersaglio terapeutico alternativa nell'AD, e sono stati sviluppati molti inibitori; tuttavia, la β-secretasi taglia anche diverse altre proteine ​​che hanno funzioni normali nel corpo.


In quest'ultima ricerca, Lawrence Rajendran, dell'Università di Zurigo in Svizzera, e i suoi colleghi, hanno scoperto che, a differenza delle proteine ​​non amiloidi, la proteina precursore dell'amiloide associata all'Alzheimer viene scissa dalla β-secretasi nei compartimenti di membrana all'interno delle cellule, chiamati endosomi.

Obiettivo: trattare SOLO gli effetti negativi degli enzimi dell'Alzheimer, conservando quelli positiviQuesto riassunto grafico illustra la dimostrazione di Ben Halima et al. della fattibilità di progettare farmaci che puntano l'enzima BACE1 legato all'Alzheimer, senza compromettere la sua funzione fisiologica. Usando approcci strutturali, biochimici e cellulari, i ricercatori hanno dimostrato che gli inibitori BACE1 possono essere progettati per bloccare specificamente l'attività che causa la malattia, migliorando il loro potenziale come terapie senza effetti collaterali indesiderati. (Fonte: Ben Halima et al./Cell Report 2016)
Sfruttando questa compartimentazione, il team ha sviluppato un inibitore della β-secretasi endosomicamente-mirato che blocca specificamente la scissione della proteina precursore dell'amiloide, ma non le proteine ​​non-amiloidi.


Questa è la prima volta che è stata raggiunta tale specificità, e fornisce così un modo potenzialmente promettente per il trattamento dell'AD senza provocare effetti collaterali.


Dice Rajendran: "Gli attuali inibitori della beta-secretasi inibiscono i processi sia di Alzheimer che quelli fisiologicamente rilevanti, e questo sarebbe un grosso problema, simile a quello degli inibitori della gamma-secretasi che hanno fallito negli studi clinici.

"Ma con la nostra strategia, siamo ora in grado di inibire specificamente il processo di Alzheimer evitando così eventuali effetti collaterali".


Lui e il suo team hanno in programma lo sviluppo ulteriore di questo inibitore e di testarlo in studi clinici.

 

*****
Gli autori hanno ricevuto sostegno finanziario della Swiss National Science Foundation, dalla Velux Foundation, dal Cure Alzheimer Fund, dalla Baugarten Stiftung, e dal Ministero Federale Tedesco dell'Educazione e della Ricerca.

 

 

 


Fonte: Cell Press via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ben Halima et al. Specific Inhibition of β -Secretase Processing of the Alzheimer Disease Amyloid Precursor Protein. Cell Reports, February 2016 DOI: 10.1016/j.celrep.2016.01.076

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)