Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Preoccupazione crescente sulla tossicità degli anestetici su malati di Alzheimer

Vi è una crescente preoccupazione a livello mondiale per quanto riguarda la potenziale neurotossicità degli anestetici. Studi biofisici e su modelli animali hanno identificato i cambiamenti molecolari che simulano la patologia dell'Alzheimer (AD), dopo l'esposizione ad anestetici per via inalatoria.

Questa ricerca ha allertato anestesisti, neuropsicologi, medici chirurghi e altri medici ad avviare approfondite ricerche cliniche sul ruolo degli anestetici nel declino cognitivo post-operatorio.

La malattia di Alzheimer è una malattia devastante che si trova comunemente nelle persone anziane ed è un enorme problema di salute mondiale. Si manifesta con perdite gravi della memoria, problemi di lingua, capacità decisionale compromessa e problematicità nelle altre attività della vita quotidiana. La popolazione sta invecchiando e aumentano le aspettative di vita. Pertanto, ci troviamo di fronte ad un aumento del numero di persone a rischio di AD e anche del numero di anziani sottoposti a procedure chirurgiche. Qualsiasi possibile associazione tra le due merita pertanto un attento esame.

In assenza di un singolo modello coerente eziologico per spiegare la causa di AD o di un trattamento efficace, una parte consistente dei finanziamenti per la ricerca in AD è attualmente destinata ad identificare i fattori di rischio, nonché a ritardare le manifestazioni cliniche della malattia. Una recente ricerca si è concentrata sulla riduzione di incidenza della malattia attraverso l'identificazione dei fattori di rischio. In questo contesto è stata nuovamente sollevata la questione della associazione tra l'AD e l'anestesia.

Un supplemento del Journal of Alzheimer's Disease su "Anestetici e malattia di Alzheimer" fornisce la base per vedere i più recenti studi scientifici per la ricerca sull'Alzheimer e la comunità clinica.

Il noto specialista e editorialista Dr. Pravat K Mandal del National Brain Research Centre, un centro di livello mondiale sulle neuroscienze con sede in India, e il Dr. Vincenzo Fodale dell'Università di Messina, un'università riconosciuta a livello mondiale per la ricerca avanzata, hanno riunito gli ultimi risultati della ricerca di scienziati, neurologi, medici, neuropsicologi e anestesisti sui vari aspetti della fisiopatologia di AD e il ruolo degli anestetici come fattore di rischio possibile.

I punti più importanti del numero speciale riguardano la patologia cellulare e molecolare in AD:

  • Influenza delle dimensioni anestetiche sulla oligomerizzazione Aβ stabilita utilizzando la tecnica spettroscopica NMR di ultima generazione (un contributo fondamentale in questo settore di ricerca)
  • Prove da studi su modelli animali che indicano la formazione addizionale di placche in topi transgenici trattati con anestetici inalati, come l'alotano o isofluorano
  • Associazione tra compromissione dei neuroni colinergici e deficit cognitivi nei pazienti con AD, e il possibile ruolo di anestetici nella disfunzione colinergica
  • Eziologia multifattoriale, tra cui il tipo di anestesia, il genotipo dell'apolipoproteina E, e la presenza di patologie concomitanti, per lo sviluppo a lungo termine del declino cognitivo post-operatorio.
  • Anestesia in pazienti con demenza; notevoli antecedenti clinici e di gestione del rischio peri-operatorio nella malattia di Alzheimer.

Mandal e Fodale hanno sottolineato che "questa edizione speciale è una pietra miliare nello sforzo di aggiornare e chiarire i possibili collegamenti tra anestetici comuni dati a milioni di pazienti ogni giorno e il meccanismo patologico dell'AD, contribuendo così ad un costruttivo dibattito in corso. Non si intende generare una 'paura dell'anestesia' che potrebbe portare al rifiuto irrazionale della chirurgia in età avanzata, ma si spera di incoraggiare la ricerca seria per l'anestetico sicuro' per gli anziani e perchè sia garantita una maggiore ricerca".

Il Dr. Mandal ha dichiarato che "questa pubblicazione è la più attuale e aggiungerà validità, profondità e progresso alle attuali conoscenze scientifiche in questo settore". La prima relazione completa è pubblicata nel Journal of Alzheimer's Disease.

Altro documento (in inglese) sull'argomento:  26 marzo 2010

 


Pubblicato su Alzheimer's Reading Room, 13 novembre 2010 Traduzione di Franco Pellizzari.

 

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.