Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati composti che puntano le fibrille amiloidi dell'Alzheimer

Chimici e biologi molecolari dell'UCLA hanno, per la prima volta, utilizzato un approccio di progettazione dei farmaci "basato-su-struttura", per identificare composti con il potenziale di ritardare o trattare l'Alzheimer, e, eventualmente, il Parkinson, la malattia di Lou Gehrig e altre malattie degenerative.


Tutte queste malattie sono contrassegnate da strutture nocive, di forma allungata, tipo corda, note come fibrille amiloidi, molecole proteiche legate che si formano nel cervello dei pazienti.


La progettazione basata-su-struttura, dove si usa la struttura fisica della proteina presa di mira ed è impiegata per identificare i composti che interagiscono con essa, è già stata usata per generare agenti terapeutici per una serie di malattie infettive e metaboliche.


I ricercatori dell'UCLA, guidati da David Eisenberg, direttore dell'Institute of Genomics and Proteomics nel Dipartimento di Energia dell'UCLA e ricecatore dell'Howard Hughes Medical Institute, riferiscono la prima applicazione di questa tecnica nella ricerca di composti molecolari che legano a, e inibiscono, l'attività della proteina amiloide-beta, responsabile della formazione delle placche pericolose nel cervello di pazienti con Alzheimer e altre malattie degenerative.


Oltre a Eisenberg, che è anche professore di chimica, biochimica e chimica biologica e membro del California NanoSystems Institute dell'UCLA, il gruppo comprendeva il primo autore Lin Jiang, studioso postdottorato nel laboratorio di Eisenberg all'UCLA e ricercatore dell'Howard Hughes Medical Institute e di altre facoltà dell'UCLA. La ricerca è stata pubblicata il 16 Luglio su eLife, una nuova rivista scientifica ad accesso libero, appoggiata dall'Howard Hughes Medical Institute, dalla Max Planck Society e dal Wellcome Trust.


E' stato fatto un certo numero di tentativi di selezioni non strutturali per identificare i composti naturali e di sintesi che possono impedire l'aggregazione e la tossicità delle fibrille amiloidi. Tali studi hanno rivelato che i polifenoli, composti naturali presenti nel tè verde e nella spezia curcuma, possono inibire la formazione di fibrille amiloidi. Inoltre, si è scoperto che diversi coloranti riducono gli effetti tossici degli amiloidi, anche se effetti collaterali significativi impediscono che siano utilizzati come farmaci.


Armati della conoscenza precisa della struttura atomica della proteina amiloide-beta, Jiang, Eisenberg e i colleghi hanno condotto una selezione computazionale su 18.000 composti alla ricerca di quelli più adatti a legarsi strettamente ed efficacemente alla proteina. I composti che hanno mostrato il maggior potenziale di legame sono stati poi testati nell'efficacia a bloccare l'aggregazione di amiloide-beta e nella capacità di proteggere le cellule di mammifero, coltivate in coltura, dagli effetti tossici della proteina, azione che in passato si è dimostrata molto difficile.Alal fine i ricercatori hanno identificato otto composti e tre derivati ​​da composti che hanno un effetto significativo.


Anche se questi composti non riducono la quantità di aggregati proteici, si sono rivelati in grado di ridurre la tossicità della proteina e di aumentare la stabilità delle fibrille amiloidi, una constatazione che rafforza la teoria secondo la quale sono gli insiemi più piccoli di amiloide-beta noti come oligomeri, e non le fibrille stesse, ad essere gli agenti tossici responsabili dei sintomi di Alzheimer. I ricercatori ipotizzano che, legandosi saldamente alla proteina, i composti che hanno identificato possono impedire a questi oligomeri più piccoli di liberarsi dalle fibrille di amiloide-beta, mantenendo così sotto controllo la tossicità.


Si stima che circa 5 milioni di pazienti negli Stati Uniti vivano con l'Alzheimer, la forma più comune di demenza. I costi di assistenza sanitaria per Alzheimer sono stimati in 178 miliardi di dollari l'anno, incluso il valore delll'assistenza non retribuita fornito da quasi 10 milioni di famigliari e amici.


Oltre a scoprire i composti con un potenziale terapeutico per l'Alzheimer, questa ricerca presenta un nuovo approccio per identificare le proteine ​​che si legano alle fibrille amiloidi - un approccio che potrebbe avere vaste applicazioni per il trattamento di molte malattie.


Co-autori della ricerca sono Cong Liu, David Leibly, Meytal Landau, Minglei Zhao e Michael Hughes. La ricerca è stata finanziata dall'Howard Hughes Medical Institute e dal National Institute of Aging.

 

 

 

 

 


Fonte:  University of California - Los Angeles.

Riferimento: L. Jiang, C. Liu, D. Leibly, M. Landau, M. Zhao, M. P. Hughes, D. S. Eisenberg. Structure-based discovery of fiber-binding compounds that reduce the cytotoxicity of amyloid beta. eLife, 2013; 2 (0): e00857 DOI: 10.7554/eLife.00857

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.