Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule immunitarie del sangue potrebbero sostituire le cellule cerebrali deteriorate

Monociti sotto un microscopio ottico da un campione di sangue periferico circondato da globuli rossi - WikipediaCellule immunitarie in circolazione nel sangue possono prendersi in carico la sorveglianza immunitaria essenziale del cervello; ciò è dimostrato dagli scienziati del Centro tedesco per le Malattie Neurodegenerative (DZNE) e dall'Istituto Hertie per la ricerca clinica sul cervello di Tübingen.

Il loro studio, ora pubblicato su PNAS, potrebbe indicare nuovi modi di affrontare le malattie del sistema nervoso.


Il sistema immunitario è composto da diversi tipi di cellule, ciascuna in grado di eseguire funzioni specializzate per proteggere il corpo da agenti patogeni invasori e promuovere la riparazione dei tessuti dopo l'infortunio. Un tipo di cellule, note come monociti (in blu nella foto in alto al microscopio, da Wikipedia), circola in tutto l'organismo nel sangue ed entra attivamente nei tessuti per fagocitare (mangiare) cellule estranee e aiutare nella guarigione dei tessuti.


Anche se i monociti possono entrare liberamente nella maggior parte dei tessuti corporei, il cervello sano e normale è diverso poichè è separato dal sangue circolante da una fitta rete di cellule note come barriera ematoencefalica. Pertanto il cervello deve mantenere cellule immunitarie residenti altamente specializzate, note come microglia, per rimuovere gli invasori nocivi e rispondere al danno tissutale.


In alcune situazioni, come durante una malattia, i monociti possono entrare nel cervello e contribuire alla riparazione dei tessuti o alla progressione della malattia. Tuttavia, è incerto il potenziale dei monociti di sostituire attivamente le microglia vecchie o ferite. Per risolvere questo problema, Nicholas Varvel, Stefan Grathwohl e colleghi del Centro tedesco per le Malattie Neurodegenerative (DZNE) di Tübingen e dell'Istituto Hertie per la ricerca clinica sul cervello di Tübingen hanno utilizzato un modello di topo transgenico in cui quasi tutte le cellule cerebrali microglia (> 95%) possono essere rimosse in due settimane. Ciò è stato fatto introducendo un cosiddetto gene suicida nelle cellule microglia e somministrando un agente farmaceutico che porta alla morte acuta delle cellule.


Con sorpresa, dopo l'ablazione della microglia, si è visto che il cervello si è rapidamente ripopolato con monociti circolanti nel sangue. I monociti appaiono simili, ma non identici alla microglia residente. I monociti appena popolati, diffusi in modo uniforme in tutto il cervello, hanno risposto al grave danno neuronale e ad altri stimoli - tutte attività normalmente in carico alla microglia. Molto interessante era che i monociti erano ancora presenti nel cervello sei mesi - quasi un quarto della vita di un topo di laboratorio - dopo la colonizzazione iniziale.


Questi studi, ora pubblicati su PNAS, danno la prova che i monociti circolanti nel sangue sono in grado di sostituire la microglia residente del cervello e prendere in consegna la sorveglianza immunitaria essenziale del cervello. Inoltre, i risultati evidenziano un forte meccanismo omeostatico che mantiene una cellula immunitaria residente all'interno del cervello. L'osservazione che i monociti si prendono la residenza a lungo termine nel cervello solleva la possibilità che queste cellule possono essere utilizzate per fornire agenti terapeutici nel cervello malato o sostituire la microglia quando diventa disfunzionale.


I monociti possono essere sfruttati per combattere le conseguenze dell'Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative? Gli scienziati e i loro colleghi dei gruppi di ricerca guidati da Mathias Jucker stanno seguendo esattamente questo percorso di ricerca.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale di Helmholtz Association of German Research Centres.

Riferimento:
NH Varvel, SA Grathwohl, F. Baumann, C. Liebig, A. Bosch, B. Brawek, DR Thal, IF Charo, FL Heppner, A. Aguzzi, O. Garaschuk, RM Ransohoff, M. Jucker. Microglial repopulation model reveals a robust homeostatic process for replacing CNS myeloid cells. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2012; DOI: 10.1073/pnas.1210150109.

Pubblicato in ScienceDaily il 22 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.