Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Regolarità del sonno associata a una funzione cognitiva migliore

Uno studio condotto all'Università di Tsukuba (Giappone) ha mostrato che le persone che mantengono modelli regolari quotidiani di sonno tendono ad avere maggiori prestazioni cognitive globali, e che i biomarcatori del sangue correlati all'Alzheimer erano più elevati negli individui con regolarità moderata del sonno e più bassi in quelli con modelli altamente irregolari o eccessivamente rigidi, indicando una potenziale relazione inversa a U.

young woman sleeping Image by katemangostar on Freepik

Sonno e attività di ogni giorno sono fondamentali per la salute sia fisica che mentale. Sebbene studi precedenti abbiano ampiamente enfatizzato gli aspetti quantitativi, come la durata del sonno e il tempo di attività fisica, c'è una crescente attenzione su come il sonno quotidiano varia tra i giorni.


Modelli di sonno giornalieri meno variabili e coerenti sono stati associati a riduzione del rischio cardiovascolare, tassi di mortalità più bassi e effetti protettivi contro la demenza incidente. Tuttavia, era ancora poco chiaro se tali associazioni negli schemi di sonno quotidiano variano negli individui nella fase preclinica del morbo di Alzheimer (MA) o con declino cognitivo soggettivo.


In questo studio, i ricercatori hanno valutato la regolarità del sonno di 458 partecipanti da 45 a 89 anni di età che avevano riferito soggettivamente problemi cognitivi e/o del sonno. Ogni partecipante ha portato continuamente, 24/24 ore e 7/7 giorni, un accelerometro a tre assi sulla mano non dominante.


Oltre a sottoporre i partecipanti a una batteria di test cognitivi standardizzati, sono stati raccolti loro campioni del sangue per misurare i livelli sierici del 'fattore neurotrofico derivato dal cervello' (BDNF, brain-derived neurotrophic factor), una proteina essenziale per la plasticità sinaptica e la salute cognitiva complessiva.


I risultati hanno dimostrato una chiara relazione lineare tra regolarità del sonno e prestazioni cognitive globali. Tuttavia, i livelli sierici di BDNF hanno mostrato una relazione a forma di U inversa - massima nei partecipanti con moderata regolarità del sonno e declinante ad entrambe le estremità - tra quelli altamente irregolari o eccessivamente rigidi.


Questi risultati suggeriscono che mantenere modelli di sonno quotidiani da moderati a regolari favorisce la salute cognitiva, mentre schemi rigidi giornalieri del sonno potrebbero potenzialmente ridurre l'adattabilità di un individuo ai cambiamenti quotidiani nelle situazioni del mondo reale. Pertanto, questo studio sottolinea l'importanza dell'equilibrio negli orari dello stile di vita e il suo valore nelle strategie future per prevenire MA e demenza.

 

 

 


Fonte: University of Tsukuba (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Cao, [+6], T Okura. Sleep regularity is associated with cognitive function and shows an inverted U-shaped relationship with serum brain-derived neurotrophic factor. Sleep Medicine, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)