Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio su interazione proteine-zucchero trova obiettivo potenziale per farmaci di Alzheimer

ApoE4 interaction with Heeparan sulfateL'interazione ApoE-eparan solfato (ES) della superficie cellulare è migliorata da un raro gruppo 3-O-O-sulfo collegato all'Alzheimer. Questo motivo di legame è condiviso con la proteina tau, il che suggerisce un meccanismo delle interazioni ApoE/tau nell'associazione di alcune isoforme ApoE con MA. (Fonte: Mah et al.)

Chunyu Wang PhD, professore di scienze biologiche del Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, nello stato di New York, ha aumentato il suo corpo di ricerca sul morbo di Alzheimer (MA) con risultati significativi, pubblicati su Angewandte Chemie.


Insieme al suo team, che include il primo autore Dylan Mah, dottorando del Rensselaer, Wang ha eseguito lo studio più completo fatto finora sulle interazioni tra ApoE (apolipoproteina E) ed eparan solfato (ES). L'ApoE è una proteina che si combina con i grassi per trasportare il colesterolo in tutto il corpo. L'ES è una molecola di zucchero presente sulle superfici cellulari che ha un ruolo chiave nella comunicazione cellulare. Una variante di ApoE, l'ApoE4, è il rischio genetico più significativo per il MA ad esordio tardivo.


"È tremendamente interessante esplorare il motivo per cui l'ApoE4 può aumentare il rischio di MA"
, ha detto Wang.


Il team di Wang ha studiato non solo l'ApoE4, ma anche l'ApoE3, il genotipo ApoE più comune, e due isoforme protettive: ApoE2 e ApoE Christchurch. Hanno scoperto che la modifica 3-O-sulfo (3-O-S) di ES era importante per le interazioni ApoE/ES. Tutte le isoforme di ApoE hanno riconosciuto 3-O-S, ma le differenze nella loro forza di interazione erano correlate al rischio di MA.


"Nell'esperimento iniziale della matrice di glicani, che è fondamentalmente un circuito integrato (chip) con una raccolta di diversi oligosaccaridi di eparan solfato su di esso, abbiamo farro scorrere su di esso l'ApoE"
, ha detto Mah. “Siamo stati piuttosto sorpresi di vedere che aveva un modello di legame che sembrava molto simile alla proteina tau. Si lega molto bene alle strutture solfatate 3-O".


La proteina tau è implicata in molte malattie neurodegenerative, compreso il MA. I risultati del team indicano un nuovo potenziale bersaglio farmacologico per rallentare il progresso della malattia: gli enzimi responsabili della solfatazione chiamati 'transferasi di eparan solfato 3-O'. Per il seguito, il team prevede di esaminare più da vicino l'interazione ApoE/ES, sviluppando un modello strutturale 3D di interazione ApoE-ES e studiando questa interazione in colture cellulari e in modelli animali.


"Il MA è molto complesso, con così tanti aspetti", ha detto Wang. "Più lo studio, più diventa interessante".


"Alla fine, vogliamo prevenire o mitigare abbastanza i sintomi del MA in modo che le persone possano continuare a vivere in modo indipendente", ha aggiunto Mah. "Capire come funziona la malattia su base molecolare è davvero fondamentale per trovare nuovi trattamenti".


"Con l'invecchiamento della nostra popolazione, la ricerca del dott. Wang sul MA è sempre più significativa", ha affermato Deepak Vashishth, direttore del Centro Biotecnologia e Studi Interdisciplinari del Rensselaer. "Identificare un nuovo potenziale obiettivo di farmaci per combattere questa malattia progressiva è entusiasmante, non solo per i 6 milioni di pazienti USA, ma per le loro famiglie e caregiver".

 

 

 


Fonte: Katie Malatino in Rensselaer Polytechnic Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: D Mah, ...[+12], C Wang. Apolipoprotein E Recognizes Alzheimer's Disease ... Angewandte Chemie Int Ed, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.