Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Guasto nell'alimentazione dei mitocondri può causare il declino cognitivo da età

Gli scienziati del Salk Institute hanno scoperto che i mitocondri nelle sinapsi disfunzionali non soddisfano le esigenze di energia, fornendo troppo o troppo poco potenza e potenzialmente causando una compromissione cognitiva legata all'età.

Synaptic complexes healthy and with impaired memoryDi norma, le diverse parti del complesso sinaptico crescono e si riducono insieme, ma questo processo può guastarsi nell'invecchiamento, contribuendo al declino cognitivo.

Il cervello è come un puzzle, che richiede molti pezzi nidificati e interdipendenti per funzionare bene. Il cervello è diviso in aree, ognuna contenente molti milioni di neuroni collegati su migliaia di sinapsi. Queste sinapsi, che consentono la comunicazione tra i neuroni, dipendono da strutture ancora più piccole: bouton (bottoni) che inviano i messaggi (bulbi rigonfi agli estremi delle ramificazioni dei neuroni), dendriti che ricevono i messaggi (strutture complementari a forma di ramo che ricevono i messaggi dai bouton) e mitocondri generatori di energia.


Per creare un cervello coeso, devono essere dispiegati tutti questi pezzi. Tuttavia, nel cervello che invecchia, questi pezzi possono perdersi o modificarsi e non adattarsi più al più grande puzzle del cervello.


"Il 50% delle persone, invecchiando, sperimenta una perdita di memoria di lavoro, il che significa che la loro capacità di trattenere e manipolare le informazioni a breve termine declina", afferma la prima coautrice Courtney Glavis-Bloom, ricercatrice senior nel laboratorio del prof. John Reynolds al Salk Institute. “Abbiamo deciso di capire perché alcuni individui mantengono una memoria di lavoro sana mentre invecchiano, mentre altri no. Nel processo, abbiamo scoperto un nuovo meccanismo delle basi sinaptiche della compromissione cognitiva".


Studi precedenti avevano scoperto che invecchiando il cervello perde le sinapsi e i ricercatori hanno visto anche questo schema nel loro modello animale. Ma quando hanno esaminato le sinapsi che sono rimaste, hanno trovato prove di una rottura di coordinamento tra le dimensioni dei bouton e i mitocondri che contenevano.


Un principio neuroscientifico fondamentale, il 'principio delle dimensioni ultrastrutturali', spiega che ogni volta che una parte del complesso sinaptico cambia di dimensioni, così deve avvenire anche per tutte le altre parti. La sinapsi, i mitocondri, i bouton: tutte queste parti devono ridimensionarsi in modo coerente tra loro. Prima di questo studio del Salk, pubblicato in Frontiers in Neuroscience il 12 aprile 2023, nessuno si era chiesto se questo principio potesse essere violato dall'età o dalla malattia.


"Per esaminare questo, ci siamo rivolti alla microscopia elettronica", afferma il primo coautore Casey Vanderlip, ex assistente di ricerca nel laboratorio di Reynolds. “Questo ci ha permesso di visualizzare questi componenti su molte sinapsi. Abbiamo scoperto che la perdita sinaptica avviene nell'invecchiamento sia sano che compromesso, ma ciò che differiva era la rottura nella correlazione tra le dimensioni dei bouton e i relativi mitocondri".


"È un effetto a catena, con strutture sinaptiche insondabilmente piccole che alterano le reti di neuroni, la funzionalità cerebrale e il comportamento", afferma la Glavis-Bloom. "Studiare queste disfunzioni microscopiche è un territorio inesplorato che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dell'invecchiamento e il suo impatto sulla cognizione".


Il team ha scoperto che l'adesione al 'principio di dimensioni ultrastrutturali' era essenziale per evitare la compromissione della memoria di lavoro con l'età. Vedendo la violazione del 'principio di dimensioni ultrastrutturali' e i fallimenti legati ai mitocondri come cruciali per il deterioramento cognitivo legato all'età, lo studio inaugura una nuova era per la ricerca sull'invecchiamento.


"Le immagini dalle sinapsi che abbiamo catturato sono istantanee di un processo dinamico", afferma Reynolds, titolare della cattedra di neuroscienze. “Con queste istantanee in mano, possiamo iniziare a pensare prima ai meccanismi che coordinano l'espansione e la contrazione delle varie parti del complesso sinaptico, quindi chiederci come l'interruzione di questi meccanismi spiega il declino cognitivo correlato all'età. Questo apre un modo completamente nuovo di pensare al declino cognitivo che potrebbe portare a nuovi obiettivi per future terapie".

 

 

 


Fonte: Salk Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Glavis-Bloom, ...[+6], JH Reynolds. Violation of the ultrastructural size principle in the dorsolateral prefrontal cortex underlies working memory impairment in the aged common marmoset (Callithrix jacchus). Front. Aging Neurosci., 12 Apr 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)