Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Oscillazioni gamma nuovo biomarcatore per predire la progressione dell'Alzheimer

Nella riduzione delle onde ad alta frequenza prodotte dal cervello, fondamentali per le funzioni mnesiche, un possibile biomarcatore per predire il decorso della malattia e, potenzialmente, intervenire con la stimolazione cognitiva o la Stimolazione Magnetica Transcranica.

MIT Brainwaves memory

Il morbo di Alzheimer (MA) è la forma più comune di demenza con circa un milione di casi in Italia. Questa malattia comporta una deterioramento progressivo della memoria e delle altre funzioni cognitive che compromette gravemente la qualità di vita delle persone affette da questa malattia.


Attualmente non esiste una cura per questa patologia, ma sono in fase di sviluppo numerosi farmaci e trattamenti non farmacologici che, se utilizzati a partire dallo stadio iniziale della malattia, potrebbero rallentarne il decorso. Per tale motivo, attualmente, la ricerca si sta focalizzando sulla presenza di 'segnali' cerebrali precoci, chiamati biomarcatori, che possono 'rivelare' le anomalie legate alla malattia.


Modelli sperimentali di MA hanno mostrato che questa patologia danneggia precocemente delle centraline cerebrali che servono a generare delle onde ad alta frequenza (oscillazioni gamma). Tale attività cerebrale è considerata fondamentale per la genesi ed il consolidamento della memoria. Inoltre, questa alterazione è considerata un possibile obiettivo terapeutico e sono in corso studi clinici volti a riattivare questa attività gamma mediante metodiche di stimolazione cerebrale non invasiva.


Partendo da questo spunto, uno studio recente della Fondazione Santa Lucia IRCCS condotto dal gruppo di ricerca del neurologo Prof. Giacomo Koch, in collaborazione con l’Università di Ferrara, pubblicato su Annals of Neurology, ha usato un approccio innovativo per individuare la presenza di tali anomalie su un gruppo di 60 pazienti con MA di stadio iniziale. Questo approccio consiste nel combinare due tecniche, la stimolazione magnetica transcranica (TMS) e l’elettroencefalogramma (EEG), tramite le quali è possibile 'stimolare' in modo non-invasivo aree cerebrali specifiche coinvolte nella malattia e registrarne la 'risposta' fisiologica attraverso l’EEG.


Con questa tecnologia avanzata, gli scienziati hanno quindi scoperto che il cervello dei pazienti di MA è caratterizzato da un basso livello delle oscillazioni EEG nella banda gamma (40 Hz). Tale fenomeno è evidenziabile in particolare stimolando la corteccia prefrontale, una regione implicata nei processi cognitivi legati alla memoria.


Inoltre, gli scienziati hanno dimostrato che il livello di attività gamma misurato all’esordio dei sintomi è altamente predittivo della progressione clinica della malattia. Nello specifico, i pazienti che avevano un livello più alto di attività gamma erano quelli che avevano un minore deterioramento delle funzioni cognitive e delle abilità funzionali dopo 6 mesi.


Secondo il dott. Elias Casula, primo autore dello studio, “questo risultato ha una grande rilevanza clinica perché potrebbe aprire la via all’uso di un nuovo biomarcatore neurofisiologico basato sulla misurazione e la quantificazione della attività gamma nel lobo frontale, in grado di prevedere il decorso del MA”.


Inoltre, questa ricerca fornisce nuove evidenze a supporto di prospettive terapeutiche a cui sta lavorando il gruppo del Prof. Koch alla Fondazione Santa Lucia IRCCS, che mira ad aprire una nuova strada per rallentare il decorso del MA attraverso la stimolazione non-invasiva di aree cerebrali al fine di aumentare l’attività gamma del cervello.

 

 

 


Fonte: Fondazione Santa Lucia IRCCS

Riferimenti: E Casula, ...[+17], G Koch. Decreased Frontal Gamma Activity in Alzheimer Disease Patients. Annals of Neurology, 17 June 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.