Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sentirsi discriminati induce sentimenti negativi e problemi di salute [studio]

DiscriminazioneSperimentare il rifiuto non influisce solo sul modo di pensare e percepire; nel lungo periodo può anche influenzare la salute fisica e mentale.

Una nuova ricerca suggerisce che quando il rifiuto si presenta sotto forma di discriminazione, la gente risponde con un modello di pensieri, comportamenti e risposte fisiologiche che può contribuire a deterioramento della salute generale.


"I fattori psicologici, come la discriminazione, sono stati proposti nell'ambito dei meccanismi causali che spiegano come la discriminazione entra 'sotto la pelle' con conseguenze sulla salute", dice lo scienziato psicologico e ricercatore senior Wendy Berry Mendes della University of California di San Francisco. "La ricerca nasce dalla volontà di esplorare le conseguenze comportamentali che seguono le esperienze di discriminazione, per comprendere meglio questi meccanismi".


Sulla base di ricerche precedenti, Mendes e i suoi colleghi hanno ipotizzato che le persone reagiscono in modo diverso a seconda che siano respinti dai membri del loro gruppo più prossimo o dai membri di un grouppo esterno. In particolare, hanno ipotizzato che le persone che hanno sperimentato una discriminazione percepita (il rifiuto da parte di qualcuno di un'altra razza) evidenziano risposte caratteristiche di orientamento all'approccio, che comprendono rabbia, aumento del flusso sanguigno, una maggiore vigilanza, e comportamenti più a rischio.


I ricercatori hanno reclutato 91 partecipanti a uno studio sulle interazioni sociali e la comunicazione on-line. I partecipanti hanno completato un compito iniziale di memoria e selezionato un avatar on-line che corrispondeva alla loro razza e sesso. Hanno fornito un campione di saliva e sono stati collegati a sensori che monitoravano l'attività cardiovascolare. Ai partecipanti è stato detto che sarebbero stati in comunicazione con due "partner" in un programma di chat online, parlare e prendere parte a una discussione con le controparti che rispondevano via chat.


In realtà, le risposte dei partner erano controllate da assistenti di ricerca in un'altra stanza e tali reazioni facevano parte di un elenco di affermazioni negative che gli assistenti di ricerca digivano in tempo reale. In seguito, i partecipanti hanno fornito un campione di saliva ed eseguito compiti cognitivi per misurare la loro capacità di ricordare dal test di memoria precedente, la loro vigilanza, e la loro propensione a prendersi rischi.


I risultati dello studio sono riportati in Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science.

  1. I partecipanti respinti da partner di una razza diversa (ad esempio, i partecipanti bianchi respinti dal partner nero, o i partecipanti neri respinti dal partner bianco) hanno evidenziato un aumento del ritmo cardiaco, bassa resistenza vascolare, e reattività del cortisolo inferiore ai partecipanti respinti dalla controparte della stessa razza. Hanno mostrato anche più rabbia.
    I ricercatori fanno notare che questi risultati sono in linea con le ricerche precedenti e dimostrano che la rabbia, non la vergogna, è la risposta emotivo dominante in conseguenza di esperienze di pregiudizi razziali. I partecipanti respinti dal partner di un'altra razza hanno mostrato anche una maggiore sensibilità alle ricompense, portandoli a impegnarsi in modo più rischioso in una attività di gioco, quando il guadagno potenziale era maggiore.
    Infine, i partecipanti rifiutati da uno di un'altra razza hanno mostrato anche una maggiore attenzione alle informazioni emotivamente negative. Anche se la vigilanza può aiutare le persone ad individuare il pericolo e a rispondere ai fattori di stress, essa può portare anche a "falsi allarmi" che fanno loro rilevare pregiudizi in situazioni ambigue. Mendes e colleghi osservano che questo tipo di polarizzazione per le informazioni emotivamente negative è collegata ad ansia e a una serie di condizioni cliniche.

  2. Come si aspettavano i ricercatori, il rifiuto da qualcuno della stessa razza è associato ad un modello diverso di risposte fisiologiche e cognitive.
    I partecipanti che sono stati respinti dai persone della loro stessa razza hanno registrato un aumento maggiore di cortisolo, rimo cardiaco meno efficiente, aumento della resistenza vascolare, e problemi nel richiamo dei ricordi; un modello di reattività fisiologica che, se vissuto cronicamente ed eccessivamente, è collegato a "invecchiamento del cervello" accelerato, declino cognitivo, e rischio precoce di Alzheimer.


"Nell'insieme, questi risultati suggeriscono che, mentre il rifiuto sociale crea forti emozioni negative che si manifestano nei cambiamenti nel cervello e nel corpo, la razza della persona che ci rifiuta altera le risposte al rifiuto sociale", spiega Mendes. In particolare, i partecipanti bianchi e neri hanno risposto allo stesso modo quando sono stati respinti da qualcuno della razza opposta, indicando che subire una discriminazione è doloroso indipendentemente dalla identità razziale.


I ricercatori ritengono che questi risultati abbiano implicazioni generali. "Gli operatori sanitari, gli epidemiologi, e coloro che sono interessati a comprendere e combattere le disparità sanitarie razziali possono trovare importanti questi effetti perché offrono uno sguardo sui tipi di comportamento che possono essere potenziati in seguito a una esperienza di discriminazione", dice Mendes.


Mendes e colleghi hanno intenzione di continuare questa linea di ricerca, esaminando come la discriminazione possa influenzare diversi comportamenti del mondo reale, come mangiare, dormire, guidare, e come le persone recepiscono i messaggi sulla salute.


Hanno collaborato alla ricerca Jeremy Jamieson dell'Università di Rochester, Katrina Koslov della University of California di San Francisco, e Matthew K. Nock della Harvard University. E' stata finanziata dal National Institute on Aging e dalla Robert Wood Johnson Foundation.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Association for Psychological Science.

Pubblicato in ScienceDaily il 19 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.