Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quali sono i misteri dell'Alzheimer che disorientano i ricercatori?

Researchers looking at image

Nonostante gli intensi sforzi di ricerca che si stanno facendo in tutto il mondo da più di tre decenni, per comprendere meglio il morbo di Alzheimer (MA), ci sono ancora numerosi misteri che circondano la condizione.


Il dott. John Morris, professore di neurologia e direttore del Knight Alzheimer's Disease Research Center della Washington University di St. Louis, e il dott. Dennis Selkoe, condirettore dell'Ann Romney Center for Neurological Disease al Brigham and Women Hospital di Boston, concordano su alcuni misteri del MA che confondono i ricercatori.

 

Come sarà un trattamento sicuro ed efficace per il MA?

Anche se ci sono farmaci approvati dalla FDA che aiutano per un certo tempo nei sintomi di memoria e nei cambiamenti cognitivi, non esiste un trattamento sicuro ed efficace per rallentare il MA o evitare che si sviluppi. La ricerca di Selkoe ruota attorno all'idea che c'è uno squilibrio tra la produzione e la rimozione della proteina amiloide-beta (che innesca il MA) nel cervello.

 

Perché studi clinici di alcuni farmaci molto promettenti non hanno avuto risultati positivi?

Nel corso degli ultimi 15 anni, studi clinici di alto profilo includevano persone che potrebbero non aver avuto il MA, ma avevano dei sintomi, scoprendo poi che avevano un'altra forma di demenza. Attualmente, le persone per gli esperimenti di farmaci devono essere positive ai biomarcatori del MA prima di partecipare alla ricerca. Inoltre, per una parte dei partecipanti i farmaci non hanno funzionato a causa della loro malattia troppo avanzata; il cervello era già troppo danneggiato dalle placche e grovigli, con una grande perdita di cellule cerebrali. Ora che i biomarcatori possono identificare meglio quali anziani dovrebbero essere inclusi nelle sperimentazioni di farmaci, i ricercatori stanno introducendo i farmaci sperimentali in fasi più precoci della malattia - anni o decenni prima della comparsa dei sintomi - per vedere se i farmaci possono rallentare o arrestare il processo di malattia. Inoltre, di solito la Federal Drug Administration (FDA) richiede un minimo di 10 anni per approvare qualsiasi farmaco, quindi ottenere  l'approvazione della FDA è un processo lungo.

 

È stato risolto il rapporto tra placche e grovigli nel cervello?

Parte della risposta è stata svelata, visto che i ricercatori hanno scoperto che le placche si sviluppano prima dei grovigli nel cervello. L'accumulo della proteina amiloide danneggia e uccide le cellule nervose, e le stringhe di proteina tau si torcono e formano grovigli all'interno delle cellule nervose. Anche se tutto questo è ben noto, i ricercatori sono ancora perplessi sul modo in cui queste placche e grovigli influenzano la funzione del cervello, portando infine ai cambiamenti della memoria e del comportamento e agli altri sintomi del MA. Inoltre, i ricercatori non sanno se l'amiloide nelle placche e la proteina tau lavorano separatamente o insieme per danneggiare queste cellule nervose.

 

Altri misteri includono:

  • Come muoiono le cellule cerebrali una volta che si deposita la placca amiloide?
  • L'infiammazione è collegata al MA?
  • Come si manifesta all'inizio la malattia in una persona?

 

I misteri della malattia continuano mentre i ricercatori lavorano instancabilmente per trovare causa, prevenzione e cura. Ma per Selkoe, il mistero più importante da risolvere è “trovare un trattamento sicuro ed efficace per questo disturbo neurologico”.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.