Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo tipo di farmaco potrebbe impedire (anche) la demenza

Dei ricercatori si stanno avvicinando a realizzare il potenziale clinico di farmaci che in precedenza hanno dimostrato di supportare un invecchiamento sano negli animali.


In un articolo di revisione pubblicato online nel Journal of the American Geriatrics Society, gli esperti di invecchiamento della Mayo Clinic affermano che, se dimostrati efficaci e sicuri negli esseri umani, questi farmaci potrebbero essere 'trasformativi', prevenendo o ritardando le condizioni croniche come gruppo, invece che una alla volta.


I farmaci che vengono sottoposti a test sono chiamati agenti senolitici, perché puntano le cellule senescenti. Queste sono le cellule che hanno smesso di dividersi e che secernono sostanze chimiche tossiche che danneggiano le cellule adiacenti. L'accumulo di cellule senescenti, che aumenta con l'età, è associato a condizioni croniche, che includono diabete, malattie cardiovascolari, demenza, artrite, osteoporosi, fragilità e la maggior parte dei tumori.


I ricercatori del Centro Invecchiamento della Mayo Clinic hanno sviluppato i primi farmaci senolitici per lottare contro queste cellule nocive. In uno studio recente, condotto all'Istituto di Ricerca Scripps, i ricercatori della Mayo Clinic, e altri, hanno confermato che i farmaci senolitici scoperti alla Mayo sono efficaci nell'eliminare le cellule senescenti, lasciando inalterate le cellule normali.


Lo studio, che è stato pubblicato in Nature Communications, descrive anche una nuova piattaforma di selezione per la ricerca di ulteriori farmaci senolitici, che possono mirare in modo ottimale le cellule senescenti. La piattaforma, insieme a ulteriori test su cellule umane, ha identificato e confermato una nuova categoria di farmaci senolitici, che sono detti «inibitori HSP90».


James Kirkland PhD, direttore del Centro Invecchiamento, spiega che la piattaforma aiuterà i ricercatori a individuare rapidamente altri farmaci che puntano i processi di invecchiamento che, egli dice, saranno utili quando si avvicineranno all'intervento clinico. "Ci siamo mossi rapidamente negli ultimi anni e sembra sempre più probabile che i farmaci senolitici, inclusi gli inibitori HSP90 recentemente scoperti, possano avere un impatto su una vasta gamma di malattie. Dovremo continuare a verificare se ci sono più farmaci, o combinazioni di farmaci, ottimali per ampliare la gamma di cellule senescenti puntate".


Con la continua scoperta di farmaci senolitici, e di loro combinazioni, i ricercatori dovranno quindi provarli in studi clinici. Il Dr. Kirkland e gli autori dell'articolo di revisione, riconoscono le sfide uniche di questi studi nel campo dell'invecchiamento, compresa la difficoltà di testare obiettivi a lungo termine, come la durata della vita e la durata della salute - gli anni sani e produttivi della vita.


I risultati, come gli effetti sulla vita media o quella massima, non possono essere testati in modo efficace negli esseri umani. Per questo motivo la Mayo Clinic e gli altri usano nuovi paradigmi di sperimentazione clinica, che includono la sperimentazione degli effetti dei farmaci senolitici sulla co-morbidità, l'invecchiamento accelerato come le condizioni e malattie con accumulo localizzato di cellule senescenti, le malattie potenzialmente fatali associate all'accumulo delle cellule senescenti, la perdita di resilienza fisiologica e la fragilità correlate all'età.


Gli autori inoltre confermano che c'è bisogno di altri geriatri con formazione di ricerca per condurre futuri studi clinici.


"Il repertorio emergente dei farmaci senolitici dimostra che essi hanno un impatto su una vasta gamma di malattie"
, afferma il dottor Kirkland. "Il nostro obiettivo è ottenere negli esseri umani lo stesso successo dei modelli animali preclinici, negli sforzi per prevenire o ritardare le condizioni associate all'invecchiamento".

 

 

 


Fonte: Megan Forliti in Mayo Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kirkland, J. L., Tchkonia, T., Zhu, Y., Niedernhofer, L. J. and Robbins, P. D. (2017), The Clinical Potential of Senolytic Drugs. J Am Geriatr Soc. doi:10.1111/jgs.14969

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.