Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le placche amiloidi interrompono anche il sangue diretto ai neuroni

Le placche amiloidi interrompono anche il sangue diretto ai neuroniUn accumulo di proteine mal ripiegate (amiloide-beta) provoca la formazione di un esoscheletro (in blu) attorno ai vasi sanguigni (in oro) nel cervello. (Fonte: Virginia Tech)

Scienziati del Virginia Tech Carilion Research Institute hanno svelato un meccanismo nel cervello che potrebbe spiegare in parte la degenerazione neurale e la perdita di memoria nelle persone con Alzheimer.


I ricercatori, insieme con gli scienziati della University of Alabama di Birmingham, hanno scoperto che un sintomo comune dell'Alzheimer - l'accumulo di placche amiloidi lungo i vasi sanguigni - potrebbe interrompere il flusso di sangue nel cervello. I risultati sono stati pubblicati Lunedi scorso sulla rivista Brain.


"Ci siamo sempre interessati al modo in cui le cellule gliali interagiscono con i vasi sanguigni", ha detto Harald Sontheimer, direttore del «Center for Glial Biology in Health, Disease, and Cancer» del Virginia Tech Carilion Research Institute e autore senior della ricerca. "Gli astrociti sono il tipo cellulare più popoloso del cervello e sono anche più numerosi dei neuroni".


Sontheimer sottolinea anche l'importanza della funzione degli astrociti nel cervello:

"Gli astrociti hanno molte funzioni di supporto, come il trasporto dei nutrienti dai vasi sanguigni alle cellule nervose o la rimozione dei loro prodotti di scarto".

"Essi controllano anche il diametro dei vasi sanguigni per assicurare l'apporto corretto dei nutrienti e dell'ossigeno al cervello, e la manutenzione della barriera emato-encefalica. In risposta al danno e alla malattia, tuttavia, gli astrociti diventano reattivi e cambiano molte delle loro proprietà di supporto".


Il team di Sontheimer ha scoperto che la regolamentazione del flusso sanguigno da parte degli astrociti viene interrotto dalle placche formate da proteine amiloidi mal-ripiegate che sono attorno ai vasi sanguigni. In un cervello sano, i frammenti di proteine amiloide vengono continuamente distrutti ed eliminati.


La presenza di proteine amiloidi attorno ai vasi sanguigni nel cervello è un segno distintivo dell'Alzheimer, ma finora non si era capito se fanno un qualche danno. Ora, il team di Sontheimer ha scoperto che lo fanno.


"Abbiamo scoperto che i depositi di amiloide separano gli astrociti dalla parete dei vasi sanguigni", ha detto Stefanie Robel, professore assistente di ricerca al Virginia Tech e coautrice della ricerca. "Abbiamo anche scoperto che questi depositi amiloidi formano un esoscheletro intorno ai vasi sanguigni, una sorta di ingessatura che riduce la duttilità dei vasi".


L'esoscheletro (l'«ingessatura») è chiamato «amiloide vascolare». La sua rigidità potrebbe tradursi in una diminuzione del flusso sanguigno, il che potrebbe spiegare i sintomi di Alzheimer, come i vuoti di memoria, la compromissione del processo decisionale, e i cambiamenti di personalità.


"L'amiloide vascolare può essere il colpevole dei sintomi dell'Alzheimer, soprattutto se si considera che l'esoscheletro amiloide potrebbe limitare l'apporto di ossigeno e glucosio alle regioni del cervello che ne hanno più bisogno", ha detto Sontheimer. "Questo potrebbe anche spiegare il declino cognitivo nelle persone con l'Alzheimer, visto che la malattia è associata a una riduzione del flusso ematico cerebrale".


Anche se gli scienziati non comprendono appieno il ruolo dell'amiloide vascolare nell'Alzheimer, hanno ora un possibile bersaglio terapeutico da studiare: "Potrebbe essere utile rimuovere i depositi per permettere un adeguato flusso di sangue", ha detto la Robel. "Il problema è che non lo sappiamo. Potrebbe essere dannoso rimuovere l'amiloide vascolare nella fase avanzata della malattia; forse, in realtà, sta tenendo insieme i capillari".


Il prossimo passo dei ricercatori sarà esaminare i vasi sanguigni una volta che i depositi di amiloide sono stati rimossi. "L'amiloide vascolare strangola i vasi sanguigni", ha detto Sontheimer. "Rimuovendola, forse saremo in grado di ripristinare la regolazione del flusso sanguigno. Forse salterà fuori che l'amiloide vascolare impedisce un'ulteriore degenerazione. In ogni caso, ci sarà certamente da imparare qualcosa di nuovo".

 

 

 


Fonte: Virginia Tech via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ian F. Kimbrough, Stefanie Robel, Erik D. Roberson, Harald Sontheimer. Vascular amyloidosis impairs the gliovascular unit in a mouse model of Alzheimer’s disease. Brain, 2015; 138 (12): 3716 DOI: 10.1093/brain/awv327

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.