Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I neuroni sono più auto-sufficienti di quello che si crede

Una nuova ricerca pubblicata oggi sulla rivista Nature Communications rappresenta un cambio potenzialmente fondamentale nella nostra comprensione del modo in cui le cellule nervose nel cervello generano l'energia necessaria per funzionare.


Lo studio dimostra che i neuroni sono più indipendenti di quanto si credesse e questa ricerca ha implicazioni per una serie di disturbi neurologici.


"Questi risultati suggeriscono che abbiamo bisogno di ripensare il modo in cui guardiamo il metabolismo del cervello", ha detto Maiken Nedergaard MD/DMSc, condirettore del Center for Translational Neuromedicine della University of Rochester e autore principale dello studio. "I neuroni (invece degli astrociti, le cellule di supporto del cervello) sono i consumatori primari di glucosio e questo consumo sembra correlarsi con l'attività cerebrale".


Il cervello richiede un'enorme quantità di energia per fare il suo lavoro. Anche se costituisce solo il 2 per cento della massa corporea dell'essere umano adulto medio, il cervello consuma circa il 20 per cento dell'approvvigionamento energetico del corpo. Di conseguenza, svelare esattamente come le cellule del cervello (i neuroni in particolare) generano energia ha implicazioni significative non solo per capire la biologia di base, ma anche per le malattie neurologiche che possono essere collegate ad un metabolismo del cervello troppo scarso o eccessivo.


Il nostro sistema digestivo converte i carboidrati degli alimenti in glucosio, una molecola di zucchero che è la fonte principale di energia dell'organismo, che viene poi trasportato in tutto il corpo dal sistema sanguigno. Una volta all'interno delle cellule, i mitocondri, le piccole centrali energetiche cellulari, combinano questi zuccheri con l'ossigeno per produrre energia.

 

Il cervello mantiene il suo ecosistema diverso dal resto del corpo.

Gli scienziati credono da tempo che una cellula di sostegno presente nel cervello (gli astrociti), abbia un ruolo di intermediario, fornendo energia ai neuroni. Questa teoria è chiamata «ipotesi navetta del lattato» (lactate shuttle hypothesis). 


Gli scienziati avevano ipotizzato che gli astrociti fossero i consumatori principali di glucosio del cervello e che, come un uccello madre aiuta i suoi pulcini a digerire il cibo, queste cellule convertissero le molecole in un altro derivato (lattato) prima di passarle ai neuroni. Il lattato è una forma di molecola di zucchero che viene usata dai mitocondri come carburante.


"Il problema con l'«ipotesi navetta del lattato» è che esternalizzare la produzione di lattato agli astrociti, pone il neurone in una posizione pericolosa", ha detto Nedergaard. "Perché i neuroni, il tipo di cellula più importante per la nostra sopravvivenza, devono dipendere da un'altra cellula per l'approvvigionamento energetico?"


La nuova ricerca, che è stata condotta sia nei topi che sulle cellule del cervello umano, è stata possibile grazie a una nuova tecnologia di scansione chiamata «microscopia a 2 fotoni» che permette agli scienziati di osservare l'attività del cervello in tempo reale.


Usando un analogo del glucosio, i ricercatori hanno scoperto che sono i neuroni, e non gli astrociti, a assorbire direttamente più glucosio nel cervello. Hanno anche scoperto che, quando sono stimolati e più attivi, i neuroni aumentano il consumo di glucosio, e quando i topi sono anestetizzati, c'è meno assorbimento neuronale di glucosio. Dall'altra parte, l'assorbimento di glucosio da parte degli astrociti rimane relativamente costante indipendentemente dall'attività cerebrale.


A livello cellulare, i ricercatori hanno osservato che i neuroni fanno il loro lavoro di conversione del glucosio in lattato e che un enzima che ha un ruolo chiave nella creazione del lattato (chiamato esochinasi), è presente in quantità maggiore nei neuroni rispetto agli astrociti.

 

Questi risultati hanno implicazioni significative per la comprensione di una serie di malattie.

La sovrapproduzione di lattato può causare acidosi lattica, che può danneggiare le cellule nervose e causare confusione, delirio e convulsioni. Nell'ictus, l'accumulo di lattato contribuisce alla perdita di tessuto cerebrale e può ostacolare il recupero. Il metabolismo neuronale ha un ruolo importante in condizioni come l'Alzheimer e le altre malattie neurodegenerative.


Ricerche recenti hanno dimostrato che si può ridurre l'attività convulsiva dei topi inibendo il trasporto di lattato tra le cellule. Tuttavia, gran parte di questo lavoro precedente aveva supposto che il lattato fosse prodotto dagli astrociti e che i neuroni fossero solo spettatori passivi. Il nuovo studio mette in discussione questi presupposti, mostrando che i neuroni consumano glucosio direttamente e non dipendono dagli astrociti per la produzione e la consegna del lattato.


"Capire i meccanismi biologici precisi e complessi del cervello è un primo passo nella ricerca sulle malattie", ha detto Nedergaard. "Ogni equivoco sulle funzioni biologiche - come il metabolismo - ha in ultima analisi un impatto sul modo in cui gli scienziati formano le ipotesi e analizzano i risultati. Se cerchiamo nel posto sbagliato, non saremo in grado di trovare le risposte giuste".

 

******
Ulteriori autori includono Iben Lundgaard, Boaman Li, Lulu Xie, Hongyi Kang, Simon Sanggaard, John Haswell, Wei Sun, Siri Goldman, Solomiya Blekot, Michael Nielsen, Takahiro Takano, e Rashid Deane, dell'Università di Rochester o di quella di Copenaghen. Lo studio è stato finanziando dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke e dalla Novo Nordisk Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Rochester Medical Center (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Iben Lundgaard, Baoman Li, Lulu Xie, Hongyi Kang, Simon Sanggaard, John D. R. Haswell, Wei Sun, Siri Goldman, Solomiya Blekot, Michael Nielsen, Takahiro Takano, Rashid Deane, Maiken Nedergaard. Direct neuronal glucose uptake heralds activity-dependent increases in cerebral metabolism. Nature Communications, 2015; 6: 6807 DOI: 10.1038/ncomms7807

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.