Esperti hanno iniziato a cercare gli effetti che l'"apnea del sonno" potrebbe avere sul cervello umano.
E' noto che questo comune disturbo del sonno provoca una interruzione del respiro per la persona addormentata, a volte più di un centinaio di volte durante una sola notte.
La mancanza di ossigeno al cervello è diventato una delle principali preoccupazioni. Questi livelli ridotti di ossigeno sono ritenuti una causa della demenza, o almeno del deterioramento cognitivo lieve. Inoltre, possono anche contribuire a pressione alta, malattie cardiache e diabete. Questo disturbo del sonno è più comune negli anziani e nelle persone che sono in sovrappeso. Accade quando il tessuto molle nella parte posteriore della bocca e della gola inizia a rilassarsi durante il sonno, causando l'occlusione delle vie aeree. La maggior parte delle persone con questa condizione russano forte, ma non necessariamente.
Uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association ha scoperto un elevato tasso di apnea del sonno nelle donne anziane. Un tempo si credeva che questa malattia era più comune negli uomini, ma questo potrebbe non essere il caso, dopo tutto. Durante questo studio si è scoperto che, delle donne osservate, il 44 per cento con apnea del sonno ha avuto anche problemi con demenza o deficit cognitivi. La ricerca ha scoperto che questo disturbo del sonno può essere prevalente nei pazienti di Alzheimer nelle fasi iniziali/medie. Inoltre, si è visto che coloro che soffrono di questo problema notturno hanno sintomi più gravi di Alzheimer.
Un modo per combattere questa condizione è attraverso l'uso di una maschera a pressione continua positiva delle vie aeree quando si va a letto. Si consiglia inoltre di provare a dormire sul lato destro o sinistro, nella classica "posizione fetale".
Ci sono molti con questo disturbo che non sanno nemmeno di averlo. Se ci si sveglia con mal di testa o affaticati senza nessun motivo apparente, è consigliabile discutere la questione con il medico. L'apnea del sonno è curabile, ma non aspettare finché non è diagnosticata la demenza, perchè può diventare irreversibile.
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L'autore dell'articolo, Gary Joseph LeBlanc, da un decennio è il caregiver primario di suo padre, che ha l'Alzheimer.
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Pubblicato da Gary Leblanc in HernandoToday il 9 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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