Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Le anomalie dei mitocondri sono tra i primi indicatori dell'Alzheimer

Scopriamo insieme cosa sono i mitocondri e perché la loro funzione è vitale per la salute del nostro cervello. Studi indicano che i cambiamenti o le anomalie mitocondriali sono tra i primi indicatori del morbo di Alzheimer (MA).

mitochondrial disfunction and Alzheimer DPratico blogDisfunzione dei mitocondri e Alzheimer (Fonte: blog dott Domenico Praticò)

I mitocondri sono delle strutture minuscole e straordinarie all'interno delle nostre cellule, spesso chiamate le "centrali elettriche" o motori della cellula. Essi svolgono un ruolo fondamentale nella nostra salute generale, soprattutto quando si tratta della salute del nostro cervello e di malattie come il MA. Quindi, in che modo la salute mitocondriale influisce sulla funzione cerebrale e qual è la loro connessione con le malattie neurodegenerative?

 

Il ruolo dei mitocondri nella funzione cellulare

I mitocondri hanno dimensioni che vanno da 0,75 a 3 micrometri e si trovano in quasi ogni tipo di cellula umana. Sono essenziali per la produzione di energia, generando circa il 90% dell'adenosina trifosfato (ATP) che funziona da carburante per tutte le attività cellulari. Cellule diverse hanno numeri diversi di mitocondri che riflettono le loro esigenze energetiche. Ad esempio, le cellule del fegato possono contenere oltre 2.000 mitocondri, mentre i globuli rossi maturi non ne hanno nessuno.

I neuroni, che sono le cellule primarie del cervello, hanno una esigenza di energia particolarmente elevata. Possono consumare circa il 20% dell'ATP totale del corpo, e per questo motivo avere dei mitocondri ben funzionanti è cruciale per sostenere funzioni cognitive come la memoria e l'apprendimento.

 

Importanza del DNA mitocondriale

I mitocondri hanno il proprio materiale genetico, noto come DNA mitocondriale (mtDNA). Questo mtDNA è ereditato quasi esclusivamente dalla madre. I mitocondri dello sperma vengono solitamente distrutti durante la fecondazione. Studi hanno dimostrato che le mutazioni nel mtDNA possono portare a vari problemi di salute e sono state persino collegate a malattie come il MA. Infatti, le anomalie mitocondriali sono tra i primi indicatori della malattia.

La disfunzione nei processi e nelle attività mitocondriali compromette la funzionalità e la vitalità dei neuroni, contribuendo alla morte precoce degli stessi e all'insorgenza dei sintomi della malattia. Studi scientifici hanno dimostrato che la disfunzione mitocondriale non solo contribuisce alla morte dei neuroni, ma accelera anche la progressione dei sintomi del MA. Esistono diversi meccanismi attraverso i quali la disfunzione mitocondriale può causare la morte cellulare:

  • Carenza di energia - La difficoltà dei mitocondri a produrre ATP può causare carenze energetiche nei neuroni, compromettendone notevolmente le funzioni.
  • Aumento della produzione di specie reattive dell'ossigeno - Quando i mitocondri non funzionano correttamente, generano un eccesso di specie reattive dell'ossigeno. Questo fatto induce lo stress ossidativo che a sua volta può causare danni irreversibili a strutture cellulari come i lipidi e le proteine.
  • Interruzione dell'omeostasi del calcio - I mitocondri aiutano a mantenere i livelli normali di calcio nelle cellule. Quando la regolazione del calcio viene alterata, si possono innescare processi che portano alla morte cellulare.
  • Controllo di qualità mitocondriale e comunicazione tra cellule compromessi - I mitocondri sono anche attori chiave nella comunicazione intra- e inter-cellulare. La malfunzione dei mitocondri può interrompere questi processi con conseguenti effetti dannosi in tutte le reti neuronali.

Questi cambiamenti dei mitocondri possono peggiorare le capacità cognitive, influenzare le nostre capacità mnemoniche e portare a un declino significativo della salute del cervello. Mentre il MA è tradizionalmente associato all'accumulo di placche di amiloide-beta (Aβ) e di depositi di proteina tau anomala, nuove evidenze sperimentali suggeriscono che la disfunzione mitocondriale potrebbe svolgere un ruolo nell'insorgenza e nella progressione di questo devastante disturbo neurodegenerativo. A tale proposito è interessante notare che che la disfunzione mitocondriale precede l'accumulo di Aβ e della patologia tau, suggerendo che essa rappresenta un evento precoce nello sviluppo del MA.

 

Il futuro della salute del cervello

Comprendere la connessione tra disfunzione mitocondriale e MA apre nuove possibilità di trattamento. Migliorare la salute mitocondriale potrebbe potenzialmente rallentare la progressione di questa malattia neurodegenerativa. I mitocondri stanno emergendo anche come biomarcatori per la diagnosi precoce e il monitoraggio della progressione del MA. Studi recenti hanno dimostrato che i mitocondri alterati e il mtDNA possono essere misurati in campioni di sangue ottenuti da pazienti affetti da MA.

La ricerca sul MA sta dimostrando che è possibile intervenire farmacologicamente sulla disfunzione mitocondriale, il che offrirebbe un nuovo approccio per combatterla. Esistono infatti recenti strategie terapeutiche volte ad attenuare o migliorare la disfunzione mitocondriale mediante l'utilizzo di farmaci come il Coenzima Q10, il Mitochinone mesilato (MitoQ), il Resveratrolo, l'Urolitina A.

Ricordiamoci che, mentre la ricerca scientifica continua a sondare soluzioni nuove e promettenti, ognuno di noi dovrebbe fare ciò che è possibile per mantenere in salute il nostro cervello. In tal senso il miglior approccio che possiamo adottare è quello di seguire una dieta sana, come la Dieta mediterranea, consumare cibi ricchi di acidi grassi omega-3 (come il pesce), antiossidanti (come i frutti di bosco) e vitamine del gruppo B (presenti nei cereali integrali) ed evitare il più possibile cibi ultra-elaborati.

Inoltre, studi hanno dimostrato che praticare una regolare attività fisica migliora la salute dei mitocondri e quella del cervello. è dimostrato che fare semplicemente 150 minuti di esercizio moderato alla settimana possono migliorare significativamente le funzioni cognitive. Tutto ciò aiuta a migliorare la funzione mitocondriale, la salute del cervello e favorire un invecchiamento sano.

I mitocondri sono attori chiave nel mantenimento della salute dei neuroni. Le anomalie mitocondriali sono tra i primi indicatori del MA. Concentrandosi sul potenziamento della funzione mitocondriale, nuovi ricerche potrebbero scoprire vie innovative per trattamenti efficaci che gioveranno alla salute del cervello, salvaguardando le capacità cognitive con l'avanzare dell'età.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.