Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver di Alzheimer possono subire PTSD, specialmente le donne

Cosa si intende per PTSD nel caregiving?

 

Il disturbo da stress post traumatico (PTSD, post-traumatic stress disorder) è una condizione di salute mentale causata da esperienze o eventi traumatici. I sintomi del disturbo possono colpire chiunque sia stato esposto a traumi come abusi emotivi, fisici e sessuali, abbia subito o assistito a qualche forma di violenza o sia sopravvissuto a un grave incidente o disastro naturale.


Il PTSD del caregiver è una condizione di salute mentale prevalente che influisce su molti caregiver di persone con Alzheimer o altre demenze, e con altre malattie. Coloro che sviluppano PTSD potrebbero non essere consapevoli di soffrire di un problema di salute mentale o credono che i loro sintomi siano dovuti a un'altra condizione di salute mentale come ansia o depressione. Tuttavia, in generale, il caregiving è una delle principali cause di PTSD.


Poiché il disagio psicologico associato alla cura di un familiare è molto spesso sottovalutato, il suo risultato è che i caregiver familiari sono spesso trascurati dalla professione sanitaria e all'interno delle comunità familiari. Questo disagio psicologico spesso provoca il caos sul benessere emotivo e fisico del caregiver, che è causa di PTSD.


Si tratta di responsabilità come prendere importanti decisioni mediche per conto di una persona cara, affrontare l'esaurimento mentale e fisico di prendersene cura e tutte le implicazioni finanziarie del caregiving, come le spese mediche e/o le lunghe assenze dal lavoro a causa delle esigenza dell'assistenza.


Alcuni segni tipici di PTSD includono il rivivere l'evento traumatico, avere pensieri invadenti o negativi, difficoltà a dormire o concentrarsi o ignorare i problemi o gli altri. Il PTSD è spesso associato ai veterani, ma i caregiver familiari spesso sperimentano sintomi di PTSD marcatamente diversi rispetto ad altri con PTSD, come i veterani. Ad esempio, ci sono livelli più alti di ansia, dolore fisico e angoscia emotiva, distacco e insensibilità emotivi e fatica della compassione.


Secondo un rapporto pubblicato in agosto 2020 sull'International Journal of Environmental Research and Public Health, gli studi sui fattori di rischio per il PTSD del caregiver puntano ai ruoli delle caratteristiche socio-demografiche e socioeconomiche, alle relazioni familiari, all'angoscia legata alla malattia, ai sintomi psichiatrici e alle capacità negative di far fronte. Si è anche scoperto che le caregiver femmine sono più colpite dai sintomi di PTSD rispetto ai maschi.


Inoltre, gli studi hanno scoperto che lo stato sociale, le relazioni familiari, il supporto e il far fronte positivo sono i fattori più importanti legati a sintomi minori di PTSD nei caregiver di pazienti adulti malati. Anche livelli più elevati di istruzione erano associati a meno sintomi di PTSD. Inoltre, i caregiver con livelli più elevati di consapevolezza avevano maggiori probabilità di avere meno sintomi di PTSD, e pure i sentimenti di speranza o di più fiducia nella gestione della situazione erano associati a una riduzione dei sintomi del PTSD.


Lo studio ha concluso che identificare i fattori di rischio dei sintomi di PTSD del caregiver potrebbe aiutare a rilevare coloro che hanno maggiori probabilità di sviluppare reazioni di stress post-traumatico. Poi, con la consapevolezza di potenziali fattori protettivi, i servizi sanitari potrebbero pianificare strategie di intervento e misure di supporto efficaci per ridurre l'impatto psicologico degli oneri e dello stress del caregiving.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)