Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quanto aumenta il rischio di demenza dopo una lesione cerebrale traumatica?

Una lesione traumatica cerebrale (TBI) moderata o grave in mezza età è associata ad un notevole aumento del rischio di demenza futura, secondo una retrospettiva di studi con più di 40.000 pazienti di TBI pubblicata su PLOS Medicine da Rahul Raj dell'Università di Helsinki in Finlandia e colleghi.


Una TBI di solito deriva da una botta o da uno scuotimento alla testa e, in casi più gravi, può portare a tessuti strappati, sanguinamenti e altri danni fisici al cervello.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno individuato tutti gli abitanti della Finlandia tra i 18 e i 65 anni che sono stati ricoverati in ospedale con un TBI lieve o moderata-grave tra il 1986 e il 2014. Essi hanno quindi usato il Finnish Care Register for Health Care per monitorare l'ospedalizzazione (dopo la TBI) con demenza, Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica (ALS) per tutti i 40.639 pazienti.


Il 3,5% dei pazienti che avevano avuto una TBI moderata-grave in seguito ha avuto una diagnosi di demenza, rispetto all'1,6% di coloro che avevano avuto solo una TBI lieve.


Dopo aver aggiustato i fattori confondenti, le persone con una TBI moderata-grave avevano una probabilità più alta del 90% (rispetto a quelle con TBI lieve) di ricevere una diagnosi di demenza (rapporto di rischio [HR] 1,9, intervallo di confidenza del 95% [CI] 1,6 ± 2,2). Il rischio sembra aumentare di più tra coloro che hanno subito la lesione in mezza età (HR 2,7 [CI 1,8-4,2] da 41 a 50 anni e 2,0 [CI 1,6-2,4] da 51 a 60).


Non c'è stato alcun aumento del rischio di Parkinson o ALS in caso di TBI. Lo studio è stato limitato da un numero significativo di decessi nel gruppo di pazienti con TBI da moderata a grave, da potenziali errori diagnostici di TBI e dal fatto che la banca dati includeva solo pazienti ricoverati in ospedale per TBI e successivamente a causa di demenza o di altre condizioni neurodegenerative, quindi potrebbe aver mancato le persone trattate in ambito ambulatoriale.


"I nostri risultati implicano che per le persone in età lavorativa, una TBI da moderata a grave sembra aumentare il rischio di malattie neurodegenerative più avanti nella vita", dicono gli autori. "Nei futuri studi eziologici si dovrebbe considerare l'effetto delle covariate, come le comorbilità, i fattori di stile di vita e la genetica, nonché il modo di migliorare la diagnosi e la prevenzione della demenza dopo una TBI".

 

 

 


Fonte: PLOS via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Raj R, Kaprio J, Korja M, Mikkonen ED, Jousilahti P, Siironen J (2017) Risk of hospitalization with neurodegenerative disease after moderate-to-severe traumatic brain injury in the working-age population: A retrospective cohort study using the Finnish national health registries. PLoS Med 14(7): e1002316. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1002316

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.