Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Club sociali potrebbero coprire il gap nel supporto alla demenza

Club sociali potrebbero coprire il gap nel supporto alla demenza

I gruppi sociali inseriti nella comunità potrebbero avere un ruolo cruciale nel mantenere vitali le persone con demenza ad insorgenza precoce, secondo una nuova ricerca della University of British Columbia.


Lo studio, condotto da Alison Phinney, professore di infermieristica della UBC, si è concentrato su un programma eseguito in modo indipendente chiamato «Paul's Club», che offre attività sociali e ricreative tre giorni alla settimana in un hotel nel centro di Vancouver. I soci hanno un'età che varia dai 45 ai 70 anni.


"Dei circa 1,4 milioni di canadesi che avranno l'Alzheimer e altre forme di demenza nel 2031, alcune migliaia in ogni grande città avranno la diagnosi prima dei 65 anni", ha osservato la Phinney. "La domanda è: come possiamo sostenerli, in modo che possano continuare a vivere a casa il più a lungo possibile?". La risposta, secondo la ricerca della Phinney, potrebbe essere nei programmi diurni come il Paul's Club.


Il club, fondato nel 2012 da Nita Levy, infermiera in pensione di Vancouver, e da suo marito Michael, fornisce ai soci un ambiente amichevole, senza associazioni mediche e ospedaliere, da cui il nomignolo "club" e la scelta di un hotel come luogo di incontro. L'obiettivo è divertirsi, per cui si cita o si discute raramente di demenza.


Il club opera dalle 10 alle 16, per dare alle famiglie dei soci una pausa nell'assistenza dei loro cari. Ogni giornata inizia con il caffè del mattino, spesso seguito da yoga da sedia, un ballo o un altro allenamento leggero prima che il gruppo esca per il pranzo e una passeggiata nel quartiere. Il gelato in un locale del posto completa la giornata.


Anche se il club non segue un programma rigoroso, l'unica costante è la passeggiata di gruppo. Tenendosi sottobraccio o mano nella mano con i Levy (i fondatori), o con i volontari del club, i membri passeggiano in gruppi di due o in tre, fermandosi spesso per ammirare il paesaggio o per parlare con altre persone.


"Osservando e parlando ai soci abbiamo riscontrato che camminare nel quartiere e interagire con gli altri li tiene in contatto con la comunità", ha detto la Phinney, ricercatrice del Vancouver Coastal Health Research Institute. "Sentono ancora un'appartenenza, una cosa che non sarebbe possibile se rimanessero a casa".


I Levy hanno fondato il club dopo la morte di un loro cognato per demenza ad insorgenza precoce. Hanno visto la necessità di servizi per le persone più giovani con demenza, poiché la maggior parte dei programmi sono pensati per gli anziani, e pochissimi sono mirati a quelli con demenza.


"La demenza ad insorgenza giovane è incredibilmente difficile perché le persone colpite sono ancora abbastanza attive e sane e improvvisamente non sono più in grado di lavorare", ha detto la Phinney. "Far parte del club le tiene occupate e sane e dà una tregua alla loro famiglia, il che facilita una più lunga permanenza a casa per loro".


La ricerca della Phinney è finanziata dall'Alzheimer's Society of Canada, e la prossima tappa prenderà in esame un programma più tradizionale diurno per anziani, che ne include alcuni con demenza.

 

 

 


Fonte: University of British Columbia via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alison Phinney, Elizabeth Ellen Kelson, Jennifer Baumbusch, Deborah O’Connor, Barbara Purves. Walking in the Neighbourhood : Performing Social Citizenship in Dementia. Dementia, Accepted February 2, 2016. DOI: 10.14288/1.0300370

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)