Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anziani che subiscono una caduta hanno un rischio più alto di demenza

In uno studio retrospettivo sulle richieste di rimborso Medicare, ricercatori hanno scoperto che la demenza è stata diagnosticata più frequentemente entro un anno da una caduta rispetto ad altri tipi di lesioni.

fallen elderly woman Image by rawpixel.com on Freepik.com

Ricercatori del Brigham and Women's Hospital, hanno pubblicato su Jama Network Open nuove risultanze che dimostrano che tra gli anziani che hanno subito una lesione traumatica, coloro che hanno avuto cadute avevano maggiori probabilità di ricevere in seguito la diagnosi di Alzheimer e di demenze correlate.


Per migliorare l'identificazione precoce della demenza, i ricercatori raccomandano di implementare esami cognitivi negli anziani che subiscono una caduta dannosa, che si traduce in una visita o in un ricovero al pronto soccorso dell'ospedale.


"Vedo spesso pazienti ricoverati dopo le cadute, che sono tra le ragioni più comuni per le ammissioni al centro traumi e possono portare a lesioni gravi. Ciò solleva una domanda importante: perché avvengono queste cadute?", ha detto il primo autore Alexander Ordoobadi MD, medico residente nel Dipartimento di Chirurgia al Brigham. "Trattiamo le lesioni, forniamo riabilitazione, ma spesso trascuriamo i fattori di rischio sottostanti che contribuiscono alle cadute, nonostante un corpo crescente di prove che suggeriscono un legame tra cadute e declino cognitivo".


Oltre 14 milioni di anziani, 1 su 4, riportano cadute ogni anno, secondo i Centri Controllo e Prevenzione Malattie, e le cadute sono anche la causa principale di lesioni degli anziani. Queste lesioni possono avere conseguenze durature o permanenti, compreso il declino dello stato funzionale, la perdita complessiva di indipendenza o il rischio di morte. Le cadute comportano anche oltre $ 50 miliardi all'anno di spese sanitarie.


Si ritiene inoltre che le lesioni da caduta siano legate agli esiti cognitivi negli anziani, poiché la perdita della funzione motoria è un precursore frequente del declino cognitivo e può anche aumentare il rischio di cadute. Tuttavia, la salute cognitiva non è strettamente considerata nelle attuali linee guida di prevenzione delle cadute.


I ricercatori hanno analizzato i dati di Medicare Fee-For-Service (Wikipedia: modello di pagamento in cui i servizi sono disaggregati e pagati separatamente; ciò dà un incentivo ai medici a fornire più trattamenti perché il pagamento dipende dalla quantità delle cure, piuttosto che dalla loro qualità) del 2014-2015, che includevano 2.453.655 pazienti anziani che hanno avuto una lesione traumatica, nonché i dati dei controlli per un anno dopo la caduta iniziale. I ricercatori hanno scoperto che la metà dei pazienti nello studio ha ricevuto le lesioni in una caduta e che questi pazienti avevano una probabilità significativamente più alta di essere diagnosticati con demenza entro un anno dopo la lesione.


"La relazione tra cadute e demenza sembra essere una strada a due vie", ha dichiarato l'autrice senior Molly Jarman PhD/MPH, assistente prof.ssa nel Dipartimento di Chirurgia e Vice Direttrice del Center for Surgery and Public Health del Brigham. “Il declino cognitivo può aumentare la probabilità di cadute, ma il trauma di quelle cadute può anche accelerare la progressione della demenza e rendere una diagnosi più probabile nel tempo. Pertanto, le cadute potrebbero agire come eventi precursori che possono aiutarci a identificare le persone che hanno bisogno di ulteriori esami cognitivi".


La ricerca suggerisce che eseguire esami cognitivi nei pazienti più anziani dopo una caduta potrebbe aiutare a rilevare prima la demenza. Tuttavia, questo è più facile da dire che da fare, in particolare alla luce delle disparità nell'accesso alle cure primarie tra gli anziani.


"Una delle maggiori sfide che abbiamo di fronte è la mancanza di partecipazione agli esami di controllo per la compromissione cognitiva, perché potrebbe non esserci tempo adeguato per questi esami in un pronto soccorso o in un ambiente del centro traumi", ha affermato Ordoobadi. “Idealmente, dopo un infortunio, gli anziani dovrebbero ricevere cure di controllo con un fornitore di cure primarie o un geriatra in grado di monitorare la salute cognitiva e il recupero funzionale a lungo termine dopo l'infortunio, ma molti anziani non hanno un normale fornitore di cure primarie e non possono usufruire di un geriatra".


I risultati dello studio evidenziano inoltre la necessità di più medici che possono fornire assistenza agli anziani, comprese le valutazioni cognitive dopo le lesioni da caduta.


"Il nostro studio evidenzia l'opportunità di intervenire in anticipo e la necessità di più medici che possono fornire cure complete agli anziani", ha affermato la Jarman. "Se potessimo stabilire che le cadute sono indicatori precoci della demenza, potremmo identificare altri precursori ed eventi precoci su cui intervenire, il che migliorerebbe significativamente il nostro approccio alla gestione della salute cognitiva degli anziani".

 

 

 


Fonte: Brigham and Women's Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AJ Ordoobadi, [+4], MP Jarman. Risk of Dementia Diagnosis After Injurious Falls in Older Adults. JAMA Netw Open, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.