Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattamenti per Alzheimer non dovrebbero basarsi solo sui farmaci

I giganti del settore farmaceutico che stanno creando gruppi di capitale di rischio rappresentano un'interessante svolta nello sviluppo di farmaci. Abbiamo bisogno di approcci innovativi come questo per creare nuovi trattamenti. Ma non dovrebbero venire solo dall'industria farmaceutica. Anche lo sforzo personale, la volontà politica e un impegno condiviso per il bene pubblico devono avere un ruolo.


Come cinquantenne che vive con il Parkinson, ho un interesse particolare a trovare trattamenti e cure migliori per le malattie neurologiche. Nonostante siano stati compiuti alcuni progressi nel trattamento dei sintomi del Parkinson e dell'Alzheimer, non abbiamo ancora farmaci che rallentano o fermano la progressione di queste malattie.


Sono stato felice di vedere che la Pfizer ha aggiunto $ 600 milioni al suo gruppo di capitale di rischio all'inizio di questo mese. Prevede di investire almeno un quarto di questo nelle aziende biotecnologiche che si occupano di trattamenti per le malattie neurologiche, che colpiscono decine di milioni di persone in tutto il mondo. Ciò ha alleviato alcune delle mie preoccupazioni sulla decisione dell'azienda di cessare i propri sforzi di ricerca e sviluppo relativi alle malattie neurologiche.


Lo scopo di questi fondi di venture capital è raccogliere fondi per investimenti in società biotech che conducono ricerche ad alto rischio che potrebbero potenzialmente fornire alti rendimenti. Esprimo il mio plauso alla decisione della Pfizer di adottare un approccio più espansivo allo sviluppo di nuovi farmaci e una gamma più ampia di opzioni per gli investitori.


Non tutti sono d'accordo. Pazienti e attivisti hanno criticato la decisione della Pfizer di interrompere i propri programmi di ricerca neurologica.


Credo che sia fuorviante aspettarsi da un'entità, il cui scopo principale è ottenere profitti rapidi e ritorni sani per gli azionisti, di prendere decisioni basate sulla benevolenza. Non sto suggerendo che le corporazioni a scopo di lucro non possano fare un lavoro caritatevole. Possono farlo e molti lo fanno, inclusa la Pfizer. Ma non è la loro ragion d'essere. Queste società esistono per fare soldi per i loro azionisti. Sarebbe irragionevole aspettarsi che qualsiasi azienda, compresi i produttori di farmaci, si distolga dalla propria missione basata sui profitti.


L'approccio del gruppo di venture capital della Pfizer offre un'alternativa che è promettente per la ricerca futura. Dovremmo avere le aziende biotech e i centri di ricerca accademici che fanno il lavoro difficile, dispendioso e costoso di sviluppo di nuovi farmaci. Ma dobbiamo anche fornire incentivi per questo lavoro attraverso crediti d'imposta e un più forte sostegno statale. Quest'ultimo richiede volontà politica che obbliga gli elettori interessati a ritenere i leader eletti responsabili del sostegno a misure finanziate con fondi pubblici e finanziati da privati, almeno tanto quanto i lobbisti farmaceutici ritengono i leader responsabili del sostegno agli interessi dell'industria farmaceutica.


Possiamo anche sfruttare l'incentivo al profitto per il bene, con il tipo di ingegneria finanziaria proposta da Andrew Lo, ex gestore di hedge fund. Concentrandosi sullo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali, ha proposto la securitizzazione (cartolarizzazione) di brevetti e altre proprietà intellettuali legate alla ricerca che varie entità stanno facendo, indipendentemente dal fatto che siano pubbliche o private, grandi aziende farmaceutiche o piccole imprese biotecnologiche. La securitizzazione comporta il raggruppamento di risorse (ad esempio, brevetti di farmaci o altre proprietà intellettuali) e la vendita sul mercato agli investitori che desiderano assumersi questo rischio diversificato.


I megafondi che Lo immagina includeranno la proprietà intellettuale delle aziende che conducono esperimenti ad alto rischio sui farmaci e quelli coinvolti in quelli meno rischiosi. Gli investitori avrebbero maggiori possibilità di possedere un "vincitore" perché sarebbero legati a diverse sperimentazioni sui farmaci condotte simultaneamente da diverse società.


Ma serve di più.


I membri di una società giusta hanno la responsabilità di condividere le loro risorse per il bene comune; in questo caso, trovare cure e trattamenti per malattie gravi. Ciò avvantaggia non solo coloro che sono malati, ma anche la società più in generale.


Se non ci si aspetta che le imprese a fini di lucro siano caritatevoli, le persone dovrebbero essere disposte a contribuire con le loro risorse personali a tal fine. Ad esempio, un individuo potrebbe dare ai National Institutes of Health come dà alla Michael J. Fox Foundation per la ricerca sul Parkinson o al Fisher Center for Alzheimer's Research Foundation. Dovremmo anche spingere perché un parte maggiore delle nostre tasse vadano ai NIH. È tempo di mettere i nostri soldi dove servono e dare generosamente alle entità che lavorano per trovare nuovi trattamenti e cure, e alle fondazioni e ai leader politici che li aiutano a farcela.


Se un argomento morale non è persuasivo, forse lo saranno questi numeri: in tutto il mondo, 10 milioni di persone vivono con il Parkinson e oltre 44 milioni vivono con l'Alzheimer. Alcune previsioni dicono che entro 50 anni il numero di persone che vivono con l'Alzheimer sarà più che quadruplo. Nel 2017, l'Alzheimer è costato agli Stati Uniti più di $ 259 miliardi, e si prevede che saliranno a più di $ 1 trilione entro il 2050.


La necessità di sviluppare trattamenti migliori per le malattie neurologiche è terribile e si intensificherà. Abbiamo ancora motivo di sperare, ma abbiamo anche un sostegno finanziario personale da dare e lavoro politico da fare. Abbiamo bisogno di questi sforzi tanto quanto abbiamo bisogno dell'industria farmaceutica e della buona scienza.

 

 

 


Fonte: Allan Hugh Cole Jr. PhD, professore della Università del Texas di Austin.

Pubblicato su Stat (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.