Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Questionario mostra il rischio di Alzheimer: puoi fare il test ora

Un semplice test è stato sviluppato per determinare se i vostri cari sono a rischio di Alzheimer. Puoi farlo qui sotto.

Clicca su "+" o "-" a seconda se pensi che la domanda rappresenti il caso per la persona amata. Alcune domande valgono più di un punto.

Per chi non ha familiarità con l'inglese, ecco le 21 domande tradotte:

  1. Il tuo caro ha perdite di memoria?
  2. Se è così, la sua memoria è peggiore di qualche anno fa?
  3. Ripete domande, frasi o storie nello stesso giorno?
  4. Hai dovuto subentrare per rintracciare eventi o appuntamenti, o il paziente dimentica appuntamenti?
  5. Perde, mette nel posto sbagliato oggetti almeno una volta al mese?
  6. Dà la colpa ad altri di nascondere o sottrarre quello che non riesce a trovare?
  7. Ha frequentemente problemi a sapere giorno, data, mese, anno e ora; o controlla la data più di una volta al giorno?
  8. E' spaesato in ambienti non familiari?
  9. E' più confuso quando non è a casa o quando è in viaggio?
  10. Escludendo le limitazioni fisiche, ha problemi a maneggiare il denaro, tipo dare la mancia o calcolare il resto?
  11. Ha problemi a pagare le fatture o gestire le spese?
  12. Ha problemi a ricordare di prendere le medicine o tenere conto delle medicine già prese?
  13. Ha difficoltà a guidare; o ci sono preoccupazioni per come guida?
  14. Ha problemi a usare apparecchi come stufa, telefono, telecomando o forno a microonde?
  15. Escludendo le limitazioni fisiche, ha difficoltà a finire le riparazioni in casa o i lavori domestici?
  16. Escludendo limitazioni fisiche, ha smesso o ridotto molto di dedicarsi a hobbies come ad esempio golf, ballo, esercizio fisico o arti?
  17. Si perde nei dintorni familiari, tipo il suo stesso isolato o quartiere?
  18. Il suo senso di orientamento sta scemando?
  19. Ha problemi a trovare le parole che non sono nomi?
  20. Confonde i nomi di famigliari o amici?
  21. Ha prolemi a riconoscere le persone familiari?

{iframe width="620" height="340"} http://s.telegraph.co.uk/graphics/html/Alz_quiz/index.html {/iframe}

Risultati: 0-4 Nessun motivo di preoccupazione. 5-14 Le perdite di memoria possono essere un segno precoce di Alzheimer.  +15 L'Alzheimer può essere già presente.

-------------------


Il test di 21 domande  distingue tra oblio normale e vuoti di memoria più preoccupanti che potrebbero segnalare le fasi iniziali della demenza. I medici che hanno sviluppato il test dicono che raggiunge quasi il 90 per cento di accuratezza. Progettato per essere eseguito da un coniuge o un amico stretto, misura il decadimento cognitivo lieve, i vuoti di memoria leggeri che possono essere un precursore della malattia. Si pensa che circa il 15 per cento delle persone che hanno diagnosi di decadimento cognitivo lieve svilupparanno l'Alzheimer entro un anno.


E' stato ideato al Banner Sun Health Research Institute in Arizona, specializzato nella malattia. Alle 21 domande si risponde con un semplice 'sì' o 'no'. Al 'sì' viene assegnato un punteggio di 1 o 2 e a un 'no' sempre zero, raggiungendo un punteggio massimo di 27. Chi totalizza meno di cinque non ha motivo di preoccuparsi. Un punteggio da 5 a 14 suggerisce una lieve compromissione cognitiva, o perdita di memoria che potrebbero essere nelle prime fasi. Punteggi più alti dicono che la persona può già avere la malattia.


Scrivendo sulla rivista BMC Geriatrics, il ricercatore Michael Malek-Ahmadi ha detto: "Con l'invecchiamento della popolazione, crescerà la necessità di un metodo rapido di individuazione precoce della malattia".


Gli scienziati stanno inoltre sviluppando un nuovo test del sangue che sembra identificare la malattia nelle prime fasi. Hanno fatto brillare luci a infrarossi sulle cellule bianche del sangue di 70 persone, per determinare i livelli di una proteina legata alla malattia del cervello, chiamata beta amiloide. Esperti di demenza sono particolarmente interessati a sviluppare un esame del sangue per individuare la malattia nella fase precoce, perché ciò consentirebbe di somministrare farmaci, che già esistono, che hanno dimostrato di rallentarne il progresso.


Al momento le uniche tecniche affidabili per l'individuazione precoce di Alzheimer comporta l'estrazione di piccole quantità di liquido cerebrospinale nella spina dorsale.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato da Conrad Quilty-Harper su TheTelegraph il 3 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.