Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Eventi stressanti di vita possono aumentare il rischio di Alzheimer

Uno studio recente ha scoperto che gli eventi stressanti della vita, come la morte di una persona cara o un divorzio, aumentano il rischio di una persona di sviluppare la demenza in tarda età, ma solo se l'evento stressante è avvenuto nell'infanzia o in mezza età. Lo studio, pubblicato su Annals of Neurology e che includeva 1.290 persone con un rischio più alto di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), ha esaminato 18 eventi stressanti di vita e quando sono avvenuti nella vita delle persone.


I ricercatori hanno preso campioni di liquido spinale di un sottoinsieme del gruppo (393 individui) per cercare proteine anormali (amiloide e tau) associate al MA. Hanno anche cercato segni di infiammazione cerebrale, che si ritiene contribuisca alla malattia e misurato il volume della materia grigia, che è cruciale per il pensiero e l'elaborazione delle informazioni, e tende a ridursi nel MA. Sebbene i ricercatori abbiano scoperto che gli eventi stressanti di vita nell'infanzia e nella mezza età erano associati a 'marcatori biologici' di MA (amiloide e tau anomali), non hanno trovato alcuna associazione tra eventi stressanti di vita e riduzione della materia grigia.


La presenza di marcatori del MA potrebbe indicare che l'infanzia e la mezza età sono periodi in cui gli effetti dello stress in termini di sostanze chimiche e risposte nel cervello sono particolarmente forti. L'infanzia è un momento di sviluppo cerebrale significativo e i ricercatori pensano che lo stress in questo momento possa avere effetti di lunga durata, incluso l'aumento del rischio di MA. La mezza età è il momento in cui i biomarcatori di MA iniziano a maturare nel cervello, quindi questo potrebbe essere il motivo per cui anche questo è un momento vulnerabile. Gli eventi stressanti di vita totali sono stati associati anche a biomarcatori amiloidi, a infiammazione cerebrale e a riduzione della materia grigia, ma solo in quelli con una storia di disturbi psichiatrici.


Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che quelli con disturbi psichiatrici sono più suscettibili agli effetti negativi dello stress. Oppure potrebbe essere che coloro che subiscono determinati eventi stressanti di vita hanno maggiori probabilità di aver avuto un disturbo psichiatrico. Ad ogni modo, c'è un rischio potenzialmente più alto per coloro che li hanno avuti entrambi. Gli eventi stressanti di vita totali non erano legati ai marcatori di MA per tutti.


I ricercatori hanno anche esaminato le differenze tra uomini e donne nelle relazioni tra eventi stressanti di vita e biomarcatori di MA. Gli eventi totali di vita stressanti sono stati associati a una riduzione della materia grigia nelle donne, ma non negli uomini. Al contrario, gli eventi stressanti di vita totali sono stati associati ai biomarcatori di tau negli uomini ma non nelle donne.


Queste differenze potrebbero essere correlate alle differenze nel modo in cui uomini e donne rispondono allo stress, sia psicologicamente che biologicamente. Ad esempio, mentre è probabile che gli uomini si impegnino in una risposta di lotta-o-fuga allo stress, le donne hanno dimostrato di avere una 'risposta cura-e-amicizia', cura dei bambini e affidamento sulle reti sociali.


Questi risultati suggeriscono che ci sono alcuni periodi o condizioni che aumentano gli effetti di eventi stressanti di vita sullo sviluppo di cambiamenti cerebrali legati al MA, almeno in quelli a maggior rischio di malattia. Lo studio ha avuto un campione abbastanza grande da poter considerare eventi stressanti in diversi periodi di vita e anche differenze tra i gruppi, come il genere. Identificare in anticipo quelli a maggior rischio potrebbe rendere la prevenzione una possibilità attraverso interventi precoci, come i cambiamenti dello stile di vita.


Ci sono alcune limitazioni nei risultati: i ricercatori si sono affidati alle persone per ricordare cosa e quando si sono verificati eventi stressanti, a volte molti anni dopo; inoltre, non c'è alcuna misura di come le persone stressate hanno trovato questi eventi. Alcune persone potrebbero essere influenzate in modo diverso da eventi stressanti rispetto ad altri. Inoltre, non possiamo essere sicuri di chi abbia sviluppato i sintomi di MA: lo studio riporta solo i primi marcatori fisici della malattia, non la diagnosi.

 

Ridurre gli effetti dannosi di eventi stressanti di vita

Sfortunatamente, non si può garantire che una persona non sia esposta a eventi stressanti di vita, ma possiamo concentrarci su come ridurre gli effetti negativi di queste esperienze. Questo potrebbe essere fatto in vari modi.


Un'opzione è aiutare coloro che sperimentano eventi stressanti di vita a sviluppare strategie per farvi fronte, come l'esercizio, la meditazione o la ricerca di aiuto da un terapeuta. L'altra opzione è considerare che i fattori dello stile di vita correlati a un rischio ridotto di sviluppare la demenza possono aiutare a ridurre l'effetto di eventi stressanti inevitabili, forse anche molti anni dopo.


Continuare a costruire profili delle diverse esperienze correlate a cambiamenti cerebrali negativi potrebbe aiutare a identificare chi potrebbe trarre il massimo beneficio da interventi, o addirittura trattamenti, precoci. La nuova generazione di farmaci che rimuove l'amiloide (come lecanemab e donanemab) sono più efficaci all'inizio del processo della malattia.


Continuare questo lavoro per comprendere le associazioni tra eventi stressanti di vita e lo sviluppo della demenza aiuterà a trovare modi efficaci per intervenire presto e possibilmente anche ridurre il numero di persone che sviluppano la demenza.

 

 

 


Fonte: Carol Opdebeeck (docente di psicologia, Manchester Metropolitan University) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.