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I disturbi psichiatrici aumentano il rischio di demenza?

Una nuova ricerca rileva che i principali disturbi psichiatrici sono legati al rischio di demenza. Ma non è detto che ne siano la causa.

Un articolo pubblicato su Jama Psychiatry da Leah Richmond-Rakerd e colleghi dovrebbe interessare tutti quelli che hanno la storia di un qualsiasi disturbo psichiatrico. Questi investigatori hanno analizzato 30 anni di dati per determinare l'associazione tra vari disturbi psichiatrici e il successivo sviluppo della demenza.


I risultati delle loro analisi indicano che tutti i principali disturbi psichiatrici sono associati a un considerevole aumento del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) e altre demenze. Per condurre lo studio, il team di ricerca ha utilizzato i dati della 'Infrastruttura di dati integrati' della Nuova Zelanda, un database con dati sanitari de-identificati di tutte le persone nate in Nuova Zelanda, che costituisce una fonte longitudinale quasi completa di informazioni legate alla malattia.


Sono state incluse nello studio tutte le persone nate in Nuova Zelanda tra il 1928 e il 1967 e che avevano vissuto nel paese in un qualsiasi momento del periodo di osservazione di 30 anni tra luglio 1988 e giugno 2018. Ciò ha fornito agli investigatori una popolazione di oltre 1,7 milioni di persone, dai 21 ai 60 anni al basale.


I disturbi psichiatrici sono stati raggruppati in diverse categorie: psicotico, uso di sostanze, umore, nevrotico (compresa l'ansia) e altri disturbi mentali (che comprendono personalità, sviluppo, comportamento, disturbi fisiologici [disturbi alimentari, disturbi del sonno, ecc.] e disturbi non specificati). Gli individui che non avevano cercato cure per sintomi psichiatrici sono stati classificati nel gruppo senza disturbi psichiatrici.


Durante il periodo di osservazione di 30 anni, sono stati identificati 64.857 individui (3,8%) con un disturbo mentale e 34.029 (2%) con demenza. Le persone a cui è stata diagnosticata la demenza prima di una diagnosi iniziale di disturbo psichiatrico sono state escluse dalle analisi, che hanno esaminato l'associazione tra disturbi psichiatrici preesistenti e rischio di demenza.


In precedenza, questi investigatori avevano scoperto che i disturbi psichiatrici sono associati a evidenze di invecchiamento prematuro quando gli individui arrivano alla mezza età. Nel presente studio, gli investigatori hanno riscontrato un rischio complessivo più alto di 4 volte di sviluppo di MA o di altre demenze in quelli con una precedente storia di disturbi psichiatrici. L'aumento relativo del rischio per il MA sintomatico era di 2,8 volte, quello per tutte le altre demenze era di 5,9 volte.


Questo modello di aumento del rischio relativo è stato osservato sia per gli uomini che per le donne e per tutte le fasce d'età, ed è persistito dopo aver controllato la presenza di varie condizioni fisiche, tra cui la malattia coronarica, la gotta, la malattia ostruttiva polmonare cronica (BPCO), il diabete, il cancro e le lesioni cerebrali traumatiche. Sebbene il rischio fosse in qualche modo attenuato dopo aver controllato le condizioni socioeconomiche, misurate da un fattore di privazione di vicinato, era ancora sostanzialmente più alto, 2,85 volte.


In più, quelli con disturbi psichiatrici che alla fine hanno sviluppato la demenza lo hanno fatto in media 5,6 anni prima di quelli senza malattia mentale.


Quando il team di ricerca ha condotto ulteriori analisi per stabilire il rischio relativo di vari tipi di disturbi psichiatrici sullo sviluppo successivo della demenza, hanno riscontrato aumenti significativi del rischio associati a ciascuna categoria di disturbo psichiatrico. Questi variavano da un minimo di 2,9 per i disturbi nevrotici a un massimo di 6,2 per quelli con disturbi psicotici.


I risultati di questo studio indicano che le malattie psichiatriche causano effettivamente la demenza più tardi nella vita? Non necessariamente: l'associazione non dimostra causalità. Gli autori menzionano diversi possibili meccanismi alla base di queste associazioni, che comprendono:

  • fattori di stress psicosociali come l'isolamento sociale, i comportamenti sanitari cattivi e la minore istruzione, spesso associati alle malattie psichiatriche;
  • rischi genetici condivisi;
  • neuroinfiammazione;
  • malattia dei capillari.


In effetti, è possibile che ci sia una miscela di ragioni che variano con ogni tipo di malattia e per ogni individuo.


Se una parte di questa associazione è, in effetti, causale (cioè una storia di disturbi psichiatrici in qualche modo porta ad un aumento del rischio di demenza), gli autori suggeriscono che la prevenzione o il trattamento precoce riuscito dei disturbi psichiatrici possono ridurre il rischio.


Questa è un'altra ragione importante per fare ricerca incentrata sulla scoperta di modi per prevenire le malattie psichiatriche e sviluppare nuovi trattamenti per questi gravi disturbi.

 

 

 


Fonte: Eugene Rubin MD/PhD (professore e vicepreside di psichiatria alla Washington University di St. Louis) e Charles Zorumski MD.

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: LS Richmond-Rakerd, S D'Souza, BJ Milne, A Caspi, TE Moffitt. Longitudinal associations of mental disorders with dementia: 30-year analysis of 1.7 million New Zealand citizens. JAMA Psychiatry, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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