Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Oltre il 90% dei casi di demenza in Cina sono ignorati

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che oltre il 90 per cento dei casi di demenza in Cina non sono rilevati, ed è presente un elevato livello di demenza non diagnosticata nelle zone rurali.


Il team di esperti di salute pubblica guidato dal dottor Chen Ruoling del King College di Londra sostiene che è ora necessaria una maggiore educazione alla salute mentale, diretta alle popolazioni ad alto rischio, per migliorare il tasso di diagnosi, ed aumentare il sostegno ai malati e alle loro famiglie.


La demenza colpisce 10 milioni di persone in Cina e fino a 50 milioni nel mondo; di questi, circa 35 milioni non hanno la diagnosi. La demenza provoca deterioramento della memoria, del pensiero, del comportamento e della capacità di svolgere le attività quotidiane. Anche se la condizione colpisce soprattutto le persone anziane, non è una parte normale dell'invecchiamento. La demenza è una delle principali cause di disabilità e dipendenza tra gli anziani di tutto il mondo. La diagnosi precoce è fondamentale per alleviare il notevole impatto fisico, psicologico, sociale ed economico che la condizione ha su caregiver, famiglia e società.


Il nuovo studio, condotto dal dottor Chen, ricercatore leader di sanità globale della Scuola di Medicina del King, ha scoperto che in Cina il 93 per cento dei casi di demenza nelle persone di oltre 60 anni non sono rilevati. Il livello di demenza non rilevato è molto più elevato rispetto a quanto notato da studi effettuati in paesi ad alto reddito, dove circa il 60 per cento degli anziani con demenza non ha diagnosi.


Pubblicato oggi sul British Journal of Psychiatry e finanziato da Alzheimer's Research UK e dalla Fondazione BUPA, l'ampio studio basato sulla popolazione è frutto di una collaborazione tra scienziati del King College di Londra e di altre università del Regno Unito, dell'Anhui Medical University e di altre cinque università mediche in Cina. Lo studio è il primo a esaminare i fattori che influenzano la scarsità di diagnosi di demenza degli anziani nei paesi a basso reddito, dove ci sono più malati di demenza rispetto ai paesi ad alto reddito.


Il Dr Chen e il suo team hanno intervistato un campione casuale di 7.072 anziani in sei province di tutta la Cina, con una comunità rurale e una urbana per ogni provincia. Essi hanno identificato 359 anziani con demenza e 328 con depressione. C'erano solo 26 partecipanti che avevano segnalato la demenza diagnosticata e 26 che avevano la depressione diagnosticata da un medico. Nel complesso, il 93 per cento dei casi di demenza e il 93 per cento di depressione non è rilevato.


Il team ha scoperto che in Cina la demenza non rilevata tra gli anziani è fortemente associata ad un status socio-economico inferiore, come una bassa scolarità e professionalità, e il vivere in una zona rurale. Nella Cina rurale, il reddito medio annuo è 2-5 volte inferiore rispetto alle aree urbane e circa il 90 per cento degli anziani sono analfabeti. Copertura medica e servizi sanitari sono spesso insufficienti nelle aree rurali, le cliniche di cure primarie hanno uno staff di operatori con una formazione limitata. Nei paesi ad alto reddito, la maggior parte degli studi non hanno dimostrato una forte associazione tra status socio-economico basso e demenza non diagnosticata, fatto che potrebbe essere dovuto a un migliore accesso alle cure sanitarie.


Il gruppo di ricerca ha inoltre rilevato che i fattori culturali cinesi possono avere un ruolo negli insufficienti tassi di rilevamento della demenza. A differenza dei paesi ad alto reddito, la maggior parte degli anziani cinesi vive in famiglia. Una scoperta sorprendente e importante è stata che la demenza non rilevata è legata a un forte sostegno sociale. Tale 'aiuto disponibile quando serve' può mascherare la malattia e impedirne il rilevamento. Inoltre, il cinese può interpretare i sintomi della demenza nelle persone anziane come una parte accettabile del processo di invecchiamento, piuttosto che come una malattia.


Il Dr Ruoling Chen ha detto: "La demenza è sempre più una grande sfida sanitaria globale, dato che la popolazione mondiale sta invecchiando. La Cina ha il maggior numero di malati di demenza di qualsiasi paese del mondo, ma allo stesso tempo è una condizione scarsamente riconosciuta.

I servizi sanitari mentali devono essere una priorità con l'estensione dello sviluppo economico a tutta la Cina. Le campagne di salute mentale dovranno garantire che gli operatori sanitari e la popolazione in generale siano in grado di riconoscere la condizione, in modo che i malati ricevano il sostegno di cui hanno bisogno.

La nostra speranza è che, analizzando il tasso di demenza non rilevata in Cina, possiamo offrire conoscenze applicabili a livello globale sui fattori di rischio comuni, favorire la diagnosi precoce, e in ultima analisi, migliorare la prognosi dei pazienti e mantenere la salute e il benessere dei caregiver".

[...]

 

 

 

 

 

Fonte: King's College London, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimenti: (1) Ruoling Chen, Zhi Hu, Ruo-Li Chen, Ying Ma, Dongmei Zhang, and Kenneth Wilson. Determinants for undetected dementia and late-life depression. British Journal of Psychiatry, 2013; DOI: 10.1192/bjp.bp.112.119354   (2) Martin J Prince. Dementia in China: east–west collaboration bears fruit. The Lancet, 2013; 381 (9882): 1967 DOI: 10.1016/S0140-6736(13)60770-9

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.