Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso per formare ricordi a lungo termine nel cervello. Il loro lavoro suggerisce che la memoria a lungo termine può formarsi indipendentemente dalla memoria a breve termine, una scoperta che apre entusiasmanti possibilità per comprendere le condizioni relative alla memoria.

path road countryside Image by onlyyouqj on Freepik

Il nostro cervello lavora diligentemente per trasformare le nostre esperienze in ricordi, creando rappresentazioni degli eventi quotidiani che rimangono con noi per brevi periodi di tempo. Le attuali teorie scientifiche della formazione della memoria suggeriscono che i ricordi a breve termine sono archiviati in quella che possiamo immaginare come una mostra d'arte temporanea nel nostro cervello prima di essere eliminati per fare posto a nuove esperienze.


Una piccola parte di questi ricordi a breve termine - quelli più rilevanti per noi - vengono spostati in una mostra più permanente, la nostra memoria a lungo termine, dove sono conservati per giorni, anni o decenni. Le teorie più diffuse suggeriscono che questo è un processo lineare. La nostra esperienza è codificata in una memoria a breve termine, che viene quindi consolidata in una memoria a lungo termine.


Tuttavia, un nuovo studio delle dott.sse Myung Eun Shin e Paula Parra-Beuno e del dott. Ryohei Yasuda, direttore scientifico dell'MPFI,  suggerisce che potrebbe esserci un altro modo per formare memoria a lungo termine.


"Questa scoperta equivale a trovare un percorso segreto per una galleria permanente nel cervello", ha affermato la dott.ssa Shin, prima autrice dello studio. “La teoria prevalente suggeriva un percorso singolo, in cui i ricordi a breve termine sono consolidati in ricordi a lungo termine. Tuttavia, ora abbiamo una forte evidenza di almeno due percorsi distinti per la formazione della memoria, uno dedicato ai ricordi a breve termine e un altro a quelli a lungo termine. Ciò potrebbe significare che il nostro cervello è più resiliente di quanto si pensava finora".

 

La scoperta cruciale: interrompere la formazione di memoria a breve termine non ha bloccato la memoria a lungo termine

Il team di ricerca si è concentrato su un enzima specifico nei neuroni chiamato CaMKII, che è fondamentale per la formazione di memoria a breve termine. In precedenza, avevano sviluppato un approccio optogenetico che usa la luce per disattivare temporaneamente il CaMKII. Con questo strumento in mano, il team ha deciso di usare la luce per bloccare la formazione di memoria a breve termine nei topi.


I topi preferiscono spazi scuri e, quando viene data loro la scelta, passano immediatamente a uno spazio scuro da uno illuminato. Tuttavia, se un topo è spaventato in un particolare spazio scuro, il ricordo dell'esperienza di spavento modificherà il suo comportamento e lo indurrà a evitare di entrare di nuovo nello spazio scuro. Quando il team di ricerca ha usato il suo strumento per interrompere la formazione della memoria, anche i topi che avevano avuto l'esperienza di spavento un'ora prima entravano nello spazio scuro, il che suggerisce che non avevano ricordo dell'esperienza. Gli scienziati erano così riusciti a bloccare la formazione di memoria a breve termine.


Quello che è successo dopo è stato sorprendente per il team di ricerca. Un giorno, una settimana o anche un mese dopo, questi topi alteravano il loro comportamento per evitare il luogo dove avevano avuto lo spavento in precedenza. Gli stessi topi che non sembravano ricordare l'esperienza di spavento un'ora dopo che si era verificata, hanno mostrato chiare evidenze di ricordarla in tempi successivi. In altre parole, il blocco della memoria a breve termine dell'evento non ha interrotto la memoria a lungo termine.


“Inizialmente siamo rimasti piuttosto sorpresi da questa osservazione, poiché era incompatibile con il modo in cui pensavamo si formassero i ricordi. Non credevamo che fosse possibile avere una memoria a lungo termine di un evento in mancanza di una memoria a breve termine. Tuttavia, quando abbiamo ripetuto questi esperimenti e abbiamo usato più strumenti e approcci per verificare i nostri risultati, ci siamo convinti”, descrive la dott.ssa Shin. "La formazione di memoria a lungo termine piuttosto che un processo lineare, che richiede una memoria a breve termine, è un percorso parallelo di formazione di memoria a lungo termine che bypassa l'obbligo di esistenza della memoria a breve termine".

 

Implicazioni per la disfunzione della memoria

Questo studio ha cambiato il modello di come si formano i ricordi nel cervello. I progressi scientifici significativi arrivano spesso dopo che vengono rovesciati modelli di comprensione precedenti e il team è entusiasta di vedere dove li porterà questa linea di ricerca.


“Questa nuova scoperta ha corretto la nostra comprensione. Ora stiamo studiando come si crea questo percorso appena scoperto verso la formazione di memoria a lungo termine. Siamo entusiasti di vedere cosa possiamo imparare e cosa potrebbe significare per preservare la conservazione della memoria a lungo termine, anche quando la memoria a breve termine è compromessa dall'invecchiamento o dal deterioramento cognitivo", afferma il dott. Yasuda.

 

 

 


Fonte: Max Planck Florida Institute for Neuroscience (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: ME Shin, P Parra-Bueno, R Yasuda. Formation of long-term memory without short-term memory revealed by CaMKII inhibition. Nature Neuroscience, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)