Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto meccanismo molecolare della memoria a lungo termine

NHR 66 in C elegansLa proteina NHR-66 nel nematode C. elegans, marcato con proteina rosso fluorescente. (Foto: University of Basel, MCN)

Ricercatori dell'Università di Basilea hanno scoperto un meccanismo molecolare che ha un ruolo centrale nella memoria integra a lungo termine. Questo meccanismo è anche coinvolto nella perdita fisiologica di memoria in vecchiaia.


Molte forme di vita, dai vermi agli umani, hanno funzioni di memoria differenziate, come la memoria a breve termine e quella a lungo termine. È interessante notare che, a livello cellulare e molecolare, molte di queste funzioni sono quasi identiche dalla una forma all'altra.


Rilevare le molecole coinvolte nei processi di memoria è di grande importanza sia per la ricerca di base che per la ricerca clinica, poiché può indicare la strada per lo sviluppo di farmaci per i disturbi della memoria.


Studiando nematodi (Caenorhabditis elegans), gli scienziati della Piattaforma Interfacoltà di Ricerca per le Neuroscienze Molecolari e Cognitive (MCN) dell'Università di Basilea hanno ora scoperto un meccanismo molecolare della memoria a lungo termine che è coinvolto anche nella perdita di memoria in vecchiaia. Le loro scoperte sono pubblicate sulla rivista Current Biology.


La squadra guidata dal dott. Attila Stetak, dal prof. Andreas Papassotiropoulos e dal prof. Dominique de Queertain hanno usato stimoli sensoriali per esaminare prima l'apprendimento e la capacità di memoria dei nematodi modificati geneticamente senza un certo gene, il mps-2. Questo gene contiene l'impronta di parte di un canale ionico dipendente dalla tensione nella membrana delle cellule nervose e si sospetta che abbia un ruolo nelle funzioni della memoria.


È stato riscontrato che i vermi modificati avevano una memoria a breve termine altrettanto buona degli esemplari non modificati. Tuttavia, come l'esperimento si allungava, i ricercatori hanno scoperto che i vermi geneticamente modificati riuscivano meno a mantenere ciò che avevano imparato. Senza mps-2, avevano una memoria ridotta a lungo termine.

 

Perdita di memoria legata all'età

Nei nematodi, come nell'uomo, si può osservare una perdita di memoria con l'aumento dell'età. Tuttavia, la base molecolare di questo processo era in gran parte poco chiara. Con ulteriori esperimenti, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i vermi non modificati con il gene mps-2 esibiscono in vecchiaia una forte riduzione della proteina MPS-2, quella prodotta dal gene. Questo era legato alla riduzione delle prestazioni della memoria.


Si è scoperto che questa mancanza di proteine ​​MPS-2 non è un processo passivo, ma è regolato attivamente. Il team di ricerca è stato in grado di identificare un'altra proteina, NHR-66, come responsabile della regolazione di questa carenza. La NHR-66 limita attivamente la lettura del gene mps-2 e quindi la produzione della proteina MPS-2 in vecchiaia.


Se nel livello più anziano dei vermi veniva indotta artificialmente la MPS-2 o veniva disattivata la NHR-66, essi tornavano a ricordare altrettanto bene dei vermi più giovani. Entrambe le molecole, MPS-2 e NHR-66, quindi sono pertanto obiettivi interessanti per farmaci che potrebbero mitigare la perdita di memoria legata all'età. Con studi successivi, i ricercatori vogliono esaminare le opzioni terapeutiche conseguenti alla loro scoperta.

 

 

 

 


Fonte: University of Basel (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bank Fenyves, Andreas Arnold, Vaibhav Gharat, Carmen Haab, Kiril Tishinov, Fabian Peter, Dominique de Quervain, Andreas Papassotiropoulos, Attila Stetak. Dual Role of an mps-2/KCNE-Dependent Pathway in Long-Term Memory and Age-Dependent Memory Decline. Current Biology, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.