Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto gene che triplica il rischio di Alzheimer

John HardyJohn HardyUn team internazionale ha scoperto un gene così potente che triplica, quasi, il rischio di Alzheimer. Si tratta del fattore di rischio genetico dell'Alzheimer più potente individuato negli ultimi 20 anni.

I risultati sono stati pubblicati Mercoledì nell'edizione online del New England Journal of Medicine. Il team comprende ricercatori provenienti da 44 istituzioni di tutto il mondo, compresa l'Università di Perugia con Patrizia Mecocci, M.D., Ph.D.


Lo studio è stato condotto da John Hardy (foto), Ph.D., ricercatore dell'Istituto di Neurologia dell'University College di Londra ed ex professore della Mayo Clinic in Florida. I ricercatori hanno utilizzato nuove tecniche di sequenziamento per arrivare al gene TREM2. E' stato poi eseguito un ulteriore sequenziamento del TREM2 anche dallo scienziato Wojtas Aleksandra nel laboratorio di Rosa Rademakers, Ph.D, della Mayo Clinic in Florida. Questi studi hanno portato all'identificazione di una serie di varianti rare del TREM2 che appaiono più spesso nei 1.092 pazienti con Alzheimer rispetto al gruppo di controllo di 1.107 persone sane.


La variante più comune, R47H, è stata poi valutata in studi di follow-up di un gran numero di pazienti con Alzheimer e controlli. Minerva Carrasquillo, Ph.D., scienziato del laboratorio di Steven Younkin, MD, Ph.D., della Mayo Clinic in Florida, ha guidato la genotipizzazione diretta e l'analisi del R47H nei campioni di DNA di 1.994 pazienti con Alzheimer e 4.062 partecipanti di "controllo" (verificati essere senza Alzheimer). I partecipanti, pazienti e di controllo, sono stati valutati da medici della Mayo Clinic, guidati dai co-autori Dennis Dickson, MD, Neill Graff-Radford, MD, e Ronald Petersen, MD, Ph.D.


Questi studi di follow-up hanno dimostrato in modo inequivocabile che la variante R47H di TREM2 aumenta in modo sostanziale il rischio di Alzheimer. "La variante TREM2 può essere rara, ma è potente", dice la Dott.ssa Carrasquillo. "Nella nostra serie, era presente nel 1,9 per cento dei pazienti del Alzheimer e solo nello 0,37 per cento dei controlli. Questo forte effetto rivaleggia con quello della consolidata variante genetica nota come APOE4, e si è osservato sia nel nostro studio che nello studio indipendente condotto da deCODE che è stato pubblicato con il nostro. Il R47H non è totalmente penetrante - il che significa che non tutte le persone che hanno la variante svilupperanno l'Alzheimer e in quelli che lo fanno, altri geni e fattori ambientali svolgono un ruolo; ma come l'APOE4, fa aumentare notevolmente il rischio".


Il Dr. Younkin commenta: "L'R47H è la prima variante Goldilocks [= cade all'interno di determinati confini] che mostra una forte associazione con l'Alzheimer". Identificate ora per mezzo di nuove tecnologie di sequenziamento, le varianti Goldilocks sono un tipo importante di varianti rare, chiamate così perché sono giuste, non troppo rare e abbastanza forti da mostrare un'associazione altamente significativa in studi genotipici di seguito, ben alimentati, come quello eseguito alla Mayo. "C'è ampio consenso sul fatto che la prevenzione sarà il modo migliore per gestire l'Alzheimer", dice il Dott. Younkin. "A mio parere, le varianti più comuni, come l'APOE4 e le varianti goldilocks, come il R47H di TREM2, sono importanti perché possono essere utilizzate, in linea di principio, per identificare molte persone sane ad alto rischio di Alzheimer, che sarebbero adatte a studi di prevenzione. I pazienti il cui Alzheimer è guidato da un elevato rischio di varianti genetiche trasmettono spesso queste varianti ai loro figli. Ora sappiamo che ci vuole molto tempo perchè la patologia di Alzheimer produca sintomi, quindi la prevenzione nei figli che ricevono queste varianti può iniziare idealmente quando i genitori anziani ricevono la diagnosi".


"La variante trovata dal nostro studio identifica un nuovo affascinante gene di Alzheimer, il TREM2, che è coinvolto nel sistema immunitario", dice il Dott. Rademakers. "Questo si adatta bene con altri elementi di prova che collegano il sistema immunitario all'Alzheimer, ma sono necessari ulteriori studi per stabilire che il R47H, in realtà, agisce alterando la funzione immunitaria. Fortunatamente, questa variante cambia un aminoacido in TREM2 e ciò agevolerà notevolmente gli studi biologici che seguono".


La ricerca della Mayo Clinic è stata finanziata dal Robert and Clarice Smith and Abigail Van Buren Alzheimer's Disease Research Program, e dal National Institute on Aging, con sovvenzioni ai Drs. Petersen, Rademakers e Younkin.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Mayo Clinic.

Riferimento:
Rita Guerreiro, Aleksandra Wojtas, Jose Bras, Minerva Carrasquillo, Ekaterina Rogaeva, Elisa Majounie, Carlos Cruchaga, Celeste Sassi, John SK Kauwe, Steven Younkin, Lilinaz Hazrati, John Collinge, Jennifer Pocock, Tammaryn Lashley, Julie Williams, Jean-Charles Lambert, Philippe Amouyel, Alison Goate, Rosa Rademakers, Kevin Morgan, John Powell, Peter St. George-Hyslop, Andrew Singleton, John Hardy. TREM2 Variants in Alzheimer's Disease. New England Journal of Medicine, 2012; 121114171407007 DOI: 10.1056/NEJMoa1211851.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)