Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gene di Alzheimer può rendere brillanti da giovani, ma contribuisce al 'burnout' negli anni successivi

Un gene che induce un rischio maggiore di demenza in età avanzata potrebbe anche promuovere memoria e abilità verbali superiori alla media in gioventù, in base a un nuovo studio guidato dall'Università del Sussex.

I neuroscienziati hanno testato le capacità cognitive delle persone con una particolare variante del gene, noto come 'APOE e4', che si trova in circa il 25 per cento della popolazione, confrontandoli con persone che non ce l'hanno.

Alzheimer gene può rendere brillanti da giovani, ma contribuisce al 'burnout' negli anni successivi
L'attività cerebrale dei pazienti con gene APOEe4 è più marcata nella regione del cervello associata alle funzioni che implicano l'attenzione.

Essi hanno anche esaminato la struttura del cervello e le attività del cervello di entrambi i gruppi durante le attività. Hanno scoperto che i giovani con la variante e4 risultano migliori nei test di attenzione (quella che coinvolge la memoria episodica di parole, mentre gli altri richiedono ai partecipanti di individuare sequenze di numeri), connessi a una maggiore attivazione cerebrale relativa alle mansioni, come rilevato dalla risonanza magnetica.


I ricercatori hanno anche notato sottili differenze nella materia bianca del cervello dei portatori della variante. La ricercatrice principale, il Professore Jennifer Rusted, ha detto: "Precedenti studi hanno suggerito che le persone con la variante e4 ottengono risultati migliori nei compiti come la memoria, la velocità di elaborazione, il calcolo mentale e la fluenza verbale. Ma è anche ben noto che questo gene è un fattore di rischio per l'Alzheimer. L'ipotesi è che, mentre questo conferisce vantaggi cognitivi nella prima infanzia, portando ad maggiori conseguimenti, può anche aumentare la suscettibilità al fallimento della memoria in vecchiaia.

"Il nostro studio è il primo a dimostrare che ci sono sottili differenze nella struttura e nell'attivazione del cervello durante i compiti cognitivi nei portatori di APOE e4, che sono legate alle prestazioni cognitive. E' possibile che le sovra-attivazioni del cervello che vediamo in gioventù abbiano effetti negativi su un periodo più lungo e contribuiscano a una sorta di 'burnout' nella vecchiaia".


Lo studio è stato finanziato dal BBSRC (Biotechnology and Biological Sciences Research Council) ed è pubblicato in NeuroImage.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: University of Sussex

Riferimento: J.M. Rusted, S.L. Evans, S.L. King, N. Dowell, N. Tabet, P.S. Tofts. APOE e4 polymorphism in young adults is associated with improved attention and indexed by distinct neural signatures. NeuroImage, Volume 65, 15 January 2013, Pages 364–373. http://dx.doi.org/10.1016/j.neuroimage.2012.10.010

Pubblicato da Jacqui Bealing in MedicalXpress il 13 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)