Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è qualcosa da imparare?

Sorex araneus photo by Sophie von Merten via WikimediaToporagno comune mangia un verme. Foto Sophie von Merten Wikimedia CC BY-SA 3.0

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in modo flessibile il cervello. Questo raro ciclo stagionale, noto come 'fenomeno di Dehnel', lascia perplessi gli scienziati da decenni: come può un cervello perdere volume e ricrescere mesi dopo senza subire danni permanenti? Uno studio con la risonanza magnetica non invasiva ha scansionato il cervello di toporagni che subivano il restringimento, identificando una molecola chiave coinvolta nel fenomeno: l'acqua.


"I nostri toporagni hanno perso il 9% del cervello durante il restringimento, ma le cellule non sono morte"
, afferma la prima autrice dott.ssa Cecilia Baldoni, ricercatrice postdottorato del Max Planck Institute of Animal Behaviour in Germania. "Le cellule hanno perso l'acqua". Normalmente, le cellule cerebrali che perdono acqua si danneggiano e alla fine muoiono, ma nei toporagni, è accaduto il contrario: "Le cellule sono rimaste vive e persino aumentate di numero", afferma la Baldoni. Questa scoperta risolve un mistero e apre potenziali percorsi per il trattamento delle malattie del cervello umano.


"Vediamo che il restringimento del cervello nei toporagni imita da vicino ciò che accade nei pazienti che soffrono di Alzheimer, Parkinson e altre malattie cerebrali"
, afferma il Prof. John Nieland, esperto di malattie cerebrali umane all'Università di Aalborg, in Danimarca. Lo studio mostra anche che una proteina specifica nota per regolare l'acqua - l'aquaporina 4 - è probabilmente coinvolta nello spostare l'acqua dalle cellule cerebrali dei toporagni. "Vediamo questa stessa proteina presente in quantità più elevate anche nel cervello malato di umani", afferma Nieland.


Il fatto che il cervello ridotto di toporagni condivida caratteristiche con cervelli umani malati ci dice che questi mammiferi in miniatura, con la loro capacità di invertire la perdita del cervello, potrebbero anche offrire indizi per i trattamenti medici. "Il prossimo passo è capire come i toporagni fanno ricrescere il loro cervello, in modo da trovare il modo di insegnare al cervello umano a fare lo stesso", aggiunge Nieland.

 

Scrutare all'interno di un cervello che si restringe

Il fenomeno di Dehnel, o restringimento reversibile del cervello, è raro tra gli animali. Fino ad ora, si sapeva che avveniva solo in talpe europee, ermellini e donnole e alcune specie di toporagno. Tra queste, i toporagni comuni sono i più studiati. Quando subiscono il fenomeno di Dehnel, il loro cervello si rimpicciolisce dall'estate al tardo inverno, quindi ricresce in primavera.


Gli scienziati chiamano questo ridimensionamento reversibile 'plasticità cerebrale', e si pensa che aiuti i toporagni a conservare energia quando il cibo è scarso. "Questi piccoli mammiferi, che non sono più grandi del tuo dito pollice, devono mangiare ogni poche ore, sia in estate in cui c'è molto cibo, che in inverno quando ce n'è molto poco", afferma Dina DeChmann, leader di gruppo al Max Planck Institute of Animal Behaviour che studia il fenomeno di Dehnel da oltre 13 anni.


I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica ad alta risoluzione per scansionare il cervello di toporagni comuni selvatici catturati in Germania in estate e poi ricatturati in inverno. La tecnica di scansione medica ha permesso agli scienziati di vedere in modo non invasivo all'interno del cervello degli animali vivi nelle varie stagioni. "In questo modo, abbiamo tracciato il cambiamento del cervello dei singoli individui mentre subivano il restringimento dall'estate all'inverno", afferma il Prof. Dominik von Elverfeldt della facoltà di medicina dell'Università di Friburgo, in Germania, responsabile delle scansioni. Hanno anche confrontato queste scansioni con l'esame al microscopio del tessuto cerebrale in estate e in inverno per determinare il numero di cellule in ogni fase.

Common shrew brain in summer and in winter Ricostruzione 3D del cervello estivo (a sinistra) e invernale (a destra) dello stesso toporagno comune. Fonte: Dominik von Elverfeldt / University of Freiburg

Come i topiragni realizzano il Dehnel

Nel complesso, il cervello dei topiragni dello studio ha perso circa il 9% del volume in inverno, che secondo le osservazioni del team è dovuto all'uscita dell'acqua dalle cellule cerebrali. Ma quando la squadra ha ingrandito diverse regioni cerebrali, ha notato che non tutte le aree si sono ridotte allo stesso modo. Questo effetto irregolare potrebbe spiegare il grande paradosso ecologico del fenomeno di Dehnel: in che modo gli animali sopravvivono con un cervello più piccolo?


"I topiragni devono comunque trovare cibo, sfuggire ai predatori e fare la vita quotidiana per tutto l'inverno, cosa che riescono a fare con un cervello più piccolo", afferma la Baldoni. "Secondo gli standard umani", afferma Nieland, "è sorprendente ciò che questi topiragni realizzano con un cervello ridotto di quasi il 10%. Vediamo di solito pazienti di Alzheimer che soffrono della stessa percentuale di riduzione del cervello e la perdita di funzione in questi pazienti è tremenda".


I risultati di neuroscansione dello studio indicano una potenziale risposta. La maggior parte delle regioni cerebrali si sono ridotte in inverno e hanno mostrato cambiamenti costanti nel bilancio idrico, caratterizzato da meno acqua all'interno delle cellule e più acqua attorno ad esse. Tuttavia, la neocorteccia e il cervelletto erano immuni da questo schema generale, mantenendo un equilibrio più stabile di acqua dentro e fuori le loro cellule.


"Queste regioni sono responsabili di abilità cognitive come memoria e controllo motorio", afferma la Baldoni. "I toporagni sembrano regolare il loro cervello per l'inverno come noi possiamo regolare il riscaldamento in casa, mantenendo le stanze essenziali riscaldate mentre lasciamo cadere energia nelle altre".


Per gli ecologi, lo studio spiega il meccanismo alla base di una rara strategia stagionale e solleva nuove domande. "Ora che comprendiamo meglio la fisiologia, vorremmo collegarla alle conseguenze comportamentali del fenomeno di Dehnel", afferma la Baldoni. "In che modo avere un cervello più piccolo influisce sul comportamento? I toporagni possono risolvere le stesse sfide di navigazione e di coordinamento in inverno che sono possibili in estate?"

 

Potenziale percorso verso un trattamento medico?

Per i neurologi, la storia di ciò che i toporagni possono offrire alla medicina umana è appena iniziata. Molte malattie cerebrali - sclerosi multipla, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e Alzheimer - coinvolgono il declino del volume del cervello a causa della perdita di acqua. Ma per gli umani, questa perdita progredisce in una sola direzione.


"Finora non c'è nessun trattamento per alcuna malattia cerebrale, che possa prevenire o invertire questa perdita del volume del cervello", afferma Nieland. "Ora abbiamo scoperto che il toporagno, un animale che ha sintomi simili all'uomo delle malattie cerebrali, ha strumenti biologici non solo per fermare questo processo, ma anche per invertirlo".


Il prossimo passo per il team è studiare la seconda fase del Dehnel: la ricrescita del cervello dall'inverno all'estate. In tal modo, sperano di svelare indizi per il trattamento delle malattie cerebrali. Nieland aggiunge: "L'idea che potremmo avere un animale modello che può aiutarci a imparare a trattare le malattie che sono attualmente incurabili è la cosa più entusiasmante a cui riesco a pensare".

 

 

 


Fonte: Max Planck Institute of Animal Behavior (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Baldoni, [+9], D von Elverfeldt. Programmed seasonal brain shrinkage in the common shrew via water loss without cell death. Curr Biol, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.