Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppato nuovo modello dell'Alzheimer

Scott NoggleUn team di scienziati del Laboratorio The New York Stem Cell Foundation (NYSCF) guidato da Scott Noggle (foto), PhD, NYSCF-Charles Evans Senior Research Fellow for Alzheimer's Disease, ha sviluppato il primo modello cellulare dell'Alzheimer (AD) riprogrammando delle cellule della pelle di pazienti affetti da Alzheimer perchè diventassero le cellule del cervello colpite nell'Alzheimer.

Questo permetterà ai ricercatori di lavorare direttamente su cellule cerebrali vive che soffrono di Alzheimer, cosa che fino ad ora non era stata possibile.

 

Andrew Sproul, PhD, associato postdottorato nel laboratorio del Dr. Noggle, presenterà questo lavoro il 19 Luglio all'Alzheimer's Association International Conference (AAIC) a Vancouver. Il Dr. Noggle e il suo team hanno riprogrammato campioni di cellule della pelle prelevati da dodici pazienti con diagnosi di Alzheimer ad insorgenza precoce e da individui sani e geneticamente correlati in cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), che possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula.


Il team di ricercatori ha utilizzato queste cellule iPS per creare neuroni colinergici del prosencefalo basale, le cellule cerebrali che sono colpite nell'Alzheimer. Queste cellule riassumono le caratteristiche e le funzioni a livello cellulare dei pazienti affetti da Alzheimer, una malattia devastante che colpisce milioni di persone nel mondo, ma per la quale non esiste attualmente alcun trattamento efficace.


Susan Salomon Il NYSCF ha aperto la strada alla creazione di modelli di malattie basati sulla derivazione di cellule umane. Quattro anni fa, un team finanziato dal NYSCF ha creato un modello cellulare per la SLA, o malattia dei motoneuroni, le prime cellule staminali specifiche per ogni paziente create per qualsiasi malattia. Il modello cellulare per l'Alzheimer si fonda su questo precedente lavoro. "Le cellule di AD derivate dai pazienti si riveleranno preziose per i futuri progressi della ricerca, come lo è stato con le cellule della SLA derivate dal paziente", ha detto Susan Solomon (foto a sinistra), amministratore delegato di NYSCF. "Saranno uno strumento cruciale nel processo di scoperta di nuovi farmaci, poichè i farmaci potenziali potrebbero essere verificati direttamente su queste cellule. Anche se la ricerca sugli animali ha fornito informazioni preziose in AD, non siamo topi, e gli animali non riflettono correttamente le caratteristiche della malattia che stiamo cercando di curare. Mentre lavoriamo per trovare nuovi farmaci e trattamenti, la nostra ricerca dovrebbero concentrarsi sui pazienti umani che soffrono dell'Alzheimer", ha sottolineato la signora Solomon


Questo modello cellulare ha già portato a risultati importanti. I risultati preliminari di questa ricerca NYSCF, fatta in collaborazione con Sam Gandy, MD, PhD, esperto internazionale nella patologia di Alzheimer alla Mount Sinai School of Medicine, ha dimostrato differenze nella funzione cellulare dei pazienti affetti da Alzheimer. In particolare, i neuroni di Alzheimer producono più beta amiloide tossica (il frammento di proteina che compone placche amiloidi), rispetto ai neuroni senza malattia. "La tecnologia delle cellule iPS, insieme con il sequenziamento dell'intero genoma, ci offre la migliore possibilità di svelare le cause delle forme più comuni dell'Alzheimer", ha osservato il dottor Gandy. "Questa collaborazione è un grande esempio di come il NYSCF sta riunendo esperti di tecnologia delle cellule staminali e medici per salvare e migliorare la vita trovando migliori trattamenti", ha spiegato la signora Solomon.


La ricerca che sarà illustrata alla AAIC da Andrew Sproul si è focalizzata sui modelli di cellule staminali di individui con mutazioni della presenilina-1 (PSEN1), una causa genetica di AD. Come ha detto il dottor Sproul, questo modello cellulare potrebbe "rivoluzionare il modo di scoprire farmaci potenzialmente in grado di curare l'Alzheimer".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della New York Stem Cell Foundation.

Pubblicato in ScienceDaily il 16 Luglio 2012
- Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)