Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati cambiamenti delle proteine nell'Alzheimer ad esordio precoce

Royce HallCon una mancanza di trattamenti efficaci per l'Alzheimer, la maggior parte di noi ci penserebbe bene se vuole sapere con anni di anticipo se è geneticamente predisposto a sviluppare la malattia.

Per i ricercatori, tuttavia, tale conoscenza è una finestra nell'evoluzione dell'Alzheimer. Comprendere i cambiamenti biologici che si verificano durante la fase clinicamente "silenziosa" (gli anni prima della comparsa dei sintomi) fornisce indizi sulle cause della malattia e può offrire potenziali bersagli per i farmaci che ne bloccano la progressione.

In un nuovo studio, ricercatori dell'UCLA hanno identificato i cambiamenti chimici che si svolgono nel cervello delle persone destinate a sviluppare l'Alzheimer familiare, almeno 10 anni prima che i sintomi si verifichino o siano diagnosticati.

In un relazione sulla corrente edizione online della rivista Archives of Neurology, il professore associato di neurologia John Ringman dell'UCLA e colleghi, hanno identificato variazioni in 56 proteine, inclusi aumenti della proteina amiloide da tempo associati con l'Alzheimer, marcatori dell'infiammazione e altre proteine correlate alle sinapsi, le connessioni tra i neuroni attraverso cui comunicano tra loro queste cellule del cervello.

L'Alzheimer familiare e quello sporadico, ad esordio tardivo, sono forme diverse di quella che molti considerano una singola malattia. La maggior parte dei casi di Alzheimer sono sporadici e ad esordio tardivo, sviluppandosi dopo i 65 anni; le cause di questo tipo di malattia non sono completamente comprese, ma sono almeno in parte genetiche. L'Alzheimer familiare (FAD), una forma rara della malattia causata da mutazioni di certi geni, riguarda meno del 2 per cento dei pazienti. E' tipicamente ad esordio precoce, si sviluppa prima dei 65 anni, ed è ereditaria; tutti i figli nella stessa generazione hanno una probabilità 50-50 di sviluppare FAD se uno dei genitori l'aveva.

Per questo studio, i ricercatori hanno sviluppato profili proteici tratti dal liquido cerebrospinale di 14 portatori della mutazione FAD e li hanno confrontati con cinque simili, non portatori. In totale, hanno identificato 56 proteine che hanno mostrato differenze significative tra i portatori e i non portatori. Quattordici di queste proteine erano state riportate in studi precedenti sull'Alzheimer ad esordio tardivo (compresi APP, transferrina ed altri marker infiammatori), ma molti altri erano nuovi in questo studio, tra cui calsyntenin 3, recettore AMPA 4 del glutammato e osteopontina. Normalmente, queste proteine sono ritenute coinvolte nella crescita e nel rimodellamento delle sinapsi, e le loro alterazioni nella fase pre-sintomatica di Alzheimer possono rappresentare una manifestazione precoce della perdita di queste strutture critiche.

"Purtroppo, non abbiamo ancora farmaci efficaci per fermare la progressione dell'Alzheimer", ha detto Ringman, che lavora al Centro di Ricerca sull'Alzheimer Mary S. Easton dell'UCLA. "In questo studio, abbiamo identificato i cambiamenti chimici che si verificano nel cervello di persone destinate a sviluppare l'Alzheimer, 10 anni o più prima della manifestazione dei sintomi. Studiando il liquido cerebrospinale di soggetti che sviluppano la malattia in età relativamente giovane, con tecniche avanzate di chimica delle proteine, abbiamo riscontrato cambiamenti nei marcatori che riflettono l'infiammazione e la degradazione delle sinapsi.

Questo fornisce potenziali nuovi bersagli per interventi di farmaci, e aiuta a chiarire quanto sono simili FAD e Alzheimer ad esordio tardivo e in che misura sono distinte. Tale conoscenza, in ultima analisi, può permetterci di adattare i nostri trattamenti agli individui, a seconda della 'tipo' di Alzheimer che hanno".

Lo studio, finanziato in parte dalla società farmaceutica Pfizer Inc., da una sovvenzione dello Stato della California e da altre fonti, è stato eseguito all' Easton Center dell'UCLA, uno dei 10 centri che attualmente ricevono finanziamenti dallo stato. Il finanziamento dello Stato aiuta questi centri a fornire assistenza specializzata ai pazienti con Alzheimer e altre forme di demenza e alle loro famiglie, e consente ai centri di formare coloro che sono impegnati nella diagnosi e nella cura dei pazienti con demenza in California.

Co-autori dello studio sono Gregory Cole, Sophie Sokolow, Karen Gylys, Daniel H. Geschwind, Jeffrey L. Cummings e Hong I. Wan dell'UCLA; Howard Schulman, Chris Becker e Ted Jones di Caprion Proteomics US; e Yuchen Bai e Fred Immermann della Pfizer Inc.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato in UCLA Newsroom il 9 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.