Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Due terzi delle persone pensano che la demenza sia normale nella vecchiaia, non una malattia

World Alzheimer Report 2019 cover imageIl 95% dei partecipanti a un sondaggio su 70.000 persone, effettuato in 155 paesi del mondo, pensa che potrebbe sviluppare la demenza nel corso della vita; è emerso anche che:

  • 2 persone su 3 pensano ancora che la demenza sia una parte normale dell'invecchiamento;
  • il 62% dei professionisti sanitari pensa ancora che sia una parte normale della vecchiaia;
  • circa il 50% delle persone con demenza si sente ignorato dai professionisti sanitari (medici e infermieri);
  • 1 persona su 5 attribuisce la demenza alla sfortuna, quasi il 10% alla volontà di Dio e il 2% alla stregoneria;
  • ogni 3 secondi qualcuno nel mondo sviluppa la demenza.


I risultati della più grande indagine a livello mondiale sugli atteggiamenti verso la demenza rivela una sorprendente mancanza di conoscenza globale sulla demenza, con due terzi delle persone che ancora pensano che la malattia sia una parte normale dell'invecchiamento, piuttosto che una malattia neurodegenerativa.


Alzheimer Disease International (ADI), la federazione internazionale di 100 associazioni e federazioni di Alzheimer di tutto il mondo, in occasione della Giornata Mondiale di Alzheimer del 21 settembre scorso ha diffuso il Rapporto Mondiale Alzheimer 2019: Atteggiamenti verso la demenza.


Il rapporto rivela i risultati del più grande sondaggio mai eseguito sugli atteggiamenti verso la demenza, con risposte da quasi 70.000 persone da 155 paesi e territori. L'analisi dello studio è stata condotta dalla London School of Economics and Political Science (LSE).


Il rapporto rivela che lo stigma per la demenza sta impedendo alle persone di cercare informazioni, consulenza, assistenza e aiuto medico che potrebbero migliorare notevolmente la durata e la qualità della loro vita, in quella che è una delle cause di morte a crescita più rapida a livello mondiale. È previsto che il numero di persone che vivono con demenza più che triplicherà, dagli oltre 50 milioni attuali, ai 152 milioni del 2050.


“Lo stigma è l'ostacolo singolo più grande che limita le persone in tutto il mondo a migliorare radicalmente il modo in cui vivono con demenza”, dice Paola Barbarino, amministratrice di ADI. “Le conseguenze della stigmatizzazione sono quindi incredibilmente importanti da capire. A livello individuale, lo stigma può minare obiettivi di vita e ridurre la partecipazione alle attività di vita significative e ridurre i livelli di benessere e di qualità della vita. A livello sociale, stigmatizzazione e discriminazione strutturali possono influenzare i livelli di finanziamento assegnato all'assistenza e al supporto”.


Il rapporto rivela atteggiamenti sorprendenti verso la demenza. Gli intervistati includevano persone che vivono con demenza, caregiver, professionisti sanitari e il pubblico in generale. Una delle principali cause di preoccupazione dal rapporto, è il numero di persone in tutto il mondo che pensano che la demenza sia una parte naturale del processo di invecchiamento.


Il 48% degli intervistati ritiene che una persona con una memoria di demenza non possa mai migliorare, anche con il supporto medico, mentre una persona su quattro crede che non ci sia niente da fare per prevenire la demenza. Questi sono i principali ostacoli per chiedere aiuto, consulenza e supporto.


Il rapporto rivela che lo stigma per la demenza è simile allo stigma spesso associato con la salute mentale, concentrato sull'età, ed è accentuato dalla mancanza di trattamenti medici disponibili. In realtà, esistono molte forme di sostegno in tutto il mondo. Parlare e pianificare può aiutare le persone a vivere bene con la demenza più a lungo possibile.


“Attualmente, ci sono poche informazioni su come lo stigma si manifesta in relazione alle persone con demenza e come può variare in tutto il mondo”, continua la Barbarino. “Questa indagine e la relazione dettagliata ora ci danno una base di informazioni per lo stigma correlato alla demenza a livello globale, regionale e nazionale. Siamo fiduciosi che questi risultati possano dare il via a riforme positive e a un cambiamento a livello globale”.


Il rapporto rileva che circa il 50% delle persone con demenza ha risposto di sentirsi ignorato dai professionisti sanitari (medici e infermieri), mentre il 33% delle persone pensa che se avesse la demenza, non sarebbe ascoltato da professionisti sanitari o medici.


È interessante notare che il 95% dei partecipanti pensa che potrebbe sviluppare la demenza nel corso della vita e più di due terzi delle persone (69,3%) richiederebbero un test del profilo genetico per sapere se è a rischio di demenza (anche se al momento non c'è trattamento che modifica la malattia).


Tuttavia, due terzi delle persone pensano ancora che la demenza è una parte naturale dell'invecchiamento. La paura di sviluppare la demenza globalmente è alta, ma la reale comprensione della malattia è bassa. Questo è preoccupante, perché l'Alzheimer e le altre demenze sono la 5a causa di morte a livello globale.

[...]

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Disease International (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Rapporto completo qui (160 pagine, inglese).

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.