Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esiste un legame tra la gengivite e l'Alzheimer?

Uno studio del 2016 condotto congiuntamente dall'Università di Southamptom e dal King's College di Londra ha riferito un legame tra la gengivite e tassi più alti di declino cognitivo nelle persone che sono nelle fasi iniziali del morbo di Alzheimer (MA).


La parodontite, malattia delle gengive, è comune nelle persone anziane ed è probabilmente più comune nel MA a causa della riduzione della capacità di prendersi cura dell'igiene orale man mano che la malattia progredisce.


I livelli aumentati di anticorpi contro i batteri parodontali sono associati a maggior quantità di molecole infiammatorie in altre parti del corpo, che a loro volta sono associate a tassi superiori di declino cognitivo nel MA.


Nello studio di Southampton, i ricercatori hanno cercato di determinare se la parodontite è associata ad un aumento della gravità della malattia o all'accelerazione conseguente del declino cognitivo nelle persone che sviluppano la malattia.


Per quanto riguarda lo studio, il professor Clive Holmes, autore senior di Southampton, ha dichiarato alla conclusione:

"Questi sono risultati molto interessanti che si basano su precedenti lavori che avevano dimostrato che le condizioni infiammatorie croniche hanno un effetto dannoso sulla progressione della malattia nelle persone con MA. Il nostro studio è piccolo ed è durato sei mesi, quindi è necessario eseguire ulteriori studi per sviluppare questi risultati.

"Tuttavia, se esiste una relazione diretta tra parodontite e declino cognitivo, come suggerisce questo studio, il trattamento della malattia gengivale potrebbe essere una possibile opzione di trattamento per il rischio di MA".


I ricercatori osservano che lo studio deve essere replicato con una coorte più ampia, in quanto i meccanismi precisi con cui la malattia gengivale può essere collegata al declino cognitivo non sono completamente trasparenti e altri fattori possono avere un ruolo nel declino cognitivo accanto alla salute orale.


La gengivite è un'infezione causata da batteri che si trovano sotto il tessuto gengivale. Le tossine dei batteri e la risposta del corpo alle infezioni possono iniziare a distruggere le gengive e le ossa che sostengono i denti.


Secondo il Journal of the American Dental Association dello scorso luglio, circa il 42% dei trentenni statunitensi hanno la parodontite, e in circa il 7,8% di loro è in forma grave. L'American Dental Association raccomanda la pratica quotidiana di una buona igiene orale, con l'uso di spazzolino, dentifricio e filo interdentale almeno due volte al giorno, una dieta sana che limita le bevande zuccherate e gli spuntini, e visite regolari da un dentista per prevenire e trattare la malattia orale.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)