Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Certe combinazioni di farmaci possono rallentare la progressione dell'Alzheimer, dice uno studio sui topi

hand full pills combination drugImage by Freepik

Milioni di anziani assumono 5 o più farmaci prescritti ogni giorno per gestire malattie croniche. Sebbene la politerapia sia spesso necessaria, questa pratica è stata anche legata a molti esiti negativi sulla salute negli anziani, compresi problemi di memoria, aumento del rischio di cadute e maggiore fragilità. I farmaci prescritti più comuni coinvolti nella politerapia sono quelli usati per trattare condizioni come pressione alta, colesterolo alto e depressione.


È importante sottolineare che queste stesse condizioni sono anche fattori di rischio noti del morbo di Alzheimer (MA). Ciò solleva una domanda importante: la politerapia potrebbe influenzare la progressione del MA? La nostra ricerca recente (vedi rif.) sui topi suggerisce che alcune combinazioni di farmaci prescritti potrebbero effettivamente avere un effetto positivo sulla memoria e sui segni del MA. Tuttavia, questi effetti sembravano differire a seconda che il topo fosse maschio o femmina.


Per comprendere meglio come la politerapia può influenzare il MA, abbiamo progettato un esperimento usando topi geneticamente modificati per sviluppare cambiamenti cerebrali simili al MA. Questi topi avevano placche amiloidi: ciuffi di proteine ​​nel cervello che, con il tempo, sono legati alla perdita di memoria e considerati un segno distintivo del MA.


Abbiamo testato due diverse combinazioni di 5 farmaci comunemente prescritti, che comprendono: analgesici (antidolorifici), antitrombotici (per prevenire i coaguli di sangue), agenti modificanti i lipidi (come le statine, che abbassano il colesterolo), beta-bloccanti (che aiutano a controllare le aritmie e l'ipertensione), inibitori Ace (usati per il trattamento delle condizioni cardiovascolari) e pure antidepressivi.


A entrambi i gruppi di topi sono stati somministrati paracetamolo, aspirina, un antidepressivo, una statina e un farmaco per la pressione sanguigna. Le uniche differenze tra i due gruppi erano i tipi specifici di statine e farmaci cardiovascolari utilizzati. Al primo gruppo sono stati somministrati simvastatina e metoprololo, mentre al secondo gruppo sono stati somministrati atorvastatina ed enalapril.


Abbiamo dato queste combinazioni di farmaci da prescrizione a topi sia maschi che femmine. Abbiamo quindi testato la loro memoria, esaminato il loro cervello per segni di malattia e analizzato campioni di sangue per rilevare marcatori legati alla malattia. I nostri risultati hanno mostrato che la politerapia ha effetti sia positivi che negativi sulla progressione del MA. Gli effetti dipendevano in gran parte da quali combinazioni specifiche di farmaci venivano usate e dal sesso dei topi.


La prima combinazione di farmaci ha avuto effetti benefici nei topi maschi, che hanno mostrato memoria migliore, meno segni della patologia di MA nel cervello (come numero e dimensioni delle placche amiloidi) e meno segni di malattia nel sangue. Ciò ha suggerito che la politerapia ha ritardato la progressione della MA. Nelle femmine, tuttavia, la stessa combinazione ha avuto un effetto molto piccolo o nessuno sui segni e sui sintomi della malattia.


Ma per i topi nel secondo gruppo di combinazione, i risultati erano diversi. I benefici precedentemente visti nei maschi sono scomparsi. Nei topi femmina, la memoria è peggiorata. Abbiamo anche esaminato ciò che è accaduto quando alcuni farmaci sono stati assunti da soli. In alcuni casi, avevano effetti benefici per i topi femmina: miglioramento della memoria e dei segni del MA nel cervello. Ad esempio, la statina simvastatina ha migliorato la memoria e ridotto i segni di infiammazione cerebrale nei topi femmina quando il farmaco è stato assunto da solo.

 

Politerapia e salute del cervello

Questi risultati mostrano quanto possono essere complessi gli effetti della politerapia, specialmente nel contesto di una malattia cerebrale come il MA. Suggeriscono anche che uomini e donne possono rispondere in modo diverso a determinate combinazioni di farmaci. Questo non è sorprendente. È noto che il sesso biologico influenza come i farmaci vengono assorbiti e metabolizzati e il loro effetto sul corpo. Quando si tratta di politerapia, queste differenze possono diventare più pronunciate, avendo un effetto ancora più forte sulla sicurezza e l'efficacia del farmaco.


Ciò potrebbe in parte aiutare a spiegare perché le stesse combinazioni di farmaci abbiano avuto effetti molto diversi nei topi maschio e femmina nel nostro studio. Altre possibili spiegazioni sul perché alcune combinazioni di farmaci hanno migliorato solo i segni e i sintomi della malattia nei topi maschio includono differenze sessuali nei livelli ormonali e differenze nelle risposte immunitarie che possono influenzare il modo in cui i farmaci funzionano nel cervello.


Comprendere questi meccanismi sarà la chiave per adattare trattamenti più sicuri ed efficaci per la malattia. Il nostro studio conferma che gli approcci di prescrizione universali attuali per gli anziani potrebbero non essere l'ideale.
Vale anche la pena notare che le donne anziane hanno maggiori probabilità di essere utenti di politerapia rispetto agli uomini. Ciò indica l'importanza di comprendere gli effetti della politerapia specifica per gli uomini e le donne e sviluppare approcci di prescrizione più personalizzati.


Sono giustificati anche studi traslazionali futuri (dai topi all'uomo) per esaminare come le combinazioni di farmaci influenzano il MA nei maschi e nelle femmine, aiutare a ridurre i rischi e migliorare l'assistenza sanitaria nella popolazione che invecchia. La popolazione globale continua a invecchiare, il che significa che un numero ancora maggiore di persone sarà a rischio di sviluppare il MA. Ecco perché è così importante che comprendiamo tutte le cause della malattia e come può essere prevenuta.

 

 

 


Fonte: Silvia Maioli (prof.ssa associata e ricercatrice in neurobiologia) e Francesca Eroli (dottoranda in neurobiologia), Karolinska Institutet

Pubblicato su The Conversation (> English)(> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: F Eroli, [+11], S Maioli. Commonly prescribed multi-medication therapies exert sex-specific effects on Alzheimer's disease pathology and metabolomic profiles in AppNL-G-F mice: Implications for personalized therapeutics in aging. Alz&Dem, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)