Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per curare l'Alzheimer

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel cervello sono le caratteristiche del morbo di Alzheimer (MA).


Molti sforzi si sono concentrati sul primo processo, con molti tentativi fatti per prevenire, rallentare o persino invertire la presenza di Aβ, e quindi migliorare lo sviluppo del MA. Ad oggi, i risultati sono stati misti.


In un nuovo documento, pubblicato online su Cell Stem Cell il 24 gennaio 2019, i ricercatori della University of California di San Diego, in collaborazione con colleghi di San Diego e dei Paesi Bassi, si sono concentrati su un obiettivo terapeutico alternativo: la tau.


Usando neuroni indotti da 'cellule staminali pluripotenti' (iPSC, induced pluripotent stem cell-derived) ottenuti da pazienti affetti da MA, i ricercatori riferiscono che gli esteri di colesterolo (EC) - il prodotto di stoccaggio del colesterolo in eccesso nelle cellule - agiscono come regolatori della tau. È importante sottolineare che cercando tra oltre 1.600 farmaci approvati dalla Food and Drug Administration hanno scoperto che basse dosi del farmaco anti-HIV efavirenz riducono gli EC attivando l'enzima neuronale 'CYP46A1', e riducono così la tau nei neuroni del paziente di MA.


Le iPSC derivano da cellule della pelle che sono state riprogrammate in uno stato pluripotente simile all'embrione, quindi indotte a svilupparsi in un tipo specifico di cellula, in questo caso neuroni.


"I nostri risultati rivelano che gli EC hanno effetti sulla tau, il che significa più opzioni e nuove possibilità di intervento terapeutico", ha detto l'autore senior Lawrence S.B. Goldstein PhD, Distinguished Professor del Dipartimento di Medicina Cellulare e Molecolare e direttore scientifico del Sanford Consortium for Regenerative Medicine. "L'identificazione dell'asse CYP46A1-EC-tau significa che abbiamo un obiettivo maneggiabile e un potenziale percorso terapeutico all'inizio del MA".


La causa o le cause del MA non sono completamente note o chiare, comprendendo genetica e fattori ambientali. Ci sono alcune prove che una predisposizione al MA possa derivare dal metabolismo alterato del colesterolo, uno dei costituenti principali del cervello umano. Sebbene il cervello rappresenti solo il 2% del peso totale del corpo dell'uomo, contiene il 20% del colesterolo del corpo. E' una componente importante della struttura e della funzione della cellula.


Quando viene alterato il metabolismo sano del colesterolo nel cervello, ci sono delle conseguenze, compreso l'accumulo di EC, che regolano la tau. Accumulo e aggregazione della tau sono fortemente associati allo sviluppo del MA. Nelle cellule cerebrali sane, la proteina tau aiuta a formare i microtubuli, le autostrade molecolari necessarie per trasportare i nutrienti. Nel cervello di MA, la proteina tau forma aggregati anormali chiamati grovigli neurofibrillari, causando il malfunzionamento e la morte dei neuroni.


I ricercatori hanno anche confermato precedenti rapporti che, abbassando gli EC, si impedisce la formazione di amiloide. La proteina precursore dell'amiloide o APP è prodotta ad alti livelli nel cervello, che la usa per varie funzioni neuronali. Le placche Aβ contengono grandi quantità di frammenti anormali di APP. In un cervello sano, questi frammenti sono scomposti ed eliminati. Nel cervello di MA, si accumulano in placche insolubili che si ritiene contribuiscano al malfunzionamento e alla morte dei neuroni.


Prevenire o eliminare l'accumulo di placche Aβ, in particolare nelle prime fasi dello sviluppo di MA, è stato per lungo tempo al centro di massicci sforzi scientifici e di numerosi test farmaceutici, ma questi sforzi non hanno ancora portato a terapie efficaci e approvate per il MA. Attualmente, le uniche terapie approvate per il MA controllano i sintomi comportamentali, ma non rallentano o ritardano la progressione della malattia. Non esiste ancora una cura.


Nella nuova ricerca, Goldstein, con la co-autrice Vanessa Langness, dottoranda del suo laboratorio, e Rik van der Kant PhD, scienziato senior dell'Università Vrije di Amsterdam e ex collega postdottorato nel laboratorio di Goldstein, ha usato neuroni derivati da iPSC ​​di pazienti con MA, per creare modelli cellulari della malattia, sia di tipo familiare che sporadico.


Hanno scoperto che le EC sono a monte sia dell'Aβ che della tau, fornendo così un bersaglio che potrebbe prevenire l'accumulo anomalo di entrambe le proteine ​​contemporaneamente.

Hanno inoltre scoperto che le EC stimolano l'accumulo di Tau anche in assenza di Aβ, indicando che la semplice rimozione di Aβ dal cervello - l'obiettivo di molti sforzi di sviluppo di farmaci anti MA - non sarebbe sufficiente per fermare la malattia.


Il lavoro precedente di più ricercatori di MA aveva suggerito che i farmaci che abbassano il colesterolo, come le statine, possono ridurre l'incidenza di MA, anche se i meccanismi sottostanti rimangono una questione di dibattito.


Gli autori notano che i loro dati indicano che le statine potrebbero dover essere ulteriormente raffinate per usarle come candidato farmaco, perché concentrazioni terapeuticamente rilevanti di alcune statine nel cervello possono generare effetti non voluti.


Hanno detto anche che ulteriori studi su statine ed efavirenz saranno cruciali per capire se offrono approcci utili al trattamento per MA.

 

 

 


Fonte: Scott LaFee in UC San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rik van der Kant, Vanessa F. Langness, Cheryl M. Herrera, Daniel A. Williams, Lauren K. Fong, Yves Leestemaker, Evelyne Steenvoorden, Kevin D. Rynearson, Jos F. Brouwers, J. Bernd Helms, Huib Ovaa, Martin Giera, Steven L. Wagner, Anne G. Bang, Lawrence S.B. Goldstein. Cholesterol Metabolism Is a Druggable Axis that Independently Regulates Tau and Amyloid-β in iPSC-Derived Alzheimer’s Disease Neurons. Cell Stem Cell, 24 Jan 2019, DOI: 10.1016/j.stem.2018.12.013

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.