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Il wandering in Alzheimer è più complicato di quanto si pensa

Sono passata a dire "ciao" alla mamma che ha l'Alzheimer e l'ho trovata in piedi in un angolo. La mamma ha detto che stava andando al negozio vicino. Non c'è alcun negozio lì vicino! E' questo il vagare che temevo?


La maggior parte delle persone hanno sentito parlare di demenza e wandering (vagare, vagabondare). Il wandering è un concetto complicato, in quanto è un termine che evoca qualcuno che gira senza meta e che può mettersi potenzialmente nei guai. La seconda parte è vera, è potenzialmente pericoloso, ma di solito accade per una ragione.


Il vagare è spesso caratteristico di una persona con demenza che non è in grado di esprimere i propri bisogni o di comunicare i desideri in modo appropriato. In alcuni ambienti accademici, il termine non è accettato in quanto implica la mancanza di scopo.


Ci sono molte ragioni per vagare, una delle quali è avere troppa energia. Una soluzione a questa causa è esercizio fisico e attività regolari. Perdere la memoria significa che qualcuno può partire per andare da qualche parte, come il negozio, e dimenticare dove voleva andare. Alcune persone vagano quando abitano in un nuovo ambiente, come ad esempio un centro diurno o di una casa di cura, dove le cose appaiono non familiari e sono alla ricerca di familiarità.


Un tipo di vagabondaggio è collegato a chi è alla ricerca di qualcuno - o qualcosa - del suo passato, come un caro defunto o un luogo che ricorda con affetto. Teniamo presente che è la memoria a lungo termine ad avere maggiore probabilità di essere mantenuta nella demenza. Può succedere che la persona cerchi un genitore o un fratello che è morto.


Anche il dolore può indurre il wandering. E' importante notare vestiti scomodi, colpi di calore, eruzioni cutanee o segnali di base come sete o fame. Questi segnali possono essere difficili da individuare, perché non è sempre ovvio che venga comunicata sete o fame; ma bisogna prendere in considerazione anche questi fattori.


Allo stesso modo è possibile che la noia, la paura e l'agitazione possano scatenare il wandering. Questi segnali possono essere espressione di emozioni che la persona non è in grado di condividere con te.


La curiosità è un altro colpevole. Un suono, una visione o una situazione interessante possono indurre una persona a partire per la caccia; alcuni individui vagano in cerca di casa, che può non essere una struttura, ma piuttosto un luogo che rappresenta il comfort.


A questo punto, puoi pensare che sia davvero una situazione senza speranza, ma in verità il punto più saliente è garantire che la routine e l'ambiente della mamma siano organizzati per massimizzare la sua sicurezza.

  • Un braccialetto con i dati di contatto è necessario in caso di diagnosi di Alzheimer o di un qualsiasi tipo di demenza.
  • Non è chiaro quando può avvenire il wandering, che spesso capita di punto in bianco; tieni d'occhio gli schemi come 'uscire per andare a lavorare' sempre alla stessa ora o in un momento del giorno in cui arriva l'agitazione.
  • Funziona bene anche un'attività coinvolgente regolare, l'esercizio fisico e la stimolazione.
  • L'esplorazione va bene se il posto è sicuro.
  • Camuffa le porte, metti immagini panoramiche sulle uscite (per distrarre) e rimuovi gli spunti (come cappotti e scarpe).
  • Posiziona un allarme o campanelli alle porte e usa un monitor nella stanza.
  • Può anche essere utile installare serrature scorrevoli non facilmente raggiungibili e mascherare le maniglie delle porte, ma solo se c'è in giro un caregiver per sbloccarle in caso di emergenza.
  • Stanno emergendo nuove tecnologie che si trovano più di frequente nelle strutture (ad esempio, allarmi a radio frequenza).
  • In genere sono ora disponibili i localizzatori GPS e hanno alcuni usi.
  • Tieni a portata di mano una foto recente della persona e avvisa i vicini, in quanto possono essere altre paia di occhi.
  • Richiedi una valutazione della sicurezza alla terapista occupazionale, all'Associazione Alzheimer o al team di geriatria locali per consigli più specifici.


In ogni caso, una persona con una compromissione significativa o una storia di vagabondaggio non può essere lasciata incustodita.

 

 

 


Fonte: Nira Rittenberg in TheStar.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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